CHARLES DE FOUCAULD:
COMMENTI AL VANGELO DI MATTEO
XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
Gv 14,28-31
Poiché non abbiamo il Commento di Charles de Foucauld al capitolo 20 del Vangelo di Matteo, riportiamo la Meditazione 490 al Vangelo di Gv 14,28-31.
«Amo il Padre mio e, secondo quanto mi ha comandato il Padre mio io faccio».
Come sei buono, mio Dio! Non soltanto ci getti nell’amore divino con l’obbedienza a Dio, ordinandocela, dimostrandoci la sua importanza, promettendo tu stesso a noi, o nostro
Beneamato, come ricompensa, se noi l’osserviamo… ma vuoi terminare di affondarci in questa obbedienza, figlia, madre e compagna dell’amore, sia d andocene l’esempio, sia dichiarandoci che la pratichi con l’amore e che essa è in te un effetto dell’amore e legata all’amore.
Obbediamo a Dio per imitare Gesù, per obbedirgli, perché l’obbedienza è un effetto necessario dell’amore quando l’amore si rivolge a Dio… Obbediamogli amorevolmente, beatamente, con una riconoscenza infinita per ciò che egli si degna sia di permetterci sia anche di ordinarci di obbedirgli, e ci dona il mezzo per conoscere sempre la sua volontà e per poter farla sempre… Oh! felicità ineffabile per un cuore che ama! Conoscere sempre la volontà del Beneamato, poter farla sempre, ricevere da lui l’ordine di farla sempre! Tutto questo è dolce al cuore che ama! Quali azioni di grazie al nostro tenero Beneamato per tali beni!… E soprattutto al pensiero che questi beni hanno per effetto di aumentare in noi il nostro amore per lui e che il suo solo desiderio è di vedere questo amore aumentare in noi sempre più 2.
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XXV Domenica del Tempo Ordinario – Anno A
- Colore liturgico: Verde
- Is 55, 6-9; Sal.144; Fil 1, 20-27; Mt 20, 1-16
Mt 20, 1-16
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:
«Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all’alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. Si accordò con loro per un denaro al giorno e li mandò nella sua vigna. Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano in piazza, disoccupati, e disse loro: “Andate anche voi nella vigna; quello che è giusto ve lo darò”. Ed essi andarono. Uscì di nuovo verso mezzogiorno e verso le tre, e fece altrettanto. Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano lì e disse loro: “Perché ve ne state qui tutto il giorno senza far niente?”. Gli risposero: “Perché nessuno ci ha presi a giornata”. Ed egli disse loro: “Andate anche voi nella vigna”.
Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: “Chiama i lavoratori e dai loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi”. Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. Quando arrivarono i primi, pensarono che avrebbero ricevuto di più. Ma anch’essi ricevettero ciascuno un denaro. Nel ritirarlo, però, mormoravano contro il padrone dicendo: “Questi ultimi hanno lavorato un’ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo”.
Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: “Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse concordato con me per un denaro? Prendi il tuo e vattene. Ma io voglio dare anche a quest’ultimo quanto a te: non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?”. Così gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 24 – 30 Settembre 2017
- Tempo Ordinario XXV
- Colore Verde
- Lezionario: Ciclo A
- Salterio: sett. 1
Fonte: LaSacraBibbia.net
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