Scegli!
Le promesse di YHWH
Dopo lโinsediamento di Giosuรจ (Gs 1,1-18) e i racconti della conquista (2,1โ12,24), prima dei territori del sud e poi di quelli del nord, lโautore del libro riporta la divisione del paese (13,1โ21,45: tribรน a est del Giordano, Giuda, Giuseppe, altre sette parti fatte a Silo, le cittร rifugio e quelle levitiche) e poi la trattazione riguardante le tribรน al di lร del Giordano, con il ricordo dellโaltare della testimonianza (22,1-34). Gs 23,1โ24,33 narra, infine, dei discorsi dโaddio e della morte di Giosuรจ. Sono le ultime disposizioni di Giosuรจ: il compito prosegue (23,1-16); solenne impegno delle tribรน a Sichem (24,1-28); tre sepolture e conclusione del libro (24,29-33.
La chiave di volta teologica del libro รจ bene espressa in Gs 21,43-45: ยซIl Signore assegnรฒ dunque a Israele tutta la terra che aveva giurato ai padri di dar loro, e gli israeliti ne presero possesso e vi si stabilirono. Il Signore diede loro tranquillitร allโintorno, come aveva giurato ai loro padri; nessuno tra tutti i loro nemici potรฉ resistere loro: il Signore consegnรฒ nelle loro mani tutti quei nemici. Non una parola cadde di tutte le promesse che il Signore aveva fatto alla casa dโIsraele: tutto si รจ compiutoยป.
Secondo il libro di Giosuรจ, il popolo di Israle รจ ยซun tutto compatto, sotto unโunica guida, fedele agli ordini impartiti da Dioโฆ : YHWH realizza le sue promesse, donando una terra, che tuttavia si puรฒ perdere, se non si rimane a lui fedeli (cf. specialmente cc. 23โ24)ยป (F. Dalla Vecchia, che seguiremo in questo commento).
La Legge ricevuta al Sinai rimane il punto di riferimento fondamentale. Israele dimostra la sua fedeltร al patto con YHWH, ma il libro si chiude con la previsione dellโinfedeltร del popolo al Dio geloso. Come ha realizzato le benedizioni, egli puรฒ adempiere anche le sue maledizioni comprese nelle clausole del patto. Occorre che Israele sia riconoscente verso il Dio che lo ha salvato dalla schiavitรน dโEgitto e gli ha donato il paese promesso.
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Pentateuco ed Esateuco
Se il c. 23 sembra quasi una conclusione rissuntiva del libro di Giosuรจ, Gs 24 sembra essere stato pensato come una conclusione dellโEsateuco, i primi sei libri della Bibbia. Gs 24 ha una visione piรน ampia del libro del Deuteronomio, e prevede nel paese la presenza di dรจi stranieri (vv. 14.23).
Giosuรจ promulga nei vv. 25-26 una legge supplementare, non prevista dal ruolo a lui assegnato nel c. 1. ยซCiรฒ ha indotto a ritenere che il c. 24 abbia avuto origine in unโepoca persiana da una cerchia deuteronomistica-sacerdotale che intendeva in tal modo promuovere la pubblicazione di un Esateuco: lo scopo di Gs 24 sarebbe stato di separare il libro da quelli successivi per collegarlo invece strettanmente ai precedenti.
A conferma di ciรฒ depone anche il fatto che, alla fine del capitolo, Giosuรจ รจ presentato come un secondo Mosรจ: anche lui conclude un patto, emana leggi e decreti (24,25) e ha a che fare con un libro (24,26) denominato โlibro della Legge di Dioโ (titolo che ricorre altrove solo in Ne 8,18), che potrebbe essere unโespressione per designare lโEsateuco, in opposizione alla โLegge di Mosรจโ, titolo dato al Pentateucoยป (F. Dalla Vecchia).
Per lโEsateuco il tema centrale รจ la terra, un tema caldo e pericoloso durante lโoccupazione persiana. Il Pentateuco, invece, incentra la sua teologia sulla Torah di Mosรจ, conclusa fuori del paese. La โLegge di Mosรจโ รจ data per vivere nella terra, ma anche al di fuori di essa.
Sichem
Terminata la conquista bellica del paese, presentata dal libro come unโavanzata inarrestabile e trionfale, Giosuรจ raduna il popolo a Sichem e pronuncia i discorsi di addio conclusivi della sua traiettoria di guida di Israele. Si tratta di decidersi solo per YHWH.
