La bellezza del perdono è spiegata da Gesù anche con tre ordini di considerazioni del tutto umani: la prima consiste nell’autenticità che deve fondare i nostri gesti rituali, la seconda è la pietà, perché è l’amore a fondare la legge e non viceversa; la terza è che perdonando al fratello evitiamo noi stessi di incorrere in condanne venendo giudicati sul metro non dei nostri meriti, ma della nostra capacità di accogliere il fratello anche nei momenti di difficoltà e fragilità.
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Poesia
L’amore ha fame.
Fame di giustizia.
Giustizia senza misura.
Giustizia che va nel profondo.
Nel cuore.
Dove nascono i pensieri.
Dove mettono radici le parole.
Giustizia che è amore.
Per entrare nel regno dei cieli, amore mio.
Non basta non sporcarsi le mani di sangue.
Ci vuole un cuore pulito dall’ira.
Una bocca pulita dalle offese.
Non ho paura di uccidere.
Ma ho paura del mio cuore.
Della mia lingua.
Dove sei, amore mio?
Fammi camminare vicino a te.
Ascolta le mie colpe.
Ho un dono da darti.
Ma tu prima dammi la pace.
Voglio il tuo regno.
Voglio te.
Dammi la tua pace, amore mio.
Il mio cuore, da solo, non ce la fa.
Dammi la tua giustizia, amore mio.
I miei doni non bastano.
Ho bisogno di te, del tuo giudizio, del tuo perdono.
Dammi le tue parole, amore mio.
La mia lingua, lasciata sola, ferisce, offende.
Cammina con me amore mio.
Non voglio andare in prigione.
Voglio abitare la tua casa.
Senza di te.
Non ho nulla da pagare.
Non nulla da donare.
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Mt 5, 20-26
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai”; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinèdrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna.
Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Questo commento/poesia del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).
A cura di don Mauro Leonardi – Il suo blog è “Come Gesù“
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