Commento al Vangelo del 22 ottobre 2017 – Monastero Matris Domini

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Collocazione del brano

Matteo continua a raccontarci cosa sia avvenuto nellโ€™ultima settimana che Gesรน ha trascorso su questa terra. Dopo le tre parabole che egli aveva dedicato ai capi dei sacerdoti e agli anziani, vi sono tre dispute architettate per cogliere in fallo Gesรน. La prima, quella di questa domenica (Mt 22,15-21) รจ escogitata dai farisei in collaborazione con gli erodiani, e riguarda il rapporto del credente con il potere civile (in quel caso addirittura il potere straniero che occupava Israele). La seconda, che la liturgia salta (Mt 22,23-33), riguarda la risurrezione dei morti ed รจ provocata dai sadducei. La terza vede unโ€™altra volta i farisei salire sul ring per chiedere a Gesรน quale sia il precetto piรน grande di tutta la Legge (Mt 22,34-40) e se ne parlerร  domenica prossima.

Lectio

15Allora i farisei, andati, tennero consiglio sul modo di prenderlo al laccio con una parola.

Dopo i capi dei sacerdoti e gli anziani vengono i farisei a sfidare Gesรน, per cercare di coglierlo in fallo. Lโ€™espressione โ€œtennero consiglioโ€ (symboรนlion) รจ il termine tecnico per indicare la convocazione del sinedrio, convocato dai sommi sacerdoti, di cui si parlerร  piรน tardi nel corso del racconto della passione (Mt 27,1.7; 28,12). Matteo lo anticipa qui, per ricordarci che la condanna di Gesรน era stata architettata giร  da tempo. Lโ€™espressione โ€œprendere al laccio con una parolaโ€ รจ un semitismo molto espressivo che ci fa comprendere come possa bastare una parola sola per mettere nei guai una persona. Matteo usa questo termine solo in questa occasione. Eโ€™ inoltre evidente lโ€™atteggiamento ostile dei farisei nei confronti di Gesรน.

16E mandano a lui i loro discepoli con gli erodiani a dire:

I capi dei farisei non vanno direttamente da Gesรน (ci andranno per la terza disputa, cf. Mt 22,34-40).

Mandano i loro discepoli. Non solo: cโ€™รจ anche la presenza degli erodiani. Questa si spiega con la natura della disputa. Erode era un collaborazionista del potere dei romani su Israele. Qualora Gesรน avesse espresso delle parole di disapprovazione nei confronti dei romani e del loro pretendere delle imposte, essi sarebbero stati i primi a denunciarlo presso gli occupanti come un sovversivo.

Erodiani e farisei erano nemici: gli uni collaboravano con il potere dei romani, gli altri lo consideravano un castigo di Dio. Perรฒ quando si tratta