Sichem aveva giร visto dimostrazioni di lealtร verso YHWH (cf. Gen 35,1-4: il seppellimento degli idoli; Gs 8,30-35: lโaltare). Sichem ha un ruolo decisivo nella tradizione delle tribรน del nord (cf. 1Re 12,1), parallelo a quello di Hebron per quelle del sud (cf. 2Sam 5,1-3). La cittร รจ associata anche alla nozione di patto/berรฎt: cf. Gdc 8,33; 9,4.46 (Baโal/E-Berit). Infine, se la composizione รจ di epoca persiana, la localizzazione a Sichem potrebbe essere dovuta al tentativo di facilitare lโaccoglienza della Torah da parte dei samaritani.
Scegliere YHWH
Gs 24 si apre con una rassegna storica pronunciata da Giosuรจ a nome di YHWH, quale suo profeta. Con una prosa elevata Giosuรจ ricorda tutto ciรฒ che YHWH ha fatto per Israele, ponendosi al centro di questa storia fin dallโinizio, fin dalla scelta di Abramo.
Dopo aver ricordato gli antenati (vv. 2-4), si rammenta lโesodo (vv. 5-7, le vittorie prima del passaggio del Giordano (vv. 8-10) e le conquiste nella terra promessa (vv. 11-13). YHWH รจ il protagonista delle vicende, mentre Israele deve riconoscere quanto YHWH ha fatto, per valutare adeguatamente il patto e quanto esso offre al popolo.
Il patto concluso al Sinai e il dono della Legge tramite Mosรจ non sono ricordati. Al Sinai ci fu reciprocitร , qui il patto รจ frutto di una scelta. E questo รจ quel che preme a Giosuรจ.
Alla rassegna storica (Gs 24,1-13) segue, quindi, la ferma esortazione a scegliere YHWH (vv. 14-15) e un dialogo serrato fra Giosuรจ e il popolo (vv. 16-24). Questo si conclude (vv. 25-28) con il resoconto delle azioni compiute dal popolo a suggello dellโimpegno assunto da Giosuรจ.
In Gs 24,14 egli invita con forza in prima persona il popolo a โtemere/rispettare/yฤrฤโโ YHWH e a โservirlo/โฤbadโ con โsinceritร /integritร /tฤmรฎmโ e โfedeltร /โฤmetโ (i verbi sono al tempo imperativo), abbandonando gli idoli come aveva fatto Abramo e seguendo lโunico Dio (cf. Dt 6,10-15), senza cadere nuovamente nellโindifferenziato, perdendo la propria specificitร .
I padri servirono gli idoli; Israele serva YHWH! Il verbo โ โฤbad โ รจ lo stesso, รจ il Padrone che cambiaโฆ Il popolo deve โallontanare/eliminareโ gli idoli serviti nel paese idolatrico dโorigine e nella terra della schiavitรน egiziana. Tempi di oscuritร e di ignoranza, tempi di sottomissione forzata e di indottrinamento servile.
Israele รจ unico solo se aderisce allโUnico. Lโidentitร di Israele รจ paradossale: essa dipende dalla fedeltร a un Dio che puรฒ anche sterminarlo. Per questo motivo la scelta deve essere fatta da ogni generazione (v. 15: โoggiโ). Da questa decisione dipende la preservazione della propria identitร .
Lโalternativa รจ secca, senza un tertium a cui ricorrere. Se non si sceglierร YHWH, si dovrร scegliere fra gli dรจi della Mesopotamia o tra quelli degli amorriti presenti nel paese. Si ripiomberร nella situazione precedente.
Non abbandoneremo YHWH!
โNon sia mai/แธฅฤlรฎlฤh lฤnรปโ! La risposta del popolo รจ secca e tagliente, entusiasta: non succeda mai che noi โabbandoniamo/mฤโฤzลbโ YHWH per servire altri dรจi.
Israele riconosce le grandi โopere/segni/โลtรดtโ prodigiose compiute da YHWH: egli ha fatto โsalire/โฤlฤhโ (nella coniugazione fattitiva hiphil) dalla prigione/casa di schiavitรน dellโEgitto la generazione presente e i loro padri.
YHWH โha preservato/custodito/ลกฤmarโ il suo popolo lungo tutto il cammino fatto e in mezzo a tutti i popoli fra i quali era passato.
YHWH ha fatto salire, ha custodito, ha scacciato/gฤrฤลก, nella coniugazione intensiva piel) gli ostacoli che si contrapponevano, esemplificati nel popolo amorreo. Il popolo non puรฒ che essere testimone delle opere di YHWH. Le ha viste, e per questo la scelta non puรฒ che essere una sola, molto facile: ยซAnche noi serviremo YHWH, perchรฉ รจ il nostro Dioยป (v. 18c).
Quella del popolo รจ una vera e propria professione di fede.
Scegliere dovrebbe essere facile quando si riconoscono i segni della liberazione e della custodia.
