Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!».
Gesù placa la nostra fame di amore: andare a lui non è solo un movimento “verso” ma anche un movimento “dentro”… nei meandri dei nostri amori lontani traditi e verso quegli amori che possono guarirci. Gesù sa bene quanto costano le ferite del cuore e ci propone un modo per tessere trame relazionali guarenti… anzi perenni: amore donato gratuitamente.
Tu che hai fame d’amore non cercarlo, dona quel poco che hai a chiunque sia affamato e ti accorgerai che ne riceverai tanto da doverlo ridare: un cerchio di salvezza in cui si sperimenta l’eternità!!! Gesù placa la nostra sete di desiderio, di passione, di realizzazione: credere in lui non è un atto cieco e irragionevole ma un toccasana per i nostri motori fermi in desideri irrealizzati e per i nostri treni bloccati in stazioni senza binari per il futuro.
Credere in lui ristabilisce l’amore per noi stessi, la libertà per la ricerca di una felicità raggiungibile spesa per qualcuno; egli disseta i dolori della vita prospettando aperture inaudite; e disseta il nostro desiderio di cielo dandoci un pezzo di esso da mangiare… e noi mangiamo cielo quando la nostra vita è un eterno Grazie (eucaristia): se mangiamo questo cibo di ringraziamento e beviamo questo vino di responsabilità e amorevolezza…. l’eterno è alle porte!
Buona giornata.
AUTORE: p. Antonio Salinaro
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