Commento al Vangelo del 25 settembre โ€“ a cura di Ileana Mortari

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Hanno Mosรจ e i Profeti; ascoltino loro

La celebre parabola del ricco epulone (che significa ghiottone, crapulone) e del povero Lazzaro si trova solo nel vangelo di Luca, conclude un capitolo (il 16ยฐ) tutto imperniato sul tema dellโ€™uso dei beni e si collega strettamente a quanto precede.

Anzitutto essa รจ rivolta ai farisei, dei quali si era detto che, essendo โ€œattaccati al denaroโ€ (anzi letteralmente, essendo โ€œamici del denaroโ€), si beffavano di quanto Gesรน aveva prima affermato con la parabola dellโ€™amministratore disonesto (vv.1-8) e le conseguenti considerazioni sulla ricchezza, concluse dal perentorio: โ€œNon potete servire Dio e la ricchezzaโ€ (v.13).

[ads2]Dovevano infatti suonare molto strane alle loro orecchie le parole del Nazareno che definivano la ricchezza โ€œdisonestaโ€ in sรฉ (v.9), dal momento che nella mentalitร  giudaica essa era ritenuta al contrario un dono di Dio, segno del suo favore, ricompensa adeguata a chi adempiva scrupolosamente a tutti i doveri religiosi. โ€œSe tu obbedirai fedelmente alla voce del Signore, mettendo in pratica tutti i suoi comandi, โ€“ dice il Deuteronomio al cap.28 โ€“ il Signore tuo Dio ti concederร  abbondanza di beniโ€; e i farisei vedevano appunto nel benessere o addirittura nellโ€™opulenza il segno del compiacimento di Dio per la loro impeccabile osservanza della Legge.

Ma il discorso di Gesรน verte su un aspetto che va ben oltre questa equazione. Egli sottolinea nel ricco epulone non una forma di immoralitร  (non si dice affatto che quellโ€™uomo si fosse arricchito in modo illecito e disonesto), bensรฌ lโ€™eccessivo attaccamento alla ricchezza stessa, al lusso e agli agi; egli รจ un esempio concreto di quellโ€™essere โ€œamici del denaroโ€ con cui Luca aveva definito i farisei in questione: โ€œvestiva di porpora e bisso e tutti i giorni banchettava lautamenteโ€ (v.19), tanto da meritarsi il nomignolo di โ€œepuloneโ€, dal termine latino che indica il banchetto.

Ora, qual รจ il risultato di questo indebito attaccamento ai beni materiali, di questo servire non a Dio, ma a Mammona, cioรจ al denaro visto come idolo? La parabola lo descrive con molta efficacia: non accorgersi piรน di niente altro, neanche di un disgraziato infelice, miserevole e affamato, che pure giace sulla porta di casa! Il peggior danno della ricchezza รจ proprio questo: spadroneggiare sulle anime al punto da renderle totalmente insensibili e quindi sempre meno capaci di ascoltare e mettere in pratica la Parola di Dio. Nella Scrittura, accanto ai passi analoghi a quello del Deuteronomio prima ricordato, ne troviamo โ€“ e in numero ben maggiore โ€“ molti altri che dicono: โ€œama il prossimo tuo come te stessoโ€, โ€œsoccorri lโ€™orfano e la vedovaโ€, โ€œlโ€™elemosina salva dalla morteโ€, etc.

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Lโ€™applicazione alla situazione odierna รจ di immediata evidenza. Noi, abitanti del cosiddetto โ€œmondo occidentaleโ€, per il solo fatto di appartenere ad una societร  opulenta, che storicamente รจ il frutto anche di colossali sfruttamenti e dilapidazioni di uomini e cose di altre parti della terra, siamo tutti in un certo senso โ€œepuloniโ€. La vicenda evangelica, esemplare per ogni tempo, ha ormai assunto dimensioni planetarie, se pensiamo che oggi il 20% della popolazione mondiale possiede e consuma lโ€™80% delle risorse del pianeta, con il risultato che ogni anno cโ€™รจ un olocausto di 30 milioni di morti per fame o cause ad essa connesse e almeno un miliardo di persone vive ai limiti della sopravvivenza o in modo assolutamente disumano.

Come prosegue poi la parabola-insegnamento di Gesรน? Mettendo chiaramente di fronte agli occhi dei farisei lโ€™esito di chi non ha fatto come quellโ€™amministratore che si รจ procurato amici con la disonesta ricchezza, perchรฉ, quandโ€™essa fosse venuta a mancare, lo accogliessero nelle dimore eterne (cfr. il v.9).

Dopo lโ€™ineluttabile momento della morte, che per un attimo li ha accomunati e che รจ la suprema rivelazione del senso della vita di ogni persona, il ricco epulone e il povero Lazzaro si ritrovano nellโ€™aldilร  in situazioni capovolte e peraltro giร  preannunciate da Gesรน nel discorso della pianura: โ€œBeati voi che ora avete fame, perchรฉ sarete saziatiโ€ฆguai a voi che ora siete sazi, perchรฉ avrete fameโ€ฆโ€ (Luca 6); e alla accorata richiesta del ricco perchรฉ almeno ai suoi fratelli venga risparmiata la sua terribile sorte, Abramo risponde: โ€œHanno Mosรจ e i Profeti; ascoltino loroโ€ (v. 29).

Nelle incertezze e ambiguitร  proprie della condizione umana Dio ha fatto al suo popolo il dono straordinario della sua Parola, solido punto di riferimento per chi non ha il cuore appesantito dalla crapula o invaso dallโ€™ansia del possesso ed รจ sinceramente disposto a percorrere un cammino di conversione. Eโ€™ inutile chiedere segni straordinari, come del resto avevano fatto gli stessi farisei con Gesรน, quando, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo (Luca 11, 16). Allora e sempre questo รจ solo un comodo alibi per evitare di mettersi in questione ed assumersi lโ€™impegno concreto e quotidiano richiesto della fede evangelica.

Ileana Mortari โ€“ Sito Web

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XXVI Domenica del Tempo Ordinario โ€“ Anno C

Lc 16, 19-31
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesรน disse ai farisei:
ยซCโ€™era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe.

Un giorno il povero morรฌ e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morรฌ anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzรฒ gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: โ€œPadre Abramo, abbi pietร  di me e manda Lazzaro a intingere nellโ€™acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perchรฉ soffro terribilmente in questa fiammaโ€.

Ma Abramo rispose: โ€œFiglio, ricรฒrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui รจ consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di piรน, tra noi e voi รจ stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, nรฉ di lรฌ possono giungere fino a noiโ€.

E quello replicรฒ: โ€œAllora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perchรฉ ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perchรฉ non vengano anchโ€™essi in questo luogo di tormentoโ€. Ma Abramo rispose: โ€œHanno Mosรจ e i Profeti; ascoltino loroโ€. E lui replicรฒ: โ€œNo, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrร  da loro, si convertirannoโ€. Abramo rispose: โ€œSe non ascoltano Mosรจ e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai mortiโ€ยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 25 Settembre โ€“ 01 Ottobre 2016
  • Tempo Ordinario XXVI, Colore verde
  • Lezionario: Ciclo C | Anno II, Salterio: sett. 2

Fonte: LaSacraBibbia.net

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