Commento al Vangelo del 27 gennaio 2018 – Monastero di Bose

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รˆ ormai scesa la sera, e noi siamo imbarcati con lui. รˆ una traversata, quella che ci attende. Ma ancora non sappiamo che cosa il buio porterร  con sรฉ: forse una navigazione tranquilla; o nubi gravide di pioggia? Stanotte, sarร  maltempo, mentre lui riposa, vicinissimo ai suoi e, insieme, lontanissimo, immerso nel sonno: novello Giona! (cf. Gn 1,4-6).

Presenza e assenza, tempesta e bonaccia, ansietร  e placido sonno, inquietudine e calma, ululato del vento e morbidezza di un cuscino, timore e serenitร , paura e fiducia. Una scena dipinta con tratti di colori contrastanti, specchio di quelle che, spesso, sono le condizioni โ€œmeteorologicheโ€ del nostro intimo, delle vicende relazionali, familiari, comunitarie, sociali ed ecclesiali che viviamo e che attraversiamo. Il panico assale chi teme di diventare spettatore del proprio naufragio; e il panico si fa grido, invocazione:

Svรฉgliati! Perchรฉ dormi, Signore?
ร€lzati, vieni in nostro aiuto!
Salvaci per la tua misericordia! (Sal ย 44,24a.27)
Strappato al suo sonno, il Cristo si desta, si risveglia (cf. Mc 4,39) โ€“ un verbo che lascia intravvedere la filigrana pasquale di questa pagina evangelica โ€“ e manifesta la sua potenza e la sua autoritร  sugli elementi della natura, cioรจ su quelle forze indomabili che, normalmente, sfuggono al controllo dellโ€™uomo. In lui traspare unโ€™energia di creazione e di ri-creazione, capace di instaurare lโ€™ordine del kรณsmos sullโ€™informe del chรกos, in una scena che rinnova i prodigi dellโ€™โ€œIn-principioโ€, quando nellโ€™alba del mondo Dio fece sorgere la luce dallโ€™abisso indistinto delle tenebre e separรฒ le acque (cf. Gen 1,1-8).

Sotto gli occhi dei discepoli, increduli e incapaci di comprendere, si sta manifestando, dietro la prossimitร  quotidiana di quel Maestro che pensavano di conoscere, lโ€™azione potente di Dio stesso.

Sembra di riascoltare le parole del salmista che, in tempi lontani, aveva cantato le opere meravigliose compiute dallโ€™Altissimo:

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Altri, che scendevano in mare sulle navi,
videro le opere del Signore e le sue meraviglie nel mare profondo.
Egli parlรฒ e scatenรฒ un vento burrascoso, che fece alzare le onde:
salivano fino al cielo, scendevano negli abissi; si sentivano venir meno nel pericolo.
Nellโ€™angustia gridarono al Signore, ed egli li fece uscire dalle loro angosce.
La tempesta fu ridotta al silenzio, tacquero le onde del mare.
Al vedere la bonaccia essi gioirono, ed egli li condusse al porto sospirato (Sal ย 107,23-30).
Il Cristo compie le opere del Dio di Israele. Il che suscita inevitabilmente la domanda sulla sua identitร : chi si cela dietro il volto feriale di quel Maestro che si fa compagno di viaggio, per le strade e sul mare?

Per tante vite inconsolate
la bontร  consisterebbe
nellโ€™aprire in sรฉ
unโ€™area di riposo
per chi geme
sotto il fardello
di segrete lividure,
nellโ€™essere un volto
rischiarato dal proprio cuore,
una voce di gelsomino,
una bonaccia
per le tempeste interiori (G. Baudry).

Cristo รจ stato โ€“ ed รจ โ€“ quel riposo, quel volto illuminato, quella voce, quella calma sul mare. Noi, forse, siamo solo naviganti impauriti, ma โ€“ senza neppure sapere come โ€“ anche a noi puรฒ venir dato di essere, con lui e in lui, volto e voce accoglienti per i nostri compagni di navigazione, e loro per noi…

fratel Emanuele della comunitร  monastica di Bose

Mc 4, 35-41
Dal Vangelo secondoย Marco

In quel medesimo giorno, venuta la sera, Gesรน disse ai suoi discepoli: ยซPassiamo all’altra rivaยป. E, congedata la folla, lo presero con sรฉ, cosรฌ com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui.
Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: ยซMaestro, non t’importa che siamo perduti?ยป.
Si destรฒ, minacciรฒ il vento e disse al mare: ยซTaci, cร lmati!ยป. Il vento cessรฒ e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: ยซPerchรฉ avete paura? Non avete ancora fede?ยป.
E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: ยซChi รจ dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?ยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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