Il commento alle Letture di domenica 23 Settembre 2018, a cura di don Claudio Doglio.
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[accordion title=”Testo da YouTube” load=”hide”][Musica] seguendo il racconto dell’evangelista marco da domenica scorsa a questa 25esima domenica del tempo ordinario saltiamo di fatto un intero capitolo arriviamo verso la fine del capitolo 9 e ascoltiamo il secondo annuncio della passione l’evangelista marco ha strutturato il suo racconto in un modo semplice e dopo che pietro ha riconosciuto gesù come il cristo inizia la seconda parte che coincide con il viaggio verso gerusalemme verso la meta dove ci sarà la glorificazione del cristo la sua morte in croce e la sua risurrezione questo itinerario verso gerusalemme è scandito da tre annunci della passione lo si trova al capitolo 8 al capitolo 9 al capitolo 10 ogni capitolo è segnato da una di queste profezie e ogni volta che gesù annuncia quello che gli capiterà si trova davanti una reazione strana dei discepoli una reazione che non comprende che non vuole accettare che fa in modo opposto a quello che gesù aveva di fatto indicato è consigliato abbiamo già ascoltato come dopo il primo annuncio pietro prenda in disparte gesù e lo rimproveri ma gesù lo chiama satan 6 1 st colatore così nel brano proposto in questa domenica dopo che gesù ha ripetuto l’annuncio fondamentale parlando di sé col termine figlio dell’uomo e annunciando che sarà consegnato nelle mani degli uomini i quali lo uccideranno malamente i discepoli si chiudono in un silenzio preoccupato non parlano con gesù ma parlano fra di loro e quando arrivano in casa a cafarnao l’evangelista con abilità narrativa mostra una specie di interrogatorio da parte di gesù li ha sentiti che chiacchieravano alle sue spalle di cosa parlava the lungo la strada commenta vate il mio imminente destino di morte no quelli si vergognano a dirlo ma alla fine devono ammetterlo avevano discusso che fosse il primo il più grande fra di loro discutevano su precedenze sull’importanza umana hanno capito che cosa sta dicendo gesù si rendono conto dove stanno andando no non se ne rendono conto hanno in testa una loro idea hanno in testa una loro fissazione sono convinti di andare verso l’inaugurazione di un regno umano e si stanno disputando le cariche le varie onorificenze e ognuno doveva avere qualche merito da avanzare ritenendoli fosse di essere più importante dell’altro gesù sconvolge il loro modo di pensare all’incomprensione fa seguito la catechesi se uno vuole essere il primo sia l’ultimo di tutti è il servitore di tutti è un annuncio morale è un invito paradossale a capovolgere la situazione se vuoi essere il primo se vuoi essere il più importante diventa il servitore il modello è il cristo è lui che bisogna seguire e imparare a fare come lui in questo caso gesù prende quasi come una parabola vivente un bambino che viene messo nel mezzo e abbracciato da gesù diventa il modello è l’atteggiamento del debole del povero il bambino in quanto una persona che non ha voce in capitolo a cui si dice stai zitto tu perché sei piccolo nell’antichità non avevano diritti non godevano di nessun prestigio di nessuna importanza o tutela il bambino tanto più un orfano è alla mercè di chiunque non è difeso da niente da un punto di vista sociale politico economico non ha nessun prestigio non conta non vale ecco questo è il modello è lui il messia il messia diventa un piccolo fra i piccoli accogliere il messia vuol dire avere un grande rispetto per i piccoli cambiare la mentalità umana politica prepotente per accogliere la debolezza e valorizzare l’umanità anche se è debole la prima lettura propone un testo splendido splendidamente negativo elaborato con abilità letteraria ma per mostrare il pensiero negativo dell’umanità malvagia il libro della sapienza da cui è tratto è un testo scritto direttamente in greco è nato nell’ambiente giudaico di alessandria d’egitto nel primo secolo avanti cristo in questo capitolo due si mettono in scena i ragionamenti degli empi cioè di persone prepotenti che non hanno nessun rispetto nè di dio né degli uomini e odiano e disprezzano una persona onesta la sentono come pericolosa per la loro vita e quindi progettano ad alta voce di eliminare il giusto perché una persona onesta una persona giusta all’interno di una struttura sociale corrotta dà fastidio è di rimprovero è una contestazione semplicemente col suo modo di essere onesto mentre gli altri sono corrotti gli empi progettano mettiamolo alla prova condanniamo lo eliminiamolo torturiamo lo vediamo se dio lo aiuta si è proclamato figlio di dio allora visto che questa persona perbene si fida di dio noi trattiamo lo male sfidiamo dio vediamo se dio verrà ad aiutarlo è il quadro del male che sta affrontando [Musica] la rivelazione stessa di gesù cristo ed è un modo per evidenziare la sua strada nonostante tutto il male ci possa essere il signore sostiene la mia vita diremo al salmo un salmo di lamento di un povero perseguitato nonostante tutto il signore sostiene la mia vita gesù ha ragione la via del bene è quella giusta i discepoli devono seguirlo non prendere la strada della prepotenza umana e l’apostolo giacomo in un altro passo della sua lettera ci invita ad accogliere la sapienza che viene dall’alto cioè il modo di pensare pulito che è di dio che supera le divisioni le gelosie le contese le guerre le liti le polemiche la nostra vita è fatta di tante cose brutte proprio per una aggressione vicendevole dove l’altro è considerato nemico e c’è da combattere contro l’altro la sapienza che viene dall’alto invece libera e dà tranquillità è la sapienza di gesù è quella che i discepoli devono seguire abbracciandola come si abbraccia un bambino [Musica][/accordion]
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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno B
Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 23 Settembre 2018 anche qui.
- Colore liturgico: Verde
- Sap 2, 12.17-20; Sal.53; Gc 3,16 – 4,3; Mc 9, 30-37
Il Figlio dell’uomo viene consegnato…
Mc 9, 30-37
Dal Vangelo secondo Marco
30Partiti di là, attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. 31Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà». 32Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo. 33Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?». 34Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. 35Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti». 36E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: 37«Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 23 – 29 Settembre 2018
- Tempo Ordinario XXV
- Colore Verde
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 1
Fonte: LaSacraBibbia.net
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