IV Per annum: Che vuoi, Gesรน Nazareno?
Un profeta come me
A metร del secondo dei quattro grandi discorsi (1,1โ4,43; 4,44โ28,68; 28,69โ32,47; 33,1โ34,12) che il Deuteronomio mette in bocca a Mosรจ nelle steppe di Moab, prima di entrare nella terra di Israele, viene riportata una legge molto importante, fondamentale per la relazione di Israele col suo Dio YHWH. ร la legge riguardante il profeta (Dt 18,9-22).
Il popolo che sta per entrare nella terra della sua libertร . Sarร posto nella tentazione di adeguarsi ai costumi locali riguardanti la consultazione della volontร di YHWH. Varie sono le pratiche divinatorie messe in atto nel paese di Canaan, immediatamente etichettate dallโautore come โabomini/tรดโฤbรดtโ (v. 9; cf. v. 12).
Sono otto sono le fattispecie dellโabominio prese in considerazione. Si tratta di chi immola il figlio e la figlia, facendoli passare per il fuoco; chi si esercita nella divinazione, nel sortilegio, nellโaugurio, nella magia; chi fa incantesimi; chi consulta gli spiriti o gli indovini; chi interroga i morti.
La condanna e la proscrizione di tali pratiche รจ assoluta, perentoria, apodittica, senza spiegazioni aggiunte. Esse ยซsi fondano sulla capacitร umana di scoprire e manipolare lโocculto; sono tecniche che si possono imparare da un maestro e quindi possono essere trasmesse a chiunqueยป (G. Papola).
Israele deve essere invece โperfetto/integro/irreprensibile ritualmente/tฤmรฎmโ (v.13): ยซโฆ ma per quanto riguarda te, non รจ cosรฌ il dono che YHWH tuo Dio ti ha fatto/lลโ kฤn nฤtan lekฤ YHWH โฤlลhรชkฤยป (v. 14).
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Israele ha ricevuto un dono da YHWH, il profetismo. Lโha ricevuto allโHoreb โ altro nome con cui viene chiamato il Sinai โ in occasione della rivelazione meravigliosa e tremenda di YHWH che voleva donare lโespressione della sua volontร , recepita da Mosรจ nelle due tavole delle Dieci Parole.
Il profetismo รจ una relazione personale, dono di Dio, di YHWH con il profeta, fondata sul dono della parola. Il profeta รจ un fratello tra fratelli, un intermediario e un intercessore tra il popolo e il Dio, di cui esso ha forte timore e da cui teme di subire la morte qualora lo vedesse di persona.
Ascoltare in obbedienza
Il profetismo รจ nato allโHoreb e Mosรจ รจ il modello dellโuomo che ascolta la parola di YHWH e la trasmette al popolo, che deve ascoltarla con atteggiamento di ossequiosa obbedienza. Non si tratta solo di โascoltare/ลกฤmaโโ, ma di โascoltare verso/ascoltare attentamente/obbedire/ลกฤmaโ โelโ YHWH. Il rapporto con YHWH รจ una relazione interpersonale fondata sullโascolto, sulla fiducia, sullโobbedienza pronta che porta la vita.
Dio non puรฒ essere manipolato, ma solo ascoltato nelle pieghe della storia, con lโaiuto delle persone a cui egli ha donato di essere fini di cuore e di orecchio spirituale per saper rapportare la volontร di Dio alle vicende storiche. E fare questo facendo percepire โla differenzaโ tra gli altri popoli e il popolo di Dio, il popolo di Israele.
Lโascolto e la pratica mettono in moto il cuore e lโaffetto del credente, che non deve tanto โfare delle coseโ per far piacere al suo dio, manipolandolo sottilmente con la logica perversa del do ut des, quanto mettere in gioco la propria fiducia, affidando il proprio cammino alle indicazioni gratuite donate da Dio stesso.
Senza presunzione
Il profeta del futuro (che diventerร nellโattesa di Israele โIl Profeta che deve venireโ, una figura messianica escatologica) avrร la stessa qualitร di Mosรจ: ascolto attento delle parole imperiose che YHWH vorrร โcomandare insindacabilmente/แนฃiwwฤhโ โ e solo quelle โ e la loro trasmissione fedele, pedissequa, al popolo. Nessun protagonismo nellโuomo di Dio, intermediario della sua volontร .
