Commento al Vangelo di domenica prossima (XIII del tempo ordinario) a cura di p. Sergio della Comunità cattolica italiana in Ungheria.
Gesù intraprende la strada verso Gerusalemme (9,51) con consapevolezza, coraggio e decisione. Ma anche con fatica: «Rese di pietra il suo volto», così il testo greco. Luca ha iniziato il racconto della missione pubblica di Gesù in Galilea con l’episodio del rifiuto dei nazaretani (4,16-30), ora introduce il viaggio verso Gerusalemme ponendo ancora all’inizio un rifiuto, quello dei samaritani. Sembra che l’evangelista voglia porre tutta l’attività di Gesù sotto il segno del contrasto e del rifiuto. Gesù è rifiutato dai samaritani per un motivo politico e razziale, a lui del tutto estraneo. Gesù ha provato personalmente che cosa significhi vedersi negare l’ospitalità perché straniero, ma all’intolleranza dei samaritani Egli non risponde – come avrebbero voluto i discepoli – con un castigo, bensì con la comprensione. Da rimproverare sono piuttosto i discepoli, che ancora non hanno capito la novità del Maestro, a loro volta prigionieri di quegli stessi pregiudizi che ora tanto li offendono. (continua qui)
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