Commento al Vangelo del 28 Gennaio 2018 – p. Roberto Mela scj

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IV Per annum: Che vuoi, Gesรน Nazareno?

Un profeta come me

A metร  del secondo dei quattro grandi discorsi (1,1โ€“4,43; 4,44โ€“28,68; 28,69โ€“32,47; 33,1โ€“34,12) che il Deuteronomio mette in bocca a Mosรจ nelle steppe di Moab, prima di entrare nella terra di Israele, viene riportata una legge molto importante, fondamentale per la relazione di Israele col suo Dio YHWH. รˆ la legge riguardante il profeta (Dt 18,9-22).

Il popolo che sta per entrare nella terra della sua libertร . Sarร  posto nella tentazione di adeguarsi ai costumi locali riguardanti la consultazione della volontร  di YHWH. Varie sono le pratiche divinatorie messe in atto nel paese di Canaan, immediatamente etichettate dallโ€™autore come โ€œabomini/tรดโ€˜ฤƒbรดtโ€ (v. 9; cf. v. 12).

Sono otto sono le fattispecie dellโ€™abominio prese in considerazione. Si tratta di chi immola il figlio e la figlia, facendoli passare per il fuoco; chi si esercita nella divinazione, nel sortilegio, nellโ€™augurio, nella magia; chi fa incantesimi; chi consulta gli spiriti o gli indovini; chi interroga i morti.

La condanna e la proscrizione di tali pratiche รจ assoluta, perentoria, apodittica, senza spiegazioni aggiunte. Esse ยซsi fondano sulla capacitร  umana di scoprire e manipolare lโ€™occulto; sono tecniche che si possono imparare da un maestro e quindi possono essere trasmesse a chiunqueยป (G. Papola).

Israele deve essere invece โ€œperfetto/integro/irreprensibile ritualmente/tฤmรฎmโ€ (v.13): ยซโ€ฆ ma per quanto riguarda te, non รจ cosรฌ il dono che YHWH tuo Dio ti ha fatto/lลโ€™ kฤ“n nฤtan lekฤ YHWH โ€™ฤ”lลhรชkฤยป (v. 14).

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Israele ha ricevuto un dono da YHWH, il profetismo. Lโ€™ha ricevuto allโ€™Horeb โ€“ altro nome con cui viene chiamato il Sinai โ€“ in occasione della rivelazione meravigliosa e tremenda di YHWH che voleva donare lโ€™espressione della sua volontร , recepita da Mosรจ nelle due tavole delle Dieci Parole.

Il profetismo รจ una relazione personale, dono di Dio, di YHWH con il profeta, fondata sul dono della parola. Il profeta รจ un fratello tra fratelli, un intermediario e un intercessore tra il popolo e il Dio, di cui esso ha forte timore e da cui teme di subire la morte qualora lo vedesse di persona.

Ascoltare in obbedienza

Il profetismo รจ nato allโ€™Horeb e Mosรจ รจ il modello dellโ€™uomo che ascolta la parola di YHWH e la trasmette al popolo, che deve ascoltarla con atteggiamento di ossequiosa obbedienza. Non si tratta solo di โ€œascoltare/ลกฤmaโ€˜โ€, ma di โ€œascoltare verso/ascoltare attentamente/obbedire/ลกฤmaโ€˜ โ€™elโ€ YHWH. Il rapporto con YHWH รจ una relazione interpersonale fondata sullโ€™ascolto, sulla fiducia, sullโ€™obbedienza pronta che porta la vita.

Dio non puรฒ essere manipolato, ma solo ascoltato nelle pieghe della storia, con lโ€™aiuto delle persone a cui egli ha donato di essere fini di cuore e di orecchio spirituale per saper rapportare la volontร  di Dio alle vicende storiche. E fare questo facendo percepire โ€œla differenzaโ€ tra gli altri popoli e il popolo di Dio, il popolo di Israele.