Il profeta รจ preso fra โi fratelliโ che compongono il popolo, per pura grazia di Dio. Nel suo comportamento e nel suo dire egli dovrร evitare qualsiasi โpresunzione/ yฤzรฎd (v. 20), zฤdรดn (v. 22)โ. Dovrร annunciare solo ciรฒ che ha percepito da YHWH, senza agire di propria iniziativa e senza aggiungere o alterare in alcun modo la parola ricevuta dallโalto. Men che meno egli deve vendersi al servizio di altri presunti dรจi, cadendo nellโidolatria e inducendo il popolo a fare altrettanto.
Il profeta deve essere โ come tutto il popolo โ un uomo retto, โperfetto/integroโ, disinteressato, umile, distaccato da sรฉ.
I vv. 21-22 offrono uno dei difficili criteri di identificazione del vero profeta rispetto a quello falso. La realizzazione della parola deporrร a favore del vero profeta. ร un criterio a posteriori, valido, ma che lascia il popolo nellโincertezza del tempo frammezzo.
Lโintegritร di vita, la sensibilitร spirituale accentuata, il distacco dagli interessi materiali, lโannuncio anche di realtร sgradite al popolo (e non sempre annunci di pace facile e di prosperitร garantitaโฆ), insieme ad altri criteri forniranno uno spettro ermeneutico della vera profezia. Essa ha richiesto, ieri come oggi, attenzione globale da parte del popolo e delle autoritร religiose e capacitร del profeta di soffrire per trovarsi spesso allโavanguardia del cammino del popolo, intravedendo e annunciando novitร non immediatamente comprese e accolte dalla maggioranza.
Il profeta che deve venire
Verrร โIl Profeta che deve venireโ, colui che parla in modo definitivo e autorevole a nome di Dio di fronte al popolo/pro-phฤmi. ยซSei tu il profeta?ยป (Gv 1,21), chiederanno i giudei โ sacerdoti e leviti โ inviati dai farisei (Gv 1,24) al Giordano in qualitร di commissione di inchiesta ufficiale sul suo status.
Anche la Samaritana percepisce che Gesรน รจ un profeta (Gv 4,19), come lo riconosce meravigliata la folla dopo che egli rivivificรฒ il figlio unico della vedova di Nain (Lc 7,16: ยซUn grande profeta รจ sorto fra noiยป).
Ma รจ la folla che ha assistito alla moltiplicazione/suddivisione prodigiosa dei pani ad andare piรน in profonditร , pur sbagliando nellโesito regale voluto per lui: ยซAllora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: ยซโQuesti รจ davvero il profeta, colui che viene nel mondo!โ. Ma Gesรน, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirรฒ di nuovo sul monte, lui da soloยป.
Gesรน รจ il profeta escatologico che dice le parole rivelatorie (laleล) del Padre: ยซโฆ io non ho parlato (elalฤsa) da me stesso, ma il Padre, che mi ha mandato, mi ha ordinato lui di che cosa parlare (tรญ eipล) e che cosa devo dire (tรญ lalฤsล). E io so che il suo comandamento รจ vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico cosรฌ come il Padre le ha dette a meยป (Gv 12,49-50).
Di sabato, in sinagoga
Lโevangelista Marco fa iniziare a Gesรน โLa giornata di Cafarnaoโ (Mc 1,21-34) con la sua entrata in sinagoga, in giorno di sabato. E lรฌ Gesรน inizia a insegnare.
Marco dipinge dinanzi a noi una giornata tipica, esemplare, dellโattivitร di Gesรน. Essa inizia con il suo insegnamento nella sinagoga del villaggio.
La sinagoga รจ un luogo di ritrovo del popolo per la lettura e la meditazione della Torah, per un confronto aperto su di essa. La memoria collettiva di Israele si coltiva e si accresce riandando continuamente con amore contemplativo alle sorgenti narrative della nascita e della crescita del popolo, attestate nelle sacre Scritture. ร un luogo di studio, prima ancora che di preghiera.
Come ogni altro ebreo maggiorenne religiosamente, Gesรน puรฒ leggere la Torah e spiegarla, rapportandola alla vita concreta del popolo. Nel corso del cosiddetto โPrimo viaggio missionarioโ (43-48 d.C.), ad Antiochia di Pisidia, Paolo e i suoi compagni faranno lo stesso: ยซEssi invece, proseguendo da Perge, arrivarono ad Antiรฒchia in Pisidia e, entrati nella sinagoga nel giorno di sabato, sedettero. Dopo la lettura della Legge e dei Profeti, i capi della sinagoga mandarono a dire loro: โFratelli, se avete qualche parola di esortazione per il popolo, parlate!โ. Si alzรฒ Paolo e, fatto cenno con la mano, disseโฆยป. Paolo proclamรฒ cosรฌ il suo primo grande discorso missionario. Egli fu invitato dai capi della sinagoga locale a farlo, mentre Gesรน prende con autorevolezza la parola senza esservi invitato da nessuno.
