Rito Romano
Questa รจ la domenica definita del buon e bel Pastore. Ci viene fornita una breve descrizione da parte dellโevangelista Giovanni.
La nostra pace deriva proprio dallโavere una tale guida.
Al buon Pastore si contrappone il mercenario che si puรฒ riconoscere nella prima lettura e identificare nel Sinedrio pronto a giudicare Pietro e Giovanni, rei di parlare a nome di quel Gesรน che i sommi sacerdoti avevano chiesto che fosse inchiodato sulla croce.
Il rischio a cui ci mette in guardia il Figlio di Dio รจ di non lasciarsi sedurre dalle seduzioni mercenarie del potere.
Quello che colpisce รจ la forte intimitร che Dio stesso vuole instaurare con il suo gregge. Lui, ci dice Giovanni, conosce le pecore, ma anche le pecore conoscono il pastore.
Ci viene in aiuto von Balthassar:
โLโAgnello di Dio non รจ venuto come leone nรฉ come lupo, cioรจ non ha scelto la via della potenza e della violenza. Egli ha percorso la via stretta e ci ha donato la speranza di poter evitare ogni forma di autoesaltazione di noi stessi per essere con Lui nellโamoreโ.
Quante espressioni possiamo trarre dalla Scrittura in cui si utilizza lโicona del pastore e di questa intimitร con il gregge.
โIl Signore รจ il mio pastore non manco di nullaโ afferma il salmo 23 cantato da Davide.
Questo Re aveva sperimentato bene cosa voleva dire che Dio รจ il Buon Pastore ne aveva fatto esperienza proprio lui che prima di essere unto sovrano era custode di un gregge.
Quando Saul lo avverte del pericolo di correre contro Golia Davide afferma:
โil tuo servo pascolava il gregge di suo padre quando un leone o un orso veniva a portar via una pecora dal gregge, io lo inseguivo, lo colpivo e la strappavo dalle sue fauci; se poi quello si rivoltava contro di me, io lโafferravo per la criniera, lo colpivo e lโammazzavo si, il tuo servo ha ucciso il leone e lโorso; e questo incirconciso filisteo sarร come uno di loro, perchรฉ ha insultato le schiere del DIO viventeโ.โ (1Samuele 17:34-36 ).
La bellezza di questo pastore non la possiamo identificare con quella che colleghiamo noi ai nostri stereotipi, ma sta nel fatto che Egli dร la vita per le proprie pecore.
I mercenari a cui Gesรน fa riferimento รจ la classe sacerdotale che impone pesi ad altri senza portarne uno sulle proprie spalle.
Giovanni quando scrive il suo Vangelo ha davanti comunitร provate dalle persecuzioni dei pagani da un lato e degli osservanti della legge antica dallโaltra.
I mercenari di oggi prendono forme diverse e sono coloro che ormai procedono in forme di spiritualitร che identifichiamo come sette.
Si presentano come Agnelli mansueti, con alcuni valori come il rispetto della natura o la ricerca dellโio profondo, ma poi conducono a una visione di fede senza Gesรน e immettendo un sincretismo che conduce anche a problemi mentali da parte degli adepti.
La domenica del Buon Pastore ci invita a pregare per le Vocazioni perchรฉ ognuna possa mostrare il riferimento a Lui.
Quando si parla dellโaspetto vocazionale si pensa subito a quelle di speciale consacrazione.
La vocazione รจ invece di tutto il popolo di Dio.
Afferma Yves Congar:
โNella Chiesa cโรจ il corpo dei pastori istituiti che hanno lโordinazione, lโincarico, quindi la grazia del โmagisteroโ, la giurisdizione spiritualeโฆ. Ma bisogna evitare di separare-pur nella distinzione- lโazione dei laici e il ministero profetico dellโinsegnamento, non solo perchรฉ lโazione dei laici viene in una certa misura guidata da questo ministero, ma anche perchรฉ essa la provoca, qualche volta lo ispira e gli fa capire i segni dei tempiโ.
Questa sia la giornata in cui ognuno cresca nella consapevolezza di come vivere la nostra risposta generosa al Buon Pastore.
Rito Ambrosiano
Giovanni 10,27-30
La domenica del Buon e Bel pastore giunge a metร del cammino pasquale e comprendiamo in questi brevi versetti offerti dallโevangelista Giovanni bene la figura di Gesรน che non ci lascia in preda ai lupi, ma vigila attentamente affinchรฉ il suo gregge sia custodito e condotto verso i pascoli che ci attendono.
