In quel tempo Pilato disse a Gesรน: “Sei tu il re dei Giudei?”. 34Gesรน rispose: “Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?”. 35Pilato disse: “Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?”. 36Rispose Gesรน: “Il mio regno non รจ di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perchรฉ non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non รจ di quaggiรน”. 37Allora Pilato gli disse: “Dunque tu sei re?”. Rispose Gesรน: “Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla veritร . Chiunque รจ dalla veritร , ascolta la mia voce”.
ย Collocazione del brano
La solennitร di questa domenica, lโultima dellโanno liturgico, รจ dedicata a Cristo Re dellโuniverso. Poichรฉ Marco non presenta brani che illustrino a sufficienza la regalitร di Gesรน, la liturgia ricorre ancora una volta al Vangelo di Giovanni. Il brano scelto รจ tratto dal processo di Gesรน presso Ponzio Pilato. In esso si parla esplicitamente della regalitร di Gesรน, che sarร uno dei motivi per cui questโultimo sarร condannato.
Lectio
33Pilato allora rientrรฒ nel pretorio, fece chiamare Gesรน e gli disse: “Sei tu il re dei Giudei?”.
Le autoritร giudaiche dopo aver giudicato Gesรน reo di morte lo portarono a Pilato, dalle autoritร civili romane, perchรฉ fosse messo a morte. Essi perรฒ non entrarono nel pretorio. Essendo vicina la Pasqua non potevano contaminarsi entrando in un luogo di pagani. Questo fa sรฌ che il giudizio di Pilato nei confronti di Gesรน sia risultato un andirivieni dentro e fuori il pretorio e che il dialogo tra il Re dei Giudei e il governatore romano si limitasse a loro due soli. Un colloquio del genere, senza testimoni puรฒ sembrare strano allโinterno di un processo ufficiale. Perรฒ Gesรน non era un cittadino romano, quindi Pilato poteva sistemare le cose da solo. Pilato dunque entrato nel pretorio chiede a Gesรน se egli sia il re dei Giudei. Re dei Giudei รจ un poโ diverso dal titolo con cui veniva indicato il messia, cioรจ Re di Israele. Per Pilato questo appellativo poteva significare che Gesรน fosse il capo di una banda che voleva sostituirsi alle autoritร locali ammesse dai Romani (come il tetrarca Erode Antipa) oppure un rivoluzionario zelota che voleva cacciare i pagani dalla terra santa. Ai tempi di Gesรน il popolo che attendeva il Messia pensava che costui avrebbe avuto anche forza politica e avrebbe cacciato i romani da Israele. Gesรน aveva sempre cercato di evitare il titolo di re, proprio per ovviare a malintesi di tipo politico. Il suo regno era di natura diversa.
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34Gesรน rispose: โDici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?โ.
Mentre nei Sinottici Gesรน si limita a una risposta ambigua (Tu lo dici), in Giovanni vi รจ lโaffermazione esplicita della regalitร di Gesรน. Perรฒ prima egli, come รจ suo solito, fa una contro-domanda a Pilato, lo coinvolge chiedendo di dichiarare la sua posizione riguardo alla regalitร di Gesรน.
35Pilato disse: “Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?”.
Pilato nella sua risposta manifesta indifferenza, per lui si tratta solo di una lite interna ai Giudei. Pilato non teme che Gesรน possa muovere unโinsurrezione contro il potere romano. Questo mette ancora in risalto la responsabilitร delle autoritร giudaiche nella condanna a morte di Gesรน.
36Rispose Gesรน: โIl mio regno non รจ di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perchรฉ non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non รจ di quaggiรนโ.
Pilato aveva chiesto a Gesรน che cosa aveva fatto di male per essere stato consegnato. Gesรน risponde invece alla domanda precedente riguardante il suo essere re. Gesรน usa il termine greco basileia, che piรน propriamente significa regalitร . La sua regalitร non รจ un potere di ordine terreno, la prova รจ il fatto che nessuno รจ venuto ad aiutarlo nel momento del suo arresto, come invece sarebbe accaduto per un qualunque altro re. Gesรน ribadisce che la sua regalitร non รจ di questo mondo. Non dobbiamo pensare che la regalitร di Gesรน sia solo ultraterreno. Ha una provenienza divina, ma si esercita sullโumanitร , in modo ovviamente diverso da quello dei regni terreni.
37Allora Pilato gli disse: “Dunque tu sei re?”. Rispose Gesรน: “Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla veritร . Chiunque รจ dalla veritร , ascolta la mia voce”.
Pilato non vuole seguire il discorso di Gesรน. Da buon romano vuole conoscere i fatti. Vuole sapere solo se Gesรน รจ il re dei Giudei. Giovanni nella domanda mette solo โTu sei re?โ. Questo allarga il senso della regalitร di Gesรน, egli รจ re non solo dei Giudei ma di tutto lโuniverso. Gesรน risponde con la formula ambigua usata nei sinottici, ma quel โTu lo diciโ puรฒ significare che Gesรน sottolinea il senso solo terreno che Pilato dร alla parola โreโ. Invece la regalitร di Gesรน ha portata ben piรน ampia: egli รจ re perchรฉ รจ venuto nel mondo a dare testimonianza della veritร . Per Giovanni Gesรน รจ re come lo era Jaweh nellโAntico Testamento: colui che ha dato la Legge. Anche Gesรน ha dato una legge, la veritร . Gesรน รจ testimone del Padre, ciรฒ che ha visto, lo ha rivelato agli uomini. Con questo propone agli uomini il dono della comunione con Dio. Chi lo accoglie si pone in ascolto e in apertura verso la veritร di Dio.
Meditatio
- Cosa suscita in me pensare a Gesรน Cristo come โreโ?
- Quale รจ il mio desiderio nei confronti del Re dellโuniverso?
- Come vivo la mia โsudditanzaโ nei confronti di un Re del genere?
Preghiamo
(Colletta della 34a domenica del Tempo Ordinario, solennitร di Cristo Re)
Dio, fonte di ogni paternitร , che hai mandato il tuo Figlio per farci partecipi del suo sacerdozio regale, illumina il nostro spirito, perchรฉ comprendiamo che servire รจ regnare, e con la vita donare ai fratelli confessiamo la nostra fedeltร al Cristo, primogenito dei morti e dominatore di tutti i potenti della terra. Egli รจ Dio…
A cura delle Monache dell’Ordine dei Predicatori (domenicane) del Monastero Matris Domini
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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
XXXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ ANNO B
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- Colore liturgico: Verde
- 1 Re 17, 10-16; Sal.145; Eb 9, 24-28; Mc 12, 38-44
Questa vedova, cosรฌ povera, ha gettato nel tesoro piรน di tutti gli altri.
In quel tempo, Gesรน [nel tempio] diceva alla folla nel suo insegnamento: ยซGuardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna piรน severaยป.
ย
Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettรฒ due monetine, che fanno un soldo.
ย
Allora, chiamati a sรฉ i suoi discepoli, disse loro: ยซIn veritร io vi dico: questa vedova, cosรฌ povera, ha gettato nel tesoro piรน di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivereยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 11 – 17 Novembre 2018
- Tempo Ordinario XXXII
- Colore Verde
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 4
Fonte: LaSacraBibbia.net
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