C’è un elemento comune a tutte le indicazioni e gli orientamenti di vita di Gesù che Luca raccoglie in questo brano: è l’orizzonte di gratuità che Lui ci spalanca dinnanzi. Ognuna delle indicazioni è invito a un amore gratuito, che non cerca contraccambio, né tornaconto.
Si inizia dall’invito più sconvolgente: amare i nemici. Come scrive altrove Paolo, «a stento si trova chi sia disposto a morire per un giusto» (Rm 5,7). Ad amare gli amici e i buoni sono bravi in molti, ma amare i nemici è amore non di questo mondo.
È possibile solo attraverso quella rinascita dall’alto di cui parla un altro passo del Vangelo (Gv 3,3ss.). Gesù rivela però che questo amore di Dio si può incarnare in noi e che questa incarnazione è il sogno di Dio per noi.
A cascata piovono giù altri insegnamenti: fare il bene a chi ci fa del male, benedire se si viene maledetti, dare anche quando si riceve un torto che brucia come uno schiaffo, perdonare quando si è ricevuta un’offesa: tutti questi atti concreti e atteggiamenti profondi sono la firma dell’amore di Dio in noi, da ravvivare ogni giorno in consapevolezza piena. Questo amore è misericordia, che va incontro, si china, perdona, si rialza. Luca traduce così l’invito rivolto da Mosè a essere santi perché Dio è santo (Lv 19,2) e quello espresso in Matteo: «Siate perfetti com’è perfetto il Padre vostro celeste» (Mt 5,48).
La santità e la perfezione dell’amore sono la misericordia, il nome più alto e profondo di Dio. La nostra santità sta nel divenire simili a Dio: questa è la nostra umana vocazione, comune a tutti, nella diversità di doni dei quali siamo adornati e delle vie che ci vengono aperte. Luca utilizza immagini di sovrabbondanza, rinforzate anche dall’intensità e dal ritmo della loro sequenza: una misura buona, ma anche pigiata e altresì colma e, oltretutto, traboccante… sono le parole per esprimere quella che viene versata nel grembo di chi vive secondo le indicazioni dell’amore misericordioso di Dio, ma proprio perché è la smisurata misura dell’amore con cui si è amato: il Signore restituisce con sovrabbondanza quanto con abbondanza si dà.
Signore Gesù,
insegnaci, mediante lo Spirito Santo
dell’amore tuo e del Padre,
a lasciarci trasformare in voi,
lasciando scrivere in noi la vostra firma trinitaria,
che è l’amore gratuito e misericordioso.