Il commento al Vangelo della domenica a cura di don Mauro Pozzi parroco della Parrocchia S. Giovanni Battista, Novara.
VOCAZIONE
L’attività di Gesù ha inizio al nord, in Galilea, sulle rive del lago di Cafar- nao, non molto lontano da Nazaret dove il Maestro viveva con la sua famiglia. Gli evangelisti tengono sempre a precisare che gli avvenimenti narrati non sono casuali, ma confermano fedelmente le profezie messianiche dell’Antico Testamento. Gesù è dunque il Messia che an- nuncia il Regno. Molti suoi contemporanei pensavano che si trattasse di un regno terreno, cioè la restaurazione della monarchia e la liberazione dal giogo dell’impero romano, mentre la prospettiva è ben più ampia perché non riguarda qualcosa di temporale, ma di eterno. Il nostro fine è abitare nella casa del Signore per lunghissimi anni, come dice il salmo 22, e la conversione significa desiderarlo. Gesù vuole attirare a sé tutti gli uomini e per questo inizia a mettere le fondamenta della Chiesa, che dovrà continuare la sua opera, chiamando i suoi primi collaboratori. Non si rivolge a persone istruite o a dei religiosi, ma a semplici pescatori. Offre loro di continuare a gettare le reti, ma in un mare molto più grande e per una preda ben più importante: anime da salvare. Questo stesso invito è rivolto anche a noi. Tutti apparteniamo alla chiesa e siamo tutti chiamati a compiere la sua missione di annunciare il vangelo, la buona notizia della salvezza. Ciascuno ha il suo carisma, il suo dono, che deve mettere a frutto perché tutti possano essere raggiunti. È la vocazione missionaria della chiesa, che non riguarda solo il vescovo e i suoi preti, ma tutti. Non è necessario fare cose straordinarie, solo accogliere Gesù nella nostra vita. Quando il Maestro incontrò la samaritana le disse: chi beve dell’acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna. È Gesù stesso che, come acqua zampillante, si rende visibile nella vita di chi lo ama. Tutto quello che dobbiamo fare è accoglierlo e amarlo in ciò che facciamo ogni giorno. Occorre imparare a pregare perché il Signore ci mostri che cosa vuole da noi e poi, con lo stesso fantastico slancio degli apostoli, farlo subito.