La scelta non puรฒ essere che a favore del Dio della vita, della libertร , della dignitร .
Sclerotico
I versetti conclusivi del discorso/dialogo sul pane della vita letti nella liturgia (Gv 6,60-69) riportano gli effetti che esso provoca negli ascoltatori. Molti discepoli lo giudicano inaccettabile perchรฉ essa รจ una โparola dura/sklฤros ho logos houtosโ.
Gesรน conosce le loro mormorazioni, uguali a quelle dei โgiudeiโ a lui ostili (cf. v. 41). Intuisce il loro inciampare/rimanere scandalizzati. Essi sono incapaci di aderire, di credere alle sue parole sul pane dal cielo โ cioรจ alla sua origine divina โ perchรฉ legati alla conoscenza del suo ambiente umano di provenienza. ร lo scandalo della catabasi, dellโincarnazione.
Gesรน non addolcisce il discorso, ma li pone di fronte a un โinciampoโ ancora maggiore, quando vedranno il suo innalzamento (anabainonta) sulla croce. ยซCome potanno allora ammettere che la sua morte ignominiosa รจ espressione dellโanabasi del Figlio dellโuomo, vale a dire del suo ritorno al Padre?ยป (J. Zumstein). Il discepolo deve credere al dispiegamento completo della rivelazione compiuta da Gesรน.
Carne e Spirito
Come si puรฒ comprendere il destino di Gesรน senza soccombere allโinciampo/scandalo? ร una questione cruciale di comprensione/ermeneutica per lโuomo, che contrappone โSpirito e carne/pneuma-sarxโ.
Solo lo Spirito, cioรจ lโazione stessa di Dio, puรฒ far sรฌ che nellโuomo si realizzi una comprensione corretta della traiettoria completa compiuta dal Figlio, il Rivelatore. ร unโazione di Dio decisiva per lโuomo, perchรฉ essa โfa vivere/to zลiopoiounโ. Chi restringe il proprio campo mentale a ciรฒ che puรฒ vedere e verificare empiricamente, attenendosi al registro puramente immanentistico quale unico criterio di comprensione della realtร , si chiude alla manifestazione di Dio. Solo chi si apre allโazione dello Spirito puรฒ discernere nella persona di Gesรน come viene delineata dallโevangelista Giovanni la presenza di Dio, del Padre.
Lo Spirito รจ condizione essenziale per credere โ che per Giovanni combacia con la possibilitร di avere la vita โ ed egli/esso si puรฒ trovare e fare proprio nelle parole trasmesse da Gesรน (cf. v. 63). ยซChi accoglie le parole di Gesรน riceve lo Spirito e di conseguenza (kai consecutivo) la vita in pienezzaยป (J. Zumstein).
Via da dietro a lui
Alla fede si contrappone lโincredulitร , che รจ pure dei discepoli e non solo degli โavversariโ. Gesรน li ha scelti e istruiti, ma sarร uno di loro a โconsegnarlo/tradirlo/paradidลmiโ alla morte (cf. 6,71; 12,4; 13,11).
Gesรน conosceva fin dallโinizio della sua attivitร la possibilitร dellโincredulitร . Ma la sua onniscienza non pregiudica il libero corso del cammino di fede (o di incredulitร ) dei suoi discepoli. Se lโincredulitร รจ una scelta dellโuomo, la fede, al contrario, rimane un puro dono di Dio, una possibilitร apertagli da Dio. Il dono di Dio รจ proprio la discesa e lโinnalzamento di Gesรน, il Figlio rivelatore del Padre.
Molti discepoli, dopo aver mormorato (v. 61), โse ne andarono via da dietro a lui/apฤlthon eis ta opisลโ, si allontanarono dalla sequela di Gesรน e, cioรจ, non camminavano piรน con lui. ร lโโapo-stasiaโ. Forse coloro che interrompono il cammino sono giudeo-cristiani scandalizzati dalla cristologia โaltaโ proposta dal Gesรน di Giovanni, oppure dei doceti che vivevano al tempo dellโultima stesura del vangelo giovanneo. Ogni epoca mette tuttavia il discepolo di Gesรน di fronte a ua scelta precisa.
Siamo di fronte alla cosiddetta forte crisi galilaica, che segnerร una svolta decisiva nel ministero di Gesรน. Da allora in poi egli si concentrerร sempre piรน nella formazione dei Dodici, mentre sale a Gerusalemme per la sua terza Pasqua.
Volete andarvene?
Nella crisi Gesรน non si scoraggia, nรฉ si deprime. Sale un ulteriore gradino della sua vita e pone serenamente ai Dodici la domanda decisiva sulla loro sequela. Egli ha fiducia in una risposta positiva. La particella interrogativa mฤ che apre la domanda di Gesรน attende infatti necessariamente, a livello grammaticale, una risposta negativa.
