Chi commentò questo vangelo prima che fosse scritto?
Anche oggi ci servono le orecchie per intendere. E anche nel Vangelo di oggi si parla di seminagione. Ma purtroppo non c’è solo il buon seme che viene seminato, ma anche la zizzania. E non c’è solo il seminatore che semina ma anche il maligno: quello semina di notte perché è il tenebroso che agisce sempre nelle tenebre.
Oltre a questa il Signore racconta altre due parabole quella del granello di senape e quella del lievito nella pasta, ma gli apostoli gli chiedono di spiegare loro solo quella della zizzania. E Gesù la spiega. Così vediamo anche oggi che l’omelia la fa Gesù stesso. Primo commento al Vangelo ancor prima che il Vangelo fosse scritto… ( come mi faceva notare un amico).
A cosa assomiglia il Regni dei Cieli?
Il discorso che fa Gesù, verte in generale sul regno dei Cieli che può essere paragonato a un seme gettato nel terreno, a un granellino di senapa e al lievito che si mette nella farina per farla fermentare. Tutte cose che per produrre l’effetto che si desidera, devono scendere dentro -il seme nella terra e il lievito nella pasta – altrimenti non servono a niente.. E non solo scendere dentro, ma devono trovare l’ambiente adatto per poter germinare e lievitare: la buona terra per il seme e la pasta ben lavorata per il lievito.
Quindi il regno dei cieli è anzitutto una realtà che è dentro, nelle profondità nascoste del cuore umano. E per potersi sviluppare, deve trovare un cuore fertile e ben lavorato.
Sappiamo che la grazia è il germe della gloria, ma come ogni germe, se si vuole che si trasformi in pianta rigogliosa, non basta seminarlo, ma occorre ogni giorno strappare le erbacce che sono i vizi e le cattive inclinazioni che rischiano di soffocarlo; bisogna lavorare il terreno affinché sia morbido e soffice, cioè lavorare su sé stessi cercando di eliminare l’egoismo e la durezza di cuore, affinché questo germe della grazia possa espandersi e diventare un albero carico di frutti, cioè di opere buone.
I chiodi e la staccionata
Vi racconto una storiella molto efficace sul sistema scovato da un padre per correggere il figlioletto.
Questo ragazzino aveva un carattere pestifero, ne combinava di tutti i colori. Un giorno il padre lo mise davanti a una staccionata e gli disse :” Ogni volta che farai una cattiva azione, pianterai un chiodo in questa staccionata”. Il primo giorno piantò ben 37 chiodi, poi man mano che i giorni passavano ne piantava sempre meno finché giunse a non piantarne più neppure uno. Allora il padre gli disse:”Ora ogni volta che farai una buona azione toglierai un chiodo”. Arrivò il giorno che il ragazzo riuscì a togliere tutti i chiodi. Il Padre lo portò davanti alla staccionata e gli disse:” Bravo, hai tolto tutti i chiodi, ma guarda bene: dove c’era il chiodo è rimasto un buco: ogni volta che tu offendi qualcuno, rimane una ferita anche dopo che è stato tolto il chiodo, quindi pensaci bene prima di offendere qualcuno”.
Questa sì che è pedagogia e illustra benissimo la parabola della zizzania e ci fa capire come dobbiamo sempre vigilare su noi stessi e strappare subito sul nascere i vizi che sono le erbacce del nostro cuore, seminate dal maligno.
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 23 luglio 2017 anche qui.
XVI Domenica del Tempo Ordinario – Anno A
- Colore liturgico: Verde
- Sap 12, 13. 16-19; Sal. 85; Rm 8, 26-27; Mt 13, 24-43
Mt 13, 24-43
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù espose alla folla un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la zizzania. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: “Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?”. Ed egli rispose loro: “Un nemico ha fatto questo!”. E i servi gli dissero: “Vuoi che andiamo a raccoglierla?”. “No, rispose, perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponètelo nel mio granaio”».
Espose loro un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un granello di senape, che un uomo prese e seminò nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande delle altre piante dell’orto e diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami».
Disse loro un’altra parabola: «Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».
Tutte queste cose Gesù disse alle folle con parabole e non parlava ad esse se non con parabole, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta: «Aprirò la mia bocca con parabole, proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo».
Poi congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo». Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 16 – 22 Luglio 2017
- Tempo Ordinario XV, Colore Verde
- Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 3
Fonte: LaSacraBibbia.net
LEGGI ALTRI COMMENTI AL VANGELO