In mezzo al dolore senza ragione, in mezzo alla sofferenza dei profughi, dei perseguitati, Gesù viene non come testimone ma come compartecipe della sofferenza umana che egli prova per intero fin dalla culla. Il grido di dolore senza risposta di Rachele echeggia nel pianto delle donne di Gerusalemme e Gesù porta in sé e con sé tutto questo, fino alla croce e lo redime e lo affida al Padre perché nessuna lacrima venga scordata.
Poesia
Ci sono delle notti in cui dormire è impossibile.
Debbo alzarmi e cercare pace fuori dal letto.
Via.
Lontano.
Ci sono sogni in cui debbo solo ascoltare.
Sono quelli in cui gli angeli mi parlano di Dio, di quello che la vita mi chiede.
Ci sono strade che non volevo prendere.
Ma poi arrivi tu e io parto e prendo con me le persone, le cose, che sono la mia vita.
Ci sono parole che non posso non ascoltare.
Sono quelle dei profeti.
Parlano di Dio, parlano di me, delle nostre vite mischiate.
Ci sono degli uomini, la cui potenza non è fortezza ma violenza.
Il cui potere non protegge i deboli ma li distrugge.
E si deve scappare.
E si può solo piangere
Certi sogni sono più reali della realtà.
Parlano alla mia vita.
Parlano della mia vita.
Certe notti sono più luminose del giorno.
Vedo la strada che devo prendere.
Certe profezie sono promesse.
Dicono la tua parola e la mantengono.
Certi re sono più schiavi di un servo.
Perché sono posseduti dalle loro passioni.
Dalle loro furie.
E portano morte e dolore.
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Mt 2, 13-18
Dal Vangelo secondo Matteo
I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo».
Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:
«Dall’Egitto ho chiamato mio figlio».
Quando Erode si accorse che i Magi si erano presi gioco di lui, si infuriò e mandò a uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme e in tutto il suo territorio e che avevano da due anni in giù, secondo il tempo che aveva appreso con esattezza dai Magi.
Allora si compì ciò che era stato detto per mezzo del profeta Geremìa:
«Un grido è stato udito in Rama,
un pianto e un lamento grande:
Rachele piange i suoi figli
e non vuole essere consolata,
perché non sono più».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Questo commento/poesia del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).
A cura di don Mauro Leonardi – Il suo blog è “Come Gesù“
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