CHE FATICA DIVENTARE PICCOLI!
Tutto il Vangelo di Marco è un cammino dei discepoli col Maestro che non è un rapporto di alunni col professore ma un seguire il modo di vivere del Maestro. Camminano con Lui, ma sono ancora molto lontani dal capirlo veramente. Lo seguono con i piedi, ma la testa è altrove. I discepoli erano ancora tributari della mentalità giudaica che aveva una concezione politica del Messia che sarebbe comparso sulle nubi del cielo e avrebbe messo in fuga i nemici, avrebbe fatto piazza pulita dei Romani per fare di Israele un regno libero e potente che avrebbe dominato sugli altri. Ma Gesù voleva instaurare una regalità che era esattamente l’opposto. Non era venuto per mandare a casa i Romani ma per liberarli e liberarci dal nemico delle anime.
Sempre la solita storia!
I Vangeli sono anche storia e non solo annuncio. Abbiamo storici di rilievo che ci tramandano quella situazione politica. Giuseppe Flavio, ebreo e comandante delle truppe ebraiche in Galilea, adottato dall’imperatore romano (da qui il secondo nome Flavio che è romano) scrisse le celebri “Antichità Giudaiche” dove spiega la situazione di allora. E allora capiamo un po’ meglio perché in questo vangelo ci vengono narrati i sogni trionfalistici di alcuni apostoli. Ed ecco perché appena giunti a Cafarnao Gesù domanda loro: “ Di cosa stavate discutendo lungo la via?” Ed essi tacevano. Per via infatti avevano discusso tra loro chi fosse il più grande. Incredibile ma vero! Dopo la grande e tragica rivelazione di Gesù sulla sua fine imminente e cioè che sarebbe stato ucciso e dopo tre giorni sarebbe risorto, i suoi amici più intimi stavano coltivando sogni di grandezza. Ecco di che pasta siamo fatti! La natura umana, lasciata a se stessa, non è proprio capace di grandi voli! Ne facciamo tutti l’esperienza. Solo la grazia fa volare…
E naturalmente, allorché Gesù li interroga su cosa stessero dicendo lungo la via, si guardano bene dal dirglielo!
Smascherati…
Allora sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: “ Se uno vuole essere il primo sia l’ultimo di tutti e il servo di tutti”. Ecco smascherati in pieno i loro sogni di grandezza e rivelati i pensieri nascosti nel loro cuore. Risposta che centra in pieno l’obiettivo e non lascia sussistere la minima illusione di “carriera”. In un sol colpo il Maestro abbatte tutti i sogni trionfalistici dei Dodici.
“Servire è regnare” diceva già sant’Ireneo di Lione, ma chi la capisce ancora questa lingua? O, perlomeno, chi la parla ancora, anche qualora la capisca? Alzi la mano colui per il quale “servire” è sinonimo di “regnare” e colui che aspira ad arrivare al potere solo per servire!
Questo Vangelo ci mostra dunque due modi di tacere dei Dodici, dettati da due atteggiamenti diversi: prima, quando Gesù annuncia la sua prossima fine, tacciono perché non capiscono e non osano far domande. E forse non le fanno proprio per il timore di capire ciò che non vogliono capire.
Contare fino a zero
Poi, quando Gesù li interroga su cosa stessero dicendo tra di loro, tacciono di nuovo perché evidentemente si vergognano di rivelare quali aspirazioni abitassero i loro cuori, proprio dopo aver udito il grande annuncio della Passione. Aspiravano ad essere grandi, ma Gesù rivela loro che l’unico modo per essere grandi è diventare piccoli: “E preso un bambino, lo pose in mezzo e abbracciandolo disse: chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome, accoglie me”. Gesto sorprendente perché i bambini contavano zero nell’Antico Oriente. Siamo dunque invitati a non voler crescere troppo, o perlomeno a non innalzarci, perché poi sarà sempre più difficile ridiventare piccoli ed essere felici di essere servi di tutti.
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XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno B
Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 23 Settembre 2018 anche qui.
- Colore liturgico: Verde
- Sap 2, 12.17-20; Sal.53; Gc 3,16 – 4,3; Mc 9, 30-37
Il Figlio dell’uomo viene consegnato…
Mc 9, 30-37
Dal Vangelo secondo Marco
30Partiti di là, attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. 31Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà». 32Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo. 33Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?». 34Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. 35Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti». 36E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: 37«Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 23 – 29 Settembre 2018
- Tempo Ordinario XXV
- Colore Verde
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 1
Fonte: LaSacraBibbia.net
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