CHARLES DE FOUCAULD
XXXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
NUM. 510
GV 18, 33B-37
«Sono nato e sono venuto nel mondo per rendere testimonianza alla verità… Non lui, ma Barabba».
Come sei buono, mio Dio, a sforzarti in ogni occasione di fare del bene alle anime! Non rispondi nulla ai giudici quando si tratta di difenderti; ma parli loro dettagliatamente e con bontà quando c’è motivo di provare a convertirli… Come sei buono, mio Dio, a soffrire per l’amore nostro (poiché tutto ciò che fai quaggiù, lo fai sia per la gloria di Dio, per giustizia, sia per il nostro bene, per bontà e amore nostro) tanti obbrobri: trascinato legato per le strade della città, condotto di tribunale in tribunale, carico di accuse, di ingiurie e di colpi, coperto di vociferazioni dalla plebaglia, messo al di sotto di un brigante!
Cerchiamo in tutto, sempre, di fare del bene alle anime; ma per questo, prima di tutto, santifichiamo noi stessi: non dimentichiamo che non possiamo fare alcun bene agli altri se non a condizione di essere santi noi stessi. Se siamo santi, faremo naturalmente e necessariamente del bene alle anime, anche senza azione apparente verso di loro, come ne fece loro santa Maddalena alla Sainte-Baume, Giuseppe a Nazareth; se non siamo santi, tutti i nostri sforzi, per quanto grandi siano, non potranno produrre ombra di bene. Per donare, bisogna avere; per rendere santi, bisogna esserlo; affinché Dio doni alle nostre opere interiori o esteriori questa benedizione che sola le rende feconde, bisogna amarlo, meritare questa benedizione con il nostro amore, amore nel quale consiste la santità. Rendiamo testimonianza alla verità, non dicendola sempre a tutti, spesso si può e si deve tacerla; Gesù la tace spesso: tace davanti a Erode; dice «Non gettate le vostre perle ai porci»; dice: «Non vi dico questo ora, lo Spirito ve lo dirà più tardi»; ma quando bisogna dirla, diciamola come lui senza timore, senza esitazione; come Nostro Signore dice ai Pontefici che è il Messia, a Pilato che è re… Riceviamo con gioia, benedizione, riconoscenza, amore, ogni disprezzo, ogni sdegno, ogni umiliazione, ogni cattiva parola e ogni cattivo trattamento, sull’esempio di Gesù, offrendogli amorevolmente questo sacrificio, felici di poterglielo offrire e desiderando di offrirgliene sempre e sempre di più 1.
Traduzione a cura delle Discepole del Vangelo. Fonte
Libro disponibile su Amazon.
[box type=”shadow” align=”” class=”” width=””]
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
XXXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO B
NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO RE DELL’UNIVERSO – Solennità
Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 25 Novembre 2018 anche qui.
- Colore liturgico: Verde
- Dn 7, 13-14; Sal.92; Ap 1, 5-8; Gv 18, 33-37
Tu lo dici: io sono re.
Gv 18, 33-37
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Pilato disse a Gesù: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?».
Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù».
Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 25 Novembre – 01 Dicembre 2018
- Tempo Ordinario XXXIV
- Colore Bianco
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 2
Fonte: LaSacraBibbia.net
LEGGI ALTRI COMMENTI AL VANGELO