Commento al Vangelo del 26 Agosto 2018 โ€“ p. Ermes Ronchi

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Gesรน รจ maestro di libertร , non di ยซimposizioniยป

padre Ermes Ronchi
padre Ermes Ronchi

Il Vangelo riporta la cronaca di un insuccesso di Gesรน, e proprio nella sua terra, tra i suoi, non tra i farisei o i funzionari della vecchia religione. Succede a Cafarnao, teatro di tanti miracoli e insegnamenti: molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non andavano piรน con lui.

E motivano lโ€™abbandono: questa parola รจ dura. Chi puรฒ ascoltarla? Dura non perchรฉ indichi unโ€™altra parete vertiginosa da scalare (sul tipo: amate i vostri nemici), ma perchรฉ ti chiama a pensare in grande, a volare alto, a capovolgere lโ€™immagine di Dio: un Dio che si fa lieve come unโ€™ala o una parola, piccolo come un pezzo di pane, che ama lโ€™umiltร  del pane, e il suo silenzio e il suo scomparireโ€ฆ Un Dio capovolto.

La svolta del racconto avviene attorno alla domanda: forse volete andarvene anche voi? Gesรน non suggerisce risposte, non impartisce ordini o lezioni: โ€œecco cosa devi oppure non devi fareโ€, ma ti porta a guardarti dentro, a cercare la veritร  del cuore: che cosa vuoi veramente? Qual รจ il desiderio che ti muove? Sono le domande del cuore, le sole che guariscono davvero. Appello alla libertร  ultima di ogni discepolo: siete liberi, andate o restate; io non costringo nessuno; ora perรฒ รจ il momento di decidersi.
Meravigliosa la risposta di Pietro, che contiene lโ€™essenza gioiosa della mia fede: Signore da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna. 

Attorno a te ricomincia la vita, tu tocchi il cuore e lo fai ripartire, con la delicatezza potente della tua parola. Che รจ povera cosa, un soffio, una vibrazione nellโ€™aria, una goccia dโ€™inchiostro, che puoi ascoltare o rifiutare, fare tua o relegare nel repertorio delle follie. Tu hai parole: qualcosa che non schiaccia e non si impone, ma si propone e ti lascia libero. Gesรน รจ maestro di libertร . E se lโ€™accogli spalanca sepolcri, accende il cuore, insegna respiri, apre strade e carezze e incendi. Mette in moto la vita.

Parole che danno vita ad ogni parte di me. Danno vita al cuore, allargano, dilatano, purificano il cuore, ne sciolgono la durezza. Danno vita alla mente, perchรฉ la mente vive di veritร  altrimenti si ammala, vive di libertร  altrimenti patisce. Danno vita allo spirito, perchรฉ custodiscono il nostro cromosoma divino. Danno piรน vita anche al corpo, agli occhi, alle mani, allโ€™andare e al venire. Al dono e allโ€™abbraccio.

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Parole di vita eterna, che รจ la vita dellโ€™Eterno, che ora รจ qui a creare con noi cose che meritano di non morire.
Volete andarvene anche voi? Io no, io non me ne vado, Signore. Io non ti lascio, io scelgo te.
Come Pietro, pronuncio anchโ€™io la mia dichiarazione di amore: io voglio te, voglio vivere, e tu solo hai parole che fanno viva, finalmente, la vita.

p. Ermes Ronchi

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