Lโ€™ascolto e la pratica mettono in moto il cuore e lโ€™affetto del credente, che non deve tanto โ€œfare delle coseโ€ per far piacere al suo dio, manipolandolo sottilmente con la logica perversa del do ut des, quanto mettere in gioco la propria fiducia, affidando il proprio cammino alle indicazioni gratuite donate da Dio stesso.

Senza presunzione

Il profeta del futuro (che diventerร  nellโ€™attesa di Israele โ€œIl Profeta che deve venireโ€, una figura messianica escatologica) avrร  la stessa qualitร  di Mosรจ: ascolto attento delle parole imperiose che YHWH vorrร  โ€œcomandare insindacabilmente/แนฃiwwฤhโ€ โ€“ e solo quelle โ€“ e la loro trasmissione fedele, pedissequa, al popolo. Nessun protagonismo nellโ€™uomo di Dio, intermediario della sua volontร .

Il profeta รจ preso fra โ€œi fratelliโ€ che compongono il popolo, per pura grazia di Dio. Nel suo comportamento e nel suo dire egli dovrร  evitare qualsiasi โ€œpresunzione/ yฤzรฎd (v. 20), zฤdรดn (v. 22)โ€. Dovrร  annunciare solo ciรฒ che ha percepito da YHWH, senza agire di propria iniziativa e senza aggiungere o alterare in alcun modo la parola ricevuta dallโ€™alto. Men che meno egli deve vendersi al servizio di altri presunti dรจi, cadendo nellโ€™idolatria e inducendo il popolo a fare altrettanto.

Il profeta deve essere โ€“ come tutto il popolo โ€“ un uomo retto, โ€œperfetto/integroโ€, disinteressato, umile, distaccato da sรฉ.

I vv. 21-22 offrono uno dei difficili criteri di identificazione del vero profeta rispetto a quello falso. La realizzazione della parola deporrร  a favore del vero profeta. รˆ un criterio a posteriori, valido, ma che lascia il popolo nellโ€™incertezza del tempo frammezzo.

Lโ€™integritร  di vita, la sensibilitร  spirituale accentuata, il distacco dagli interessi materiali, lโ€™annuncio anche di realtร  sgradite al popolo (e non sempre annunci di pace facile e di prosperitร  garantitaโ€ฆ), insieme ad altri criteri forniranno uno spettro ermeneutico della vera profezia. Essa ha richiesto, ieri come oggi, attenzione globale da parte del popolo e delle autoritร  religiose e capacitร  del profeta di soffrire per trovarsi spesso allโ€™avanguardia del cammino del popolo, intravedendo e annunciando novitร  non immediatamente comprese e accolte dalla maggioranza.

Il profeta che deve venire

Verrร  โ€œIl Profeta che deve venireโ€, colui che parla in modo definitivo e autorevole a nome di Dio di fronte al popolo/pro-phฤ“mi. ยซSei tu il profeta?ยป (Gv 1,21), chiederanno i giudei โ€“ sacerdoti e leviti โ€“ inviati dai farisei (Gv 1,24) al Giordano in qualitร  di commissione di inchiesta ufficiale sul suo status.

Anche la Samaritana percepisce che Gesรน รจ un profeta (Gv 4,19), come lo riconosce meravigliata la folla dopo che egli rivivificรฒ il figlio unico della vedova di Nain (Lc 7,16: ยซUn grande profeta รจ sorto fra noiยป).

Ma รจ la folla che ha assistito alla moltiplicazione/suddivisione prodigiosa dei pani ad andare piรน in profonditร , pur sbagliando nellโ€™esito regale voluto per lui: ยซAllora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: ยซโ€œQuesti รจ davvero il profeta, colui che viene nel mondo!โ€. Ma Gesรน, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirรฒ di nuovo sul monte, lui da soloยป.

