CHARLES DE FOUCAULD:
COMMENTI AL VANGELO DI MATTEO
IV DOMENICA DI AVVENTO
MEDITAZIONE NUM. 260
Lc 1,26-38
Mio Dio come sei buono! Ti sei incarnato! Tu, Dio, aver preso un corpo e un’anima umani ed essere venuto ad abitare visibilmente in mezzo a noi, «conve rsando in mezzo agli uomini», vivendo con loro come uno di loro… E questo perché? Per bontà, per bontà verso gli uomini, per salvarli e santificarli… Avresti potuto salvarli e santificarli con milioni di altri mezzi, un solo atto della tua volontà sarebbe bastato per renderli più santi e più amanti dei serafini… Perché? … Conviene sondare tali misteri? … Ciò che è certo, è che Tu sei il
Dio d’amore: «Deus charitas est», e che hai preso per salvare le Tue creature, tra milioni e milioni di mezzi, quello che ti costava di più; Tu che potevi così facilmente salvarli e santificarli senza che Ti costasse niente, hai voluto accumulare miracolo su miracolo per impiegare un mezzo inaudito, incomprensibile, capolavoro della Tua suprema Sapienza e della Tua Onnipotenza, per salvarli al più alto costo possibile: «Siete stati riscattati a caro prezzo», ci dici Tu stesso… Potevi comprare la nostra salvezza e la nostra santità per un soldo, rifiuti e dichiari che vuoi pagarle centomila franchi, dice Saint -Jure. Perché questo?
Perché sei il Dio d’amore: «Deus charitas est», ed essendo amore infinito, agisci secondo la
Tua natura, con un amore infinito, e impieghi per le tue opere dei mezzi pieni di amore infinito… Amore, agisci sia per amore sia con amore, amore infinito e divino, agisci per un amore divino e con un amore divino, producendo atti, servendoti di mezzi pieni di amore infinito, divino, «tanto lontano dai nostri pensieri quanto l’Oriente lo è dall’Occidente»… Non è sorprendente che gli effetti prodotti dalla Tua natura che è l’infinito Amore, siano pieni di un amore incomprensibile, infinitamente al di sopra dei nostri poveri cuori e dei nostri poveri spiriti. Ogni essere agisce secondo la sua natura. Sei amore, o mio Dio, ecco perché ci dai questa testimonianza d’amore, di cui nessuna anima può comprendere il mistero, come la Tua incarnazione e la Tua Passione!
L’Incarnazione, mistero d’amore e mistero d’umiltà… Dio ci ama al punto da donarsi a noi… Dio si abbassa al punto da farsi uomo; e per insistere su questa umiltà si fa l’uomo «più abietto del popolo» per tutta la sua vita… «Dio ci ha amati al punto da dare per noi il suo unico Figlio»… «Gesù mite e umile di Cuore»… «Amiamo Dio che ci ha amati per primo»… Amiamo gli uomini che Dio ama tanto, conformando il nostro cuore al Suo…
Siamo umili, fuggiamo ogni elevazione, poiché «ogni elevazione è un abominio davanti a Dio»; non possiamo imitare Dio nel suo abbassamento infinito, poiché si è fatto Lui stesso, Creatore, simile alle sue creature, imitiamoLo almeno in quello che il suo abbassamento ha di finito, facendoci come Lui «l’abiezione del popolo», l’ultimo degli uomini, restando con Lui il più povero operaio di Nazareth, come mi ha fatto la grazia incomparabile, infinita, di essere… Seppelliamoci con Lui in questo beato nulla, in questo annientamento in cui Egli è stato tutta la Sua vita, sia a Betlemme, sia a Nazareth, sia predicatore senza una pietra dove posare il Suo capo, sia al calvario… Scendiamo, scendiamo, annientiamoci, facciamoci niente davanti a noi stessi e davanti agli uomini, siamo, restiamo come Gesù è stato dalla
Sua nascita alla Sua morte, «l’abiezione del popolo» .
Traduzione a cura delle Discepole del Vangelo .
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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 24 dicembre 2017 anche qui.
IV Domenica di Avvento – Anno B
- Colore liturgico: Viola
- 2 Sam 7, 1-5.8-12.14.16;
- Sal. 88;
- Rm 16, 25-27;
- Lc 1, 26-38.
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Lc 1, 26-38
Dal Vangelo secondo Luca
26Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, 27a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. 28Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te». 29A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. 30L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. 31Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. 32Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre 33e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». 34Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». 35Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. 36Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: 37nulla è impossibile a Dio». 38Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 24 – 30 Dicembre 2017
- Tempo di Avvento IV
- Colore Viola
- Lezionario: Ciclo B
- Salterio: sett. 4
Fonte: LaSacraBibbia.net
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