Ci sono cose che non si possono vendere e non si possono comprare. Una di questa è l’amore, la gratitudine. Ci sono cose che non si possono pesare perché danno vita e ricevono vita. Una di queste è vivere nella luce del Risorto ed essere per questo estranei al mondo, alle menzogne, alle restrizioni di chi non conosce la gratuità d’amare ma solo il proprio tornaconto. Fino ad uccidere. Anche Dio se necessario.
Poesia
Chi ama, apre serve unge asciuga accorre.
L’amore fa.
L’amore si fa.
Chi parla, chi delibera, chi fa i conti, chi sta lontano da te.
Con la lingua piena e le mani vuote, pure se ti conosce, se sa chi sei, non ti ama.
E senza amore si uccide.
Senza amore si è poveri di vita e la si toglie agli altri.
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Gv 12, 1-11
Dal Vangelo secondo Giovanni
Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Làzzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. E qui fecero per lui una cena: Marta serviva e Làzzaro era uno dei commensali.
Maria allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dell’aroma di quel profumo.
Allora Giuda Iscariòta, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse: «Perché non si è venduto questo profumo per trecento denari e non si sono dati ai poveri?». Disse questo non perché gli importasse dei poveri, ma perché era un ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro.
Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché ella lo conservi per il giorno della mia sepoltura. I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me».
Intanto una grande folla di Giudei venne a sapere che egli si trovava là e accorse, non solo per Gesù, ma anche per vedere Làzzaro che egli aveva risuscitato dai morti. I capi dei sacerdoti allora decisero di uccidere anche Làzzaro, perché molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Questo commento/poesia del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).
A cura di don Mauro Leonardi – Il suo blog è “Come Gesù“
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