ยซLa sinagoga e il sabato costituiscono lo spazio e il tempo destinati a plasmare e a custodire lโidentitร dellโebreo, attraverso la via della memoria, dello studio e del confrontoยป (G. Perego).
La celebrazione del sabato ha due motivazioni nella Bibbia.
La prima รจ creazionale (Es 20,8-11): Dio ha consacrato il sabato al termine della sua opera di creazione come momento del suo โriposoโ dopo aver creato lโumanitร a sua immagine e, tendenzialmente, a sua somiglianza. Di sabato, Israele e lโumanitร deve riconoscere il suo essere creatura, la piรน grande delle creature di Dio. Deve riposare โ uomini, animali e creato stesso โ e lodare il Creatore.
La seconda รจ una motivazione esodica (Dt 5,12-15): di sabato, Israele deve ricordare la sua liberazione dalla schiavitรน dellโEgitto e vivere con gioia la propria libertร assieme ai propri familiari, agli schiavi che lavorano in casa, ai forestieri residenti e perfino al bestiame. Di sabato lโuomo deve celebrare la sua libertร dalla schiavitรน.
Posseduto
ร quindi paradossale e ironicamente tragico che nella โloro sinagogaโ โ Mc nel 70 d.C. sottolinea โla separazione/the parting of the ways/le dรฉchirementโ ormai iniziata tra gli ebrei e gli ebrei credenti in Gesรน โ si trovi di sabato un uomo ยซtotalmente posseduto da uno spirito impuro/en pneumati akathartลiยป. Nel luogo dove si legge la Torah del Totalmente Santo, del Totalmente Altro, del Totalmente Buono, si trova stabilmente (cโera/ฤn) un uomo โtotalmente avviluppato dentro/enโ le spire mortifere del Signore del campo opposto a Dio, il campo dellโimpuritร e del male!
Come รจ possibile questa convivenza accettata e portata avanti dagli ebrei del luogo? Forse perchรฉ non si leggeva la Torah in modo liberante, ma fissista, legalista, dimentico dellโuomo nella sua concretezza, mettendo forse le esigenze di Dio contro quelle dellโuomo? Di sabato, quellโuomo non celebrava il suo essere stato creato a immagine e โ tendenzialmente โ a somiglianza di YHWH!
Come potevano gli abitanti di Cafร rnao vivere il sabato comandato da YHWH con ben due motivazioni, sopportando il fatto che fra loro ci fosse stabilmente un uomo completamente posseduto dal potere schiavizzante e umiliante del potere avverso a Dio?
Comโera possibile che, dopo tante celebrazione sabbatiche, quellโuomo, di sabato, vivesse totalmente oppresso da una schiavitรน peggiore di quella egiziana? Un maniaco religioso, potremmo forse dire oggi col nostro linguaggio. Un maniaco esagitato che pretende di โconoscereโ e quindi di dominare e di manipolare โ senza obbedirvi โ colui che รจ il Santo, la presenza in terra del Santo dei cieli?
Forse perchรฉ in quella sinagoga si leggeva in maniera scorretta la Torah, non favorendo il fiorire dellโuomo pienezza di immagine e โ tendenzialmente โ somiglianza di YHWH?
Una situazione davvero incresciosa, che rivela lโinconcludenza e lโinfruttuositร di unโassemblea sinagogale che, al suo interno, vede vivere un uomo demoniacamente scisso in se stesso, non sereno, schiavo di una religiositร non corretta e disumana?
Autoritร
Gesรน stava insegnando con autoritร /exousia, e il popolo ne era โcolpito/ekplฤssontoโ. Era colpito dal contenuto del suo insegnamento e dalla modalitร della sua esposizione.
Gesรน non seguiva un metodo di spiegazione della Torah accademico, basato su citazioni di autori precedenti o illustri che confermassero con la loro autorevolezza il suo dire. Gesรน parla con autoritร propria, di Figlio che annuncia la volontร originaria del Padre nella rivelazione pedagogicamente progressiva della sua volontร . La sua autoritร รจ nativa, sorgiva, fresca, autorevole di per se stessa. Nasce da una profonda unione di cuore e di volontร salvifica che unisce il Figlio col Padre.
Per un ebreo un figlio รจ tale perchรฉ fa le cose uguali a quelle che fa il padre. Gesรน ha lโautoritร /autorevolezza e anche la capacitร giuridica โ รจ axios โ di proporre una spiegazione della Parola che sia โnuovaโ, creatrice di bene e di vita, attenta alle persone, liberante come lo era la volontร originaria del Padre nel donare i suoi โcomandamenti/mizwรดtโ.