Pietro, il portavoce dei Dodici, constata lโimpossibilitร di trovare unโalternativa sensata alla loro ricerca di vita che prescinda dalla sequela di Gesรน. ยซTu solo hai parole di vita eternaยป, afferma Pietro, riprendendo lโespressione del v. 63b e indicando la rivelazione come รจ stata presentata nel dialogo sul pane di vita (cf. v. 35).
Pietro e gli altri Dieci/Undici cercano la pienezza della vita, la โvita eternaโ. E percepiscono di poterla trovare solo lร dove si comunica tramite parole intelligibili. E queste parole decisive sono collegate strettamente a Gesรน, lโInviato e il Rivelatore del Padre.
Tu solo, il Santo di Dio!
Pietro compie una professione di fede simile a quella registrata nei vangeli sinottici (cf. Mc 8,29; Mt 16,15-16; Lc 9,20). Nel v. 69, infatti, trae le conseguenze di quanto ha detto nel v. 68. La sua professione รจ introdotta da due verbi che rivelano il carattere duraturo del loro impegno (i verbi sono flessi nel tempo greco del perfetto). Essi hanno vissuto un โcredereโ che si รจ esplicitato in un โconoscereโ. ยซIl credere si concretizza in un sapere che impegna lโesistenza di colui che pronuncia una simile confessione di fedeยป (J. Zumstein).
La professione di fede di Pietro riconosce che Gesรน, in quanto โil Santo di Dioโ, appartiene al mondo di Dio. La โsantitร โ del Gesรน delineato da Giovanni corrisponde al โsigillo divinoโ che indica lโelezione unica del Figlio da parte del Padre (cf. v. 69 in rapporto al v. 27). In Gv 10,36 si dirร che la santificazione del Figlio ad opera del Padre esprime la stessa eminente dignitร , collegando strettamente la santificazione del Figlio e il suo invio nel mondo.
Gesรน risponde a Pietro ricordando lโelezione dei Dodici che egli ha compiuto allโinizio della sua attivitร .
La professione di fede appena pronunciata รจ quindi frutto non dellโautonoma capacitร dei Dodici/Undici, ma un dono ricevuto. Questo non significa garanzia assoluta. Uno dei Dodici รจ un โdiavolo/diabolosโ, cioรจ uno che agisce fuori e contro il progetto di Dio, โdividendoโ i discepoli dal compimento della volontร del Padre.
Come era stato detto di Pietro a Cesarea di Filippo dopo la sua confessione esatta ma da lui mal compresa (cf. Mc 8,33), ora il pesantissimo epiteto viene riferito a Giuda, che consegnerร /tradirร Gesรน nella sua passione, pur essendo paradossalmente e scandalosamente โuno dei Dodiciโ.
Giuda non si dimostra un vero discepolo di Gesรน, mentre Pietro, con la sua confessione di fede quale portavoce dei Dodici, rappresenta la fede corretta su cui deve radicarsi il cristianesimo dellโambiente giovanneo e quello di tutti i tempi.
โSignore, dove andremo?โ.
ร sempre tempo di scelta.
Scegli la vita, non la morte.
Scegli la libertร e la dignitร .
Scegli lโUnico, per essere unico. Vuoi essere lโuomo senza qualitร ?
Io e la mia casa scegliamo il Dio unico della vita e Colui che ha rivelato il suo splendido volto dโamore.
Commento a cura di padre Roberto Mela scj โ Fonte del commento: Settimana News
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
XXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ Anno B
Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 26 Agosto 2018 anche qui.
- Colore liturgico: Verde
- Gs 24, 1-2.15-17.18; Sal. 33; Ef 5, 21-32; Gv 6, 60-69
Gv 6, 60-69
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, molti dei discepoli di Gesรน, dopo aver ascoltato, dissero: ยซQuesta parola รจ dura! Chi puรฒ ascoltarla?ยป.
Gesรน, sapendo dentro di sรฉ che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: ยซQuesto vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dellโuomo salire lร dovโera prima? ร lo Spirito che dร la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credonoยป.
Gesรน infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: ยซPer questo vi ho detto che nessuno puรฒ venire a me, se non gli รจ concesso dal Padreยป.
Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano piรน con lui.
Disse allora Gesรน ai Dodici: ยซVolete andarvene anche voi?ยป. Gli rispose Simon Pietro: ยซSignore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dioยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 26 Agosto โ 01 Settembre 2018
- Tempo Ordinario XXI
- Colore Verde
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 1
Fonte: LaSacraBibbia.net
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