Vangelo antipaura

โฆ รจ importante avere unโidea vera di Dio. Non dobbiamo pensare che Egli sia un padrone cattivo, duro e severo che vuole punirci. Se dentro di noi cโรจ questa immagine sbagliata di Dio, allora la nostra vita non potrร essere feconda, perchรฉ vivremo nella paura e questa non ci condurrร a nulla di costruttivo, anzi, la paura ci paralizza, ci autodistruggeโฆโ
Sono le parole di Papa Francesco durante lโAngelus di domenica 19 novembre 2017, Prima giornata mondiale dei poveri.
La paura paralizza anche i discepoli in questo brano del Vangelo, e forse nelle loro paure riconosciamo le nostre, quelle che alla fine rischiano di autodistruggere la nostra vita, la nostra fede, la comunitร cristiana e sociale nelle quali viviamo.
Gesรน come buon Maestro che insegna ai discepoli chi รจ Dio, chi รจ lui e chi sono loro, lungo la strada parla di rifiuto e morte per sรฉ stesso. Nel suo annuncio della Passione parla anche di resurrezione dopo il terzo giorno, ma sembra che la parola โrisorgereโ scompaia e non giunga agli orecchi impauriti dei suoi discepoli. La paura rende sordi alle cose importanti e vere e distorce la comprensione. Hanno paura di chiedere, ed รจ proprio questa paura che li dirotterร su discorsi โpiรน rassicurantiโ ma che alla fine sono i piรน pericolosi per la vita, la fede, il loro rapporto con Gesรน e anche tra di loro: parlano di potere e grandezza umana.
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Gesรน conosce il cuore dei suoi amici e quando li interroga su cosa stessero parlando lungo la strada, ecco ancora la paura che blocca la loro voce, e la comunicazione con Gesรน e tra loro sembra irrimediabilmente compromessa. Si sono accorti che la distanza tra loro e Gesรน si รจ fatta ampia, non in termini spaziali ma di sintonia dโanimo. Tacciono perchรฉ hanno paura del giudizio del loro Maestro e non vedono piรน lโAmico che รจ sempre lรฌ per loro non per giudicarli e castigarli ma per amarli.
Gesรน a questo punto compie un gesto che a noi sembrerebbe solo di simpatica tenerezza quando prende in braccio il bambino (che letteralmente sarebbe โpiccolo servoโ, una specie di garzone che era lรฌ per servirli), ma che in realtร รจ una โsberlaโ al cuore dei suoi impauriti amici, per svegliarli. Le parole che accompagnano il gesto sono decisive: al centro non cโรจ il giudice, ma il bambino, un piccolo inserviente con il quale Gesรน identifica sรฉ stesso e nello stesso tempo anche Dio.
Chi รจ Gesรน? ร un semplice bambino che serve, proprio colui che in quel momento sembrerebbe il piรน secondario e inutile nella scena. Il piรน grande รจ proprio il piรน piccolo.
Il piccolo รจ la via per raggiungere Dio stesso, che posso conoscere nella fragilitร del bambino e nella piccolezza del servizio quotidiano. Ecco come scacciare la paura e impedire che essa faccia scegliere le strade facili ma distruttive della grandezza e del potere umano. Ecco come ritrovare il vero equilibrio nelle nostre relazioni personali, ecclesiali e sociali. Del bambino non possiamo avere paura, non puรฒ farci paura, ma solo ispirare sentimenti di tenerezza, amicizia, amore. Gesรน รจ cosรฌ, Dio รจ cosรฌ, e cosรฌ siamo chiamati a guardarci gli uni gli altri. Non serve gonfiarsi e allargare i gomiti per sembrare piรน grandi dellโaltro. Non serve alzare la voce e battere i pugni usando violenza per imporre il nostro pensiero e la nostra ragione. Non serve discutere chi รจ piรน grande, chi ha piรน potere, chi merita piรน onore, perchรฉ tutto questo alla fine non farร che farci governare dalle paure incrociate, diventando nemici gli uni degli altri e persino arrivando a considerare Dio stesso un nemico da tenere buono e lontano.
Gesรน dimostra la sua vera grandezza con la piccolezza, il suo potere con il servizio, il suo giudizio con lโamore. Gesรน non ha paura dei suoi discepoli e nemmeno della crescente opposizione che sente attorno. Non ha bisogno di usare i suoi โpoteriโ per farsi grande. Sulla croce dimostrerร tutta la sua grandezza e potere con lโamore dato fino alla fine.
Ha proprio ragione papa Francesco quando parla delle paure che distorcono il volto di Dio e il volto dei fratelli. Prendiamo anche noi in braccio il bambino che sta dentro di noi, dentro il nostro fratello, e dentro Dio stesso. Combattiamo le paure aiutandoci a superarle reciprocamente e scopriremo il vero volto bambino di Dio-Amore.
Fonte โ il blog di don Giovanni Berti
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XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ Anno B
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- Colore liturgico: Verde
- Sap 2, 12.17-20; Sal.53; Gc 3,16 โ 4,3; Mc 9, 30-37
Il Figlio dellโuomo viene consegnatoโฆ
Mc 9, 30-37
Dal Vangelo secondo Marco
30Partiti di lร , attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. 31Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: ยซIl Figlio dellโuomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerร ยป. 32Essi perรฒ non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo. 33Giunsero a Cafร rnao. Quando fu in casa, chiese loro: ยซDi che cosa stavate discutendo per la strada?ยป. 34Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse piรน grande. 35Sedutosi, chiamรฒ i Dodici e disse loro: ยซSe uno vuole essere il primo, sia lโultimo di tutti e il servitore di tuttiยป. 36E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: 37ยซChi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandatoยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 23 โ 29 Settembre 2018
- Tempo Ordinario XXV
- Colore Verde
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 1
Fonte: LaSacraBibbia.net
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