Commento al Vangelo del 23 Settembre 2018 – don Luca Lunardon

Fuori di sé

Si dice che chi è innamorato davvero, viva fuori di sé. Ed è completamente fuori anche Dio, innamorato di noi al punto di uscire da sé per venirci incontro, attraverso suo figlio. Un annuncio incredibile, che Gesù ripete più volte ai suoi discepoli , che non capiscono.

Mentre Gesù annuncia il dono totale della sua vita, che lo avrebbe portato alla condanna a morte , i suoi discepoli si preoccupano di capire chi tra loro sia il più grande, il primo della lista. Non solo Pietro, come domenica scorsa, ma l’intero gruppo dimostra di non comprendere. 

Immagiamo la scena: i discepoli fanno i loro discorsi invece di dialogare con Gesù , che camminava insieme. Capita anche a noi, quando invece di ascoltare il Signore facciamo i nostri ragionamenti solo umani, e spendiamo un sacco di energie per contrapporci tra noi , cercando di avere ragione.

Quanto sarebbe meglio, invece, uscire dalle nostre cerchie per aprirci al mondo che aspetta la vita che Gesù ci ha chiesto di portare . Tante persone si allontanano dalla Chiesa a causa di questa nostra doppiezza.  Usiamo continuamente parole come servizio, comunità, croce… e le trasformiamo in strutture di potere che scandalizzano invece di attirare. e non raramente le trasformiamo in caste o strutture di potere che scandalizzano invece di attirare.

Gesù mette in evidenza che questo non va, ma ci aiuta anche a cambiare. E lo fa dandoci l’esempio di un bambino . Che non è un modello di bontà, ma di fiducia sì. Il bambino è colui che sa di avere bisogno di qualcun altro, che si fida, che non si sente padrone della propria vita e di quella degli altri . E anche se spesso è egocentrico, ha una capacità di stupore e meraviglia nei confronti della vita che diventando grandi perdiamo.

Gesù non rimprovera ma si siede e indica un cammino diverso, difficile in un mondo che va avanti secondo logiche completamente opposte, come ci ricorda la prima lettura. La pazienza di Gesù con i discepoli è la stessa che ha Dio nei nostri confronti : egli non ci chiede di fare una maratona ma di incamminarci, sapendo che i cambiamenti profondi sono lenti e difficili, e un cammino sincero e concreto dovrebbe durare per tutta la vita.

Se non compiamo questa conversione, anche nelle nostre comunità nasceranno continuamente rivalità, confronti, prevaricazioni. La Chiesa non dovrebbe essere il trampolino di lancio per emergere o per dominare sugli altri, ma un luogo dove ognuno di noi sperimenta la grandezza e la gioia che nasce dal mettersi a servizio. Gerarchie vissute in modo pagano e titoli onorifici non fanno che distoglierci da ciò che conta davvero per essere cristiani: donare la propria vita, come ha fatto il Signore .

Il punto di riferimento non è chi sta più in alto ma chi sta più in basso, sapendo che il punto più basso l’ha già toccato Gesù , che ha accettato la sconfitta e la morte (pur essendo Dio) per salvarci. Chiediamo questa sapienza che viene dall’alto, descritta nella seconda lettura, una sapienza che non ha bisogno di imporsi con strategie umane , e non teme di essere «pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia».

Fonte

A cura di…

don Luca Lunardon

Prete dal 2015, precedentemente designer e grafico pubblicitario. Dopo una prima esperienza in parrocchia, è stato inviato a riprendere gli studi per specializzarsi in Teologia morale. Per Cristo, con Cristo e in Cristo. Autore per #twittomelia dal 2015.

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XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno B

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 23 Settembre 2018 anche qui.

Il Figlio dell’uomo viene consegnato…

Mc 9, 30-37
Dal Vangelo secondo Marco

30Partiti di là, attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. 31Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà». 32Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo. 33Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?». 34Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. 35Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti». 36E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: 37«Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 23 – 29 Settembre 2018
  • Tempo Ordinario XXV
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 1

Fonte: LaSacraBibbia.net

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