Gesรน รจ il profeta escatologico che dice le parole rivelatorie (laleล) del Padre: ยซโ€ฆ io non ho parlato (elalฤ“sa) da me stesso, ma il Padre, che mi ha mandato, mi ha ordinato lui di che cosa parlare (tรญ eipล) e che cosa devo dire (tรญ lalฤ“sล). E io so che il suo comandamento รจ vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico cosรฌ come il Padre le ha dette a meยป (Gv 12,49-50).

Di sabato, in sinagoga

Lโ€™evangelista Marco fa iniziare a Gesรน โ€œLa giornata di Cafarnaoโ€ (Mc 1,21-34) con la sua entrata in sinagoga, in giorno di sabato. E lรฌ Gesรน inizia a insegnare.

Marco dipinge dinanzi a noi una giornata tipica, esemplare, dellโ€™attivitร  di Gesรน. Essa inizia con il suo insegnamento nella sinagoga del villaggio.

La sinagoga รจ un luogo di ritrovo del popolo per la lettura e la meditazione della Torah, per un confronto aperto su di essa. La memoria collettiva di Israele si coltiva e si accresce riandando continuamente con amore contemplativo alle sorgenti narrative della nascita e della crescita del popolo, attestate nelle sacre Scritture. รˆ un luogo di studio, prima ancora che di preghiera.

Come ogni altro ebreo maggiorenne religiosamente, Gesรน puรฒ leggere la Torah e spiegarla, rapportandola alla vita concreta del popolo. Nel corso del cosiddetto โ€œPrimo viaggio missionarioโ€ (43-48 d.C.), ad Antiochia di Pisidia, Paolo e i suoi compagni faranno lo stesso: ยซEssi invece, proseguendo da Perge, arrivarono ad Antiรฒchia in Pisidia e, entrati nella sinagoga nel giorno di sabato, sedettero. Dopo la lettura della Legge e dei Profeti, i capi della sinagoga mandarono a dire loro: โ€œFratelli, se avete qualche parola di esortazione per il popolo, parlate!โ€. Si alzรฒ Paolo e, fatto cenno con la mano, disseโ€ฆยป. Paolo proclamรฒ cosรฌ il suo primo grande discorso missionario. Egli fu invitato dai capi della sinagoga locale a farlo, mentre Gesรน prende con autorevolezza la parola senza esservi invitato da nessuno.

ยซLa sinagoga e il sabato costituiscono lo spazio e il tempo destinati a plasmare e a custodire lโ€™identitร  dellโ€™ebreo, attraverso la via della memoria, dello studio e del confrontoยป (G. Perego).

La celebrazione del sabato ha due motivazioni nella Bibbia.

La prima รจ creazionale (Es 20,8-11): Dio ha consacrato il sabato al termine della sua opera di creazione come momento del suo โ€œriposoโ€ dopo aver creato lโ€™umanitร  a sua immagine e, tendenzialmente, a sua somiglianza. Di sabato, Israele e lโ€™umanitร  deve riconoscere il suo essere creatura, la piรน grande delle creature di Dio. Deve riposare โ€“ uomini, animali e creato stesso โ€“ e lodare il Creatore.

La seconda รจ una motivazione esodica (Dt 5,12-15): di sabato, Israele deve ricordare la sua liberazione dalla schiavitรน dellโ€™Egitto e vivere con gioia la propria libertร  assieme ai propri familiari, agli schiavi che lavorano in casa, ai forestieri residenti e perfino al bestiame. Di sabato lโ€™uomo deve celebrare la sua libertร  dalla schiavitรน.

Posseduto

รˆ quindi paradossale e ironicamente tragico che nella โ€œloro sinagogaโ€ โ€“ Mc nel 70 d.C. sottolinea โ€œla separazione/the parting of the ways/le dรฉchirementโ€ ormai iniziata tra gli ebrei e gli ebrei credenti in Gesรน โ€“ si trovi di sabato un uomo ยซtotalmente posseduto da uno spirito impuro/en pneumati akathartลiยป. Nel luogo dove si legge la Torah del Totalmente Santo, del Totalmente Altro, del Totalmente Buono, si trova stabilmente (cโ€™era/ฤ“n) un uomo โ€œtotalmente avviluppato dentro/enโ€ le spire mortifere del Signore del campo opposto a Dio, il campo dellโ€™impuritร  e del male!