Il linguaggio diretto e semplice utilizzato in quel luogo, ovvero il portico di Salomone, durante la festa della dedicazione del Tempio ci parla della distanza di Gesรน stesso rispetto ai dottori della Legge attaccati alla casistica e a discorsi alti.
Il Maestro utilizza il linguaggio della quotidianitร e nella cultura della pastorizia di quel tempo utilizza lโimmagine del pascolo che rende bene.
Egli si identifica come il pastore che conosce le sue pecore e le sue pecore conoscono Lui.
Cโรจ tutta la dimensione della reciprocitร di un Dio che conosce noi e vuole che noi conosciamo Lui perchรฉ vuole che la nostra intimitร cresca.
Non un Dio padrone, ma un Dio Padre.
Proprio in questa prospettiva possiamo leggere il brano della prima lettura che a primo acchito puรฒ sembrare un evento trascurabile, ma che letto alla luce del Vangelo offre spunti importanti per esprimere, Gesรน buon pastore, nel nostro operare nei confronti dei fratelli che vivono ai margini.
Il Signore ha benedetto i nostri cuori attraverso la lettura e la meditazione di un brano della Parola di Dio che รจ tratto da Atti 20. Vi si narra di Eutico, un giovane che viveva ai margini della comunitร .
I credenti erano riuniti insieme per offrire il loro culto al Signore e ricordare la morte e la resurrezione di Gesรน. Dai toni della narrazione si evince unโatmosfera dolce e solenne nella quale le benedizioni di Dio raggiungevano i cuori di tutti. Paolo nellโentusiasmo si era dilungato del suo viaggio in Macedonia, indirizzato da un angelo in sogno.
Tuttavia, un evento imprevisto interruppe la dolce intensitร di quei momenti: un giovane di nome Eutico, seduto sul davanzale della finestra del piano di sopra, per il protrarsi della riunione, fu colto da un sonno profondo, cadde dal terzo piano e morรฌ.
Eutico era insieme ai credenti ma non era, come loro, coinvolto profondamente. Era indifferente a quanto avveniva intorno a lui: viveva ai margini della comunitร . Era probabilmente un โfiglio di credentiโ ma non era ancora un โfiglio di Dioโ. Fu colto dal sonno a causa della sua indifferenza. Cadde e morรฌ. Tuttavia, la sua situazione prima della caduta era ugualmente grave alla sua situazione dopo la caduta: era morto spiritualmente.
Morรฌ: lo testimonia Luca, il โmedico dilettoโ. Paolo scese, lo abbracciรฒ e pregรฒ per lui. Non rimase distante e distaccato ma gli andรฒ vicino, lo abbracciรฒ partecipandogli tutto il suo affetto. Poi pregรฒ e disse: non vi turbate, รจ ancora in vita. La fede gli fece esprimere queste parole ancor prima di vederne lโadempimento. Il giovane fu โricondotto vivoโ.
Anche noi desideriamo che i nostri โEuticoโ siano โricondotti viviโ. Per questo motivo, con lโaffetto partecipe di Paolo, desideriamo stringerci a loro e presentarli al Signore.
Mi ha commosso la scorsa settimana il programma โA Sua Immagineโ parlava un sacerdote salesiano che vive una realtร di servizio allโinterno di ragazzi difficili che hanno subito fallimenti sia scolastici e sia nei corsi di formazione.
Il suo gruppo lo ha chiamato โcactusโ come le piante che non hanno bisogno di tanta acqua e tanta terra, ma che riescono a fiorire con un piccolo fiore.
Ecco questi ragazzi probabilmente fanno piccoli fiori una volta allโanno, รจ quello momento giusto per valorizzarli.
Il cristiano chiamato a rendere visibile il buon pastore e il bel pastore sullโesempio di Paolo stringe gli Eutichio di sempre ovvero coloro che vivendo ai margini della societร debbono sentirsi coinvolti nellโaffetto e non abbandonati per passare dalla morte alla vita e permettere di essere piccoli fiori che sbocciano.
La Giornata Mondiale di preghiera per le Vocazioni ci ricorda proprio come ogni chiamata del Signore รจ rendere visibile il Bel Pastore ovvero permettere a tutti di guardare a Lui e non escludere nessuno.
Ogni vocazione che sia sacerdotale, religiosa e familiare deve rispondere a questo.
Se manca questo fondamento rischiamo di avere fatto una costruzione che crolla e ogni vocazione rischia di essere solo un progetto personale e non la risposta a una chiamata.