«Chi sono io per te?». Se Gesù ci interroga nel profondo
Oggi il Vangelo propone due delle centinaia di domande che intessono il testo biblico: Cosa dice la gente? E voi che cosa dite? Gesù, riferiscono gli evangelisti, «non parlava alla gente se non con parabole» (Mt 13,34) e con domande. Gesù ha scelto queste due forme particolari di linguaggio perché esse compongono un metodo di comunicazione generativo e coinvolgente, che non lascia spettatori passivi. Lui era un maestro dell’esistenza, e voleva i suoi pensatori e poeti della vita: «Le risposte ci appagano e ci fanno stare fermi, le domande invece, ci obbligano a guardare avanti e ci fanno camminare» (Pier Luigi Ricci).
Gesù interroga i suoi, quasi per un sondaggio d’opinione: La gente, chi dice che io sia?. La risposta della gente è univoca, bella e sbagliata insieme: Dicono che sei un profeta! Una creatura di fuoco e di luce, come Elia o il Battista; sei bocca di Dio e bocca dei poveri. Ma Gesù non è un uomo del passato, fosse pure il più grande di tutti, che ritorna.
A questo punto la domanda, arriva esplicita, diretta: Ma voi, chi dite che io sia? Prima di tutto c’è un ma, una avversativa, quasi in opposizione a ciò che dice la gente. Come se dicesse: non si crede per sentito dire. Ma voi, voi con le barche abbandonate, voi che siete con me da anni, voi amici che ho scelto a uno a uno, che cosa sono io per voi?
In questa domanda è il cuore pulsante della fede: chi sono io per te? Gesù non cerca formule o parole, cerca relazioni (io per te). Non vuole definizioni ma coinvolgimenti: che cosa ti è successo, quando mi hai incontrato? La sua domanda assomiglia a quelle degli innamorati: quanto conto per te? Che importanza ho nella tua vita? Gesù non ha bisogno della risposta di Pietro per avere informazioni o conferme, per sapere se è più bravo degli altri maestri, ma per sapere se Pietro è innamorato, se gli ha aperto il cuore. Cristo è vivo, solo se è vivo dentro di noi. Il nostro cuore può essere la culla o la tomba di Dio. Cristo non è le mie parole, ma ciò che di Lui arde in me.
La risposta di Pietro è a due livelli: Tu sei il Messia, Dio che agisce nella storia; e poi, bellissimo: sei il figlio del Dio vivente.
Figlio nella Bibbia è un termine tecnico: è colui che fa ciò che il padre fa, che gli assomiglia in tutto, che ne prolunga la vita. Tu sei Figlio del Dio vivente, equivale a: Tu sei il Vivente. Sei grembo gravido di vita, fontana da cui la vita sgorga potente, inesauribile e illimitata, sorgente della vita. Se cerchiamo oltre le parole, se scendiamo al loro momento sorgivo, possiamo ancora ascoltare la dichiarazione d’amore di Pietro: tu sei la mia vita! Trovando te ho trovato la vita.
p. Ermes Ronchi
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XXI Domenica del Tempo Ordinario – Anno A
- Colore liturgico: Verde
- Is 22, 19-23; Sal.137; Rm 11, 33-36; Mt 16, 13-20
Mt 16, 13-20
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».
Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 27 Agosto – 02 Settembre 2017
- Tempo Ordinario XXI, Colore Verde
- Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 1
Fonte: LaSacraBibbia.net
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