LโImpuritร
Il mondo opposto a Dio/lโImpuritร โ dilaniante e spersonalizzante โ si sente minacciato mortalmente nel suo dominio nemico dellโuomo. ยซChe cosa abbiamo in comune con te, Gesรน nazareno?ยป โ cosรฌ meglio tradotto โ, inizia a gridare (anekraxen) contro Gesรน lโImpuro che schiavizza e spersonalizza schizofrenicamente lโuomo.
Al plurale โ lโImpuritร /gli impuri e lโuomo posseduto/le tante anime presenti nel posseduto โ gridano con grande tensione emotiva la loro sofferenza e la loro repulsione, lโassoluta diversitร e opposizione di prospettive, tipica di due nemici in questo caso (diverso รจ il caso di Gesรน con Maria in Gv 2,4, semplice diversitร di prospettive).
LโImpuritร avverte il proprio potere minacciato a morte definitivamente, escatologicamente (apolesai < apollymi).
LโImpuritร รจ uno spirito sottile, intelligente, spiritualmente fine nella malvagitร . Pretende di โconoscereโ il Santo, Gesรน, ma la sua non รจ una conoscenza obbedienziale, discepolare. Conosce, ma non obbedisce e non segue. Quindi non conosce! Tenta di manifestare il nome, lโessenza di Gesรน, in modo da prenderne possesso e dominarlo. Ma Gesรน respinge il nemico con un โrimprovero/epetimฤsenโ che รจ ben piรน di una parola esorcistica โ assente nel vocabolario della letteratura esterna al Nuovo Testamento (cf. G. Perego). ร una parola bellica, che annuncia una guerra allโultimo sangue.
La museruola
ยซMettiti al museruola ed esci da costuiยป รจ il grido di guerra di Gesรน contro Lโimpuritร spersonalizzante. E lโImpuritร deve sottomettersi e obbedire, sconfitta dal grido di guerra vittorioso del Santo di Dio. Il Male fa tutto il male possibile allโuomo, fino alla fine. Dopo averlo straziato (sparaxas) unโultima volta, emette un urlo lugubre di sconfitta ed รจ costretto ad uscire da una casa che non ha il diritto di abitare, perchรฉ fatta a immagine e โ tendenzialmente โ a somiglianza di Dio.
Insegna e comanda
Ora lo spazio della sinagoga rimbomba tutto di meraviglia (ethambฤthฤsan) e di discussione che ricerca con una certa veemenza (syzฤtein) la veritร delle cose.
I presenti si interrogano con foga le ragioni dellโunica cosa/touto: la stretta correlazione di insegnamento autorevole nel contenuto e autorevolmente trasmesso con potenza sorgiva propria con lโautorevolezza di comando sopra il mondo dellโimpuritร opposto a Dio e spersonalizzante lโuomo. Non sembrano due ambiti distinti dellโattivitร di Gesรน, ma le due facce di una stessa medaglia.
Lโinsegnamento di Gesรน, fatto con autoritร di Figlio amante degli uomini, porta a compimento le radici genesiache ed esodiche per cui era stato comandato il Sabato da parte di YHWH creatore e liberatore.
La parola autorevole di Gesรน libera e unifica lโuomo.
La parola di Gesรน spazza la casa e la rende ambiente accogliente e giardino lussureggiante per lโuomo.
YHWH e lโuomo ora sono amici, felici insieme.
Di sabato, nella sinagoga.
Commento a cura di padre Roberto Mela scj – Fonte del commento: Settimana News
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
della IV Domenica del Tempo Ordinario – Anno B
Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 28 Gennaio 2018 anche qui.
- Colore liturgico: Verde
- Dt 18, 15-20;
- Sal. 94;
- 1 Cor 7, 32-35;
- Mc 1, 21-28.
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Mc 1, 21-28
Dal Vangelo secondo Marco
21Giunsero a Cafร rnao e subito Gesรน, entrato di sabato nella sinagoga, insegnava. 22Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autoritร , e non come gli scribi. 23Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciรฒ a gridare, 24dicendo: ยซChe vuoi da noi, Gesรน Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!ยป. 25E Gesรน gli ordinรฒ severamente: ยซTaci! Esci da lui!ยป. 26E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscรฌ da lui. 27Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: ยซChe รจ mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autoritร . Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!ยป. 28La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 28 Gennaio – 03 Febbraio 2018
- Tempo Ordinario IV
- Colore Verde
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 4
Fonte: LaSacraBibbia.net
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