Il racconto della moltiplicazione dei pani è incluso tra due scene di riconoscimento di Gesù: una fallita: Erode che non sa che cosa pensare; e una riuscita: la professione di fede di Pietro. Quasi a dire che solo chi mangia questo pane e ne vive sa riconoscere il volto del Signore.
Il luogo in cui si riconosce Gesù non è la curiosità di Erode, che lo vuole controllare nel tentativo di tutelare il proprio potere, ma la fiducia che i discepoli dimostrano nel compiere i gesti che Gesù richiede in tal caso nel partecipare loro stessi al desiderio di sfamare le folle.
La pericope che riguarda Erode si apre con la parola “ascoltare” (v. 7) e termina con la parola “vedere” (v. 9). In Erode stesso si mostra come e perché c’è un ascoltare che non intende e un guardare che non vede. Pur essendo attento a quanto accade e a che cosa Gesù suscita nelle folle è assordato dalle risposte che lui stesso si dà. La sua domanda è mossa dalla paura e proprio per questo si dà lui stesso una risposta, prima di riceverne un’altra che gli richieda un cambiamento e che destabilizzi il suo potere. Già a suo tempo aveva decapitato Giovanni il Battista perché lo sollecitava a conversione. Ora non permette o meglio uccide già in partenza una Parola altra che lo possa portare a conoscere realmente il Signore.
Per questo il suo tentativo di identificare Gesù fallisce. Il suo ascolto si tradurrà in ricerca di lui per ucciderlo (cf. Lc 13,31); il suo desiderio di vedere Gesù in incontro mortale in cui lo umilierà e lo deriderà (cf. Lc 23,11). Tale brano è esplicito nel dimostrare che chi non è disposto a convertirsi e a coinvolgersi, non comprende: solo prende la verità e la soffoca. Erode ha quindi orecchi per udire, ma non vuole intendere; e, per garantirsi di non intendere, elimina la voce che fa udire.
Un esempio di conversione e di coinvolgimento ce lo danno i discepoli. Anch’essi sono alla ricerca di conoscere Gesù, ma il loro tentativo è onesto e pieno di speranza, il che non vuol dire che il loro cammino sia esente da ostacoli e da incomprensioni, ma sono sempre pronti a riprendere la sequela dietro a colui che li ha chiamati e che per primo li ha riconosciuti.
Suor Beatrice della comunità monastica di Bose
Leggi il brano del Vangelo
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, il tetràrca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risorto dai morti», altri: «È apparso Elìa», e altri ancora: «È risorto uno degli antichi profeti».
Ma Erode diceva: «Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?». E cercava di vederlo.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Puoi ricevere il commento al Vangelo del Monastero di Bose quotidianamente cliccando qui