Come รจ possibile questa convivenza accettata e portata avanti dagli ebrei del luogo? Forse perchรฉ non si leggeva la Torah in modo liberante, ma fissista, legalista, dimentico dellโ€™uomo nella sua concretezza, mettendo forse le esigenze di Dio contro quelle dellโ€™uomo? Di sabato, quellโ€™uomo non celebrava il suo essere stato creato a immagine e โ€“ tendenzialmente โ€“ a somiglianza di YHWH!

Come potevano gli abitanti di Cafร rnao vivere il sabato comandato da YHWH con ben due motivazioni, sopportando il fatto che fra loro ci fosse stabilmente un uomo completamente posseduto dal potere schiavizzante e umiliante del potere avverso a Dio?

Comโ€™era possibile che, dopo tante celebrazione sabbatiche, quellโ€™uomo, di sabato, vivesse totalmente oppresso da una schiavitรน peggiore di quella egiziana? Un maniaco religioso, potremmo forse dire oggi col nostro linguaggio. Un maniaco esagitato che pretende di โ€œconoscereโ€ e quindi di dominare e di manipolare โ€“ senza obbedirvi โ€“ colui che รจ il Santo, la presenza in terra del Santo dei cieli?

Forse perchรฉ in quella sinagoga si leggeva in maniera scorretta la Torah, non favorendo il fiorire dellโ€™uomo pienezza di immagine e โ€“ tendenzialmente โ€“ somiglianza di YHWH?

Una situazione davvero incresciosa, che rivela lโ€™inconcludenza e lโ€™infruttuositร  di unโ€™assemblea sinagogale che, al suo interno, vede vivere un uomo demoniacamente scisso in se stesso, non sereno, schiavo di una religiositร  non corretta e disumana?

Autoritร 

Gesรน stava insegnando con autoritร /exousia, e il popolo ne era โ€œcolpito/ekplฤ“ssontoโ€. Era colpito dal contenuto del suo insegnamento e dalla modalitร  della sua esposizione.

Gesรน non seguiva un metodo di spiegazione della Torah accademico, basato su citazioni di autori precedenti o illustri che confermassero con la loro autorevolezza il suo dire. Gesรน parla con autoritร  propria, di Figlio che annuncia la volontร  originaria del Padre nella rivelazione pedagogicamente progressiva della sua volontร . La sua autoritร  รจ nativa, sorgiva, fresca, autorevole di per se stessa. Nasce da una profonda unione di cuore e di volontร  salvifica che unisce il Figlio col Padre.

Per un ebreo un figlio รจ tale perchรฉ fa le cose uguali a quelle che fa il padre. Gesรน ha lโ€™autoritร /autorevolezza e anche la capacitร  giuridica โ€“ รจ axios โ€“ di proporre una spiegazione della Parola che sia โ€œnuovaโ€, creatrice di bene e di vita, attenta alle persone, liberante come lo era la volontร  originaria del Padre nel donare i suoi โ€œcomandamenti/mizwรดtโ€.

Lโ€™Impuritร 

Il mondo opposto a Dio/lโ€™Impuritร  โ€“ dilaniante e spersonalizzante โ€“ si sente minacciato mortalmente nel suo dominio nemico dellโ€™uomo. ยซChe cosa abbiamo in comune con te, Gesรน nazareno?ยป โ€“ cosรฌ meglio tradotto โ€“, inizia a gridare (anekraxen) contro Gesรน lโ€™Impuro che schiavizza e spersonalizza schizofrenicamente lโ€™uomo.

Al plurale โ€“ lโ€™Impuritร /gli impuri e lโ€™uomo posseduto/le tante anime presenti nel posseduto โ€“ gridano con grande tensione emotiva la loro sofferenza e la loro repulsione, lโ€™assoluta diversitร  e opposizione di prospettive, tipica di due nemici in questo caso (diverso รจ il caso di Gesรน con Maria in Gv 2,4, semplice diversitร  di prospettive).

Lโ€™Impuritร  avverte il proprio potere minacciato a morte definitivamente, escatologicamente (apolesai < apollymi).

Lโ€™Impuritร  รจ uno spirito sottile, intelligente, spiritualmente fine nella malvagitร . Pretende di โ€œconoscereโ€ il Santo, Gesรน, ma la sua non รจ una conoscenza obbedienziale, discepolare. Conosce, ma non obbedisce e non segue. Quindi non conosce! Tenta di manifestare il nome, lโ€™essenza di Gesรน, in modo da prenderne possesso e dominarlo. Ma Gesรน respinge il nemico con un โ€œrimprovero/epetimฤ“senโ€ che รจ ben piรน di una parola esorcistica โ€“ assente nel vocabolario della letteratura esterna al Nuovo Testamento (cf. G. Perego). รˆ una parola bellica, che annuncia una guerra allโ€™ultimo sangue.

La museruola

ยซMettiti al museruola ed esci da costuiยป รจ il grido di guerra di Gesรน contro Lโ€™impuritร  spersonalizzante. E lโ€™Impuritร  deve sottomettersi e obbedire, sconfitta dal grido di guerra vittorioso del Santo di Dio. Il Male fa tutto il male possibile allโ€™uomo, fino alla fine. Dopo averlo straziato (sparaxas) unโ€™ultima volta, emette un urlo lugubre di sconfitta ed รจ costretto ad uscire da una casa che non ha il diritto di abitare, perchรฉ fatta a immagine e โ€“ tendenzialmente โ€“ a somiglianza di Dio.

Insegna e comanda
Ora lo spazio della sinagoga rimbomba tutto di meraviglia (ethambฤ“thฤ“san) e di discussione che ricerca con una certa veemenza (syzฤ“tein) la veritร  delle cose.

I presenti si interrogano con foga le ragioni dellโ€™unica cosa/touto: la stretta correlazione di insegnamento autorevole nel contenuto e autorevolmente trasmesso con potenza sorgiva propria con lโ€™autorevolezza di comando sopra il mondo dellโ€™impuritร  opposto a Dio e spersonalizzante lโ€™uomo. Non sembrano due ambiti distinti dellโ€™attivitร  di Gesรน, ma le due facce di una stessa medaglia.

Lโ€™insegnamento di Gesรน, fatto con autoritร  di Figlio amante degli uomini, porta a compimento le radici genesiache ed esodiche per cui era stato comandato il Sabato da parte di YHWH creatore e liberatore.

La parola autorevole di Gesรน libera e unifica lโ€™uomo.

La parola di Gesรน spazza la casa e la rende ambiente accogliente e giardino lussureggiante per lโ€™uomo.

YHWH e lโ€™uomo ora sono amici, felici insieme.

Di sabato, nella sinagoga.

Commento a cura di padre Roberto Mela scj – Fonte del commento: Settimana News

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
della IV Domenica del Tempo Ordinario – Anno B

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 28 Gennaio 2018 anche qui.

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Mc 1, 21-28
Dal Vangelo secondo Marco
21Giunsero a Cafร rnao e subito Gesรน, entrato di sabato nella sinagoga, insegnava. 22Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autoritร , e non come gli scribi. 23Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciรฒ a gridare, 24dicendo: ยซChe vuoi da noi, Gesรน Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!ยป. 25E Gesรน gli ordinรฒ severamente: ยซTaci! Esci da lui!ยป. 26E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscรฌ da lui. 27Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: ยซChe รจ mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autoritร . Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!ยป. 28La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 28 Gennaio – 03 Febbraio 2018
  • Tempo Ordinario IV
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 4

Fonte: LaSacraBibbia.net

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