Venerdì della terza settimana di Quaresima: il più grande dei comandamenti.
Il Vangelo di oggi ci interroga sull’amore. Qual è il più grande dei comandamenti? Lasciamoci rispondere da Mc 12,28b-34.
Allora si accostò uno degli scribi che li aveva uditi discutere, e, visto come aveva loro ben risposto, gli domandò: “Qual è il primo di tutti i comandamenti?”.
Con cuore buono e sincero uno scriba isolato dal branco tentatore degli altri scribi si rivolge a Gesù. Vuole capire. Al tempo di Gesù c’erano tante scuole di pensiero. Le dispute erano infinite, interminabili.
Gesù rispose: “Il primo è: Ascolta, Israele. Il Signore Dio nostro è l’unico Signore;
È bene ora che ci immergiamo per qualche istante nella contemplazione della risposta di Gesù, seguendo parola per parola quanto Lui ha detto.
Gesù rispose: “Il primo è:
Non c’è un solo comandamento più grande. Ce ne sono due.
Iniziamo dal primo. Questo primo è:
Ascolta, Israele.
Israele una cosa deve sapere, sempre, per tutto il corso della sua storia. La sua verità è sempre dalla Parola del suo Signore. Quando si distaccherà dalla Parola del suo Dio, l’errore, la menzogna, la falsità circa la conoscenza della verità prenderanno il suo cuore e la sua mente e lo condurranno per sentieri di buio sia veritativo che etico, o morale. Ascoltare per Israele è legge di vita, di benedizione, di vera speranza, di santa carità, di autentica fede. Cosa oggi deve ascoltare Israele?
Il Signore Dio nostro è l’unico Signore;
Non deve ascoltare che c’è un solo Dio sulla terra. Deve invece ascoltare che il Signore suo Dio, quello che lo ha liberato dall’Egitto, che lo ha condotto per quarant’anni nel deserto, è l’unico Signore.
Si cade sempre da questo primo comandamento quando si confonde unicità di Dio e verità di Dio. Unicità e verità sono una cosa sola. Né l’unicità senza la verità, né la verità senza l’unicità. Se il Signore Dio nostro è l’unico Signore, ciò significa semplicemente che gli altri dei non sono Signori.
Qual è il rapporto che deve esistere tra l’unico Signore e Dio e i figli di Israele? Eccolo:
amerai dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore,
Ma cosa significa amare il Signore Dio tuo con tutto il cuore?
Significa che nel cuore non ci devono essere altri Signore, mai, per nessuna ragione. Il Signore del cuore è uno solo. Mettere nel cuore un altro Signore, è tradire il Signore Dio nostro. Si ama il Signore con tutto il cuore se si obbedisce ad ogni sua Parola.
I figli di Israele devono vivere solo per ascoltare il Signore, per osservare la sua Parola, per mettere in pratica i suoi comandamenti. Nel loro cuore non può esserci posto per nessuna altra cosa, altra parola, altra verità, altro comandamento, altra legge.
con tutta la tua mente
Neanche la mente può essere dimora di altri pensieri se non quelli di Dio. Essa deve avere una sola occupazione: accogliere ogni Parola di Dio e vivere secondo questa Parola accolta.
Se la mente cammina con altri pensieri, anche con uno solo che non è di Dio, essa ha già deviato dalla via della giustizia. La mente dell’uomo, nel Nuovo Testamento, deve essere lo Spirito Santo.
e con tutta la tua forza.
In niente l’uomo si deve risparmiare nell’amare il suo Signore. Tutto deve spendere di se stesso per obbedire ad ogni suo comando. Dio si ama avendo in noi la mente di Dio, il cuore di Cristo, la potenza dello Spirito Santo.
E il secondo è questo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Non c’è altro comandamento più importante di questi”.
Chi ama Dio ama tutto ciò che Dio ama. Dio ama l’uomo di un amore infinito, eterno, divino.
Amerai il prossimo tuo come te stesso.
Prossimo è ogni uomo. Ogni uomo va amato come uno ama se stesso, senza alcuna differenza.
Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri”. (Gv 13,34-35).
Allora lo scriba gli disse: “Hai detto bene, Maestro, e secondo verità che Egli è unico e non v’è altri all’infuori di lui;
Lo scriba conferma tutte le verità annunziate, o meglio, ricordate da Gesù.
Gesù, vedendo che aveva risposto saggiamente, gli disse: “Non sei lontano dal regno di Dio”. E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.
Lo scriba conferma ogni parola di Gesù. Per tutti questi motivi Gesù gli dice che non è lontano dal regno di Dio. Ormai tutti sanno che nulla possono contro Gesù. La sua sapienza è più luminosa della luce del sole.
Ora chiediamoci: quanto è grande e vero il nostro amore verso Dio e quanto è grande e vero il nostro amore verso il prossimo? Il nostro amore, pone limiti, condizioni o è libero?
[toggle title=”LEGGI IL BRANO DEL VANGELO” state=”close”]
Mc 12, 28-34
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?».
Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi».
Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocàusti e i sacrifici».
Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
[/toggle]