Rimanete in me e io in voi
Ispirandosi al genere letterario dei โdiscorsi di addioโ e utilizzando alcune tradizioni degli โaddii di Gesรนโ, Giovanni ha composto nei capitoli 13-17 del suo vangelo un lungo discorso che il Nazareno pronuncia prima di affrontare la sua โoraโ, rivolgendosi esclusivamente ai discepoli, che rappresentano i credenti di ogni tempo, e quindi anche ciascuno di noi.
Queste pagine sono di una profonditร e ricchezza senza paragoni, anche nello stesso quarto evangelo, e giustamente sono state definite il โtestamento spiritualeโ di Gesรน, imperniato su argomenti fondamentali, quali: il tema dellโamore-agape, ricondotto alla sua origine, che รจ la Trinitร ; la condizione del cristiano nel mondo, in particolare la persecuzione, ma anche il sostegno e la consolazione di Gesรน; il dono e lโopera dello Spirito Santo; la preghiera di Gesรน per la glorificazione del Padre, per i discepoli, per la Chiesa.
[better-ads type=โbannerโ banner=โ84722โณ campaign=โnoneโ count=โ2โณ columns=โ1โณ orderby=โrandโ order=โASCโ align=โrightโ show-caption=โ1โณ][/better-ads]
La pericope che ci interessa inizia con una della grandi autorivelazioni di Gesรน: โIo sono la vera viteโ, che richiama immediatamente al lettore biblico lโimmagine della vigna, assai frequente nellโAntico Testamento. Riprodotta in bassorilievi di bronzo anche sui portali del tempio di Gerusalemme, la vite simboleggiava il popolo di Israele.
Cosรฌ i profeti Isaia, Geremia, Osea, Ezechiele paragonano gli Israeliti a una vigna che Jahvรจ ha circondato di amorevoli cure, ma che non ha dato frutti, o ha dato uva selvatica, frutti cattivi: fuor di metafora, sono la mancanza di fedeltร , la menzogna, lโingiustizia, lo sfruttamento, lโinimicizia reciproca; in sostanza: il distacco da Dio e lโoffesa del prossimo.
- Pubblicitร -
Il Primo Testamento termina tuttavia con una voce di speranza, con una preghiera accorata e fiduciosa: โDio degli eserciti, volgiti, guarda dal cielo e vedi e visita questa vigna, proteggi il ceppo che la tua destra ha piantato, il germoglio che ti sei coltivatoโ (Salmo 80, vv.15-16).
Ora, โIo sono la vera viteโ (Giov.15,1) sembra proprio una risposta alla preghiera del salmista: Gesรน รจ quel โgermoglioโ, quel โvirgultoโ che Isaia aveva preannunciato come il Messia (cfr. Isaia 11,1); ed รจ solo in Lui che il Padre ha finalmente trovato la risposta e lโamore che si attendeva dal suo popolo.
Nellโallegoria giovannea della vite compaiono poi i โtralciโ, che designano i discepoli; analogamente ai rami naturali, solo se ben innestati nella vite-Gesรน, anchโessi possono produrre quei frutti che Jahvรจ โil vignaioloโ si aspettava dal suo popolo: fedeltร e rispetto verso Dio, giustizia e amore verso il prossimo; in sintesi: la fedele osservanza dellโalleanza.
โRimanete in me e io in voiโ, dice piรน volte Gesรน e specifica: โChi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perchรฉ senza di me non potete far nullaโ (v.5)
โRimanereโ (e il suo sinonimo โdimorareโ) รจ un verbo particolarmente caro a Giovanni, che lo usa piรน volte, nella forma reciproca vista sopra (โchi rimane in me e io in luiโ), per indicare la mutua
immanenza, cioรจ la comunione che esiste anzitutto e in maniera perfetta tra il Figlio e il Padre (โIo sono nel Padre e il Padre รจ in meโ Giov.14,10 e 11) e poi tra il Figlio e il discepolo.
โAlla pallida spiritualitร di molti cristiani che sentono la loro religiositร come un obbligo o come un mantello esterno, Gesรน oppone la religione della comunione interiore, della vivacitร , dellโamore, dellโadesione gioiosaโ (G.Ravasi)
Ma, in concreto, che cosa vuol dire per il credente โrimanereโ in Gesรน?
Un primo elemento ci รจ offerto dal brano stesso: โSe rimanete in me e le mie parole rimangono in voiโฆ..โ (v.7). Gesรน รจ il Verbo, cioรจ la Parola, incarnato; nel suo ministero ha fatto dono del suo insegnamento ai discepoli, che โ come dice sempre il brano al v.3 โ sono dunque giร โmondiโ per la parola che Gesรน ha loro annunziato e quindi non hanno bisogno di essere โpotatiโ per portare frutto. Allo stesso modo, anche noi dobbiamo fare dellโascolto della Parola una nostra dimensione quotidiana.
In secondo luogo si puรฒ cogliere un chiaro rimando ad un altro passo del quarto vangelo che descrive la mutua immanenza: โChi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in luiโ (Giov.6,56): lโEucarestia รจ certamente il dono piรน grande che Gesรน ci ha fatto, perchรฉ รจ il dono di Sรฉ stesso ai suoi, affinchรฉ abbiano la โvita eternaโ (cfr.6,54), cioรจ la vita divina.
Parola ed Eucarestia sono le due โmenseโ cui ci accostiamo in ogni celebrazione eucaristica, ricevendo un dono cosรฌ grande che va custodito e soprattutto contemplato e meditato a lungo, perchรฉ sia assimilato in noi, come la linfa che dalla vite passa ai tralci: e questo ci รจ possibile nellโadorazione dellโEucarestia stessa, specialmente in questo tempo pasquale, collocato tra la Pasqua e lโAscensione, tempo in cui Gesรน โsi mostrรฒ ad essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, apparendo loro per quaranta giorni e parlando del regno di Dioโ (Atti 1,3)
Se il discepolo rimane in Gesรน attraverso la fede, la preghiera e lโamore, allora anche Gesรน rimane in lui con il suo amore e la sua feconditร ; e allora sarร anche possibile โportare fruttoโ, anzi โmolto fruttoโ, cioรจ rivelare e testimoniare lโamore di Cristo che รจ in noi attraverso il nostro stupore, lโaccoglienza reciproca, la passione di amare e servire, la gioiosa consapevolezza di essere Chiesa, il โnuovo popoloโ di Dio, fruttifero perchรฉ innestato come i tralci sulla โvite-Gesรนโ.
โE in questo โ conclude il brano โรจ glorificato il Padre mioโ (v.8): la gloria di Dio, la sua felicitร , la gioia che Lui prova per noi รจ vederci sempre piรน simili a Gesรน.
Ileana Mortari โ Sito Web
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
V DOMENICA DI PASQUA โ ANNO B
Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 29 Aprile 2018 anche qui.
- Colore liturgico: Bianco
- At 9, 26-31; Sal.21; 1 Gv 3, 18-24; Gv 15, 1-8
Gv 15, 1-8
Dal Vangelo secondo Giovanni
1ยซIo sono la vite vera e il Padre mio รจ lโagricoltore. 2Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perchรฉ porti piรน frutto. 3Voi siete giร puri, a causa della parola che vi ho annunciato. 4Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non puรฒ portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, cosรฌ neanche voi se non rimanete in me. 5Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perchรฉ senza di me non potete far nulla. 6Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. 7Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarร fatto. 8In questo รจ glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 29 Aprile โ 05 Maggio 2018
- Tempo di Pasqua V
- Colore Bianco
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 1
Fonte: LaSacraBibbia.net
LEGGI ALTRI COMMENTI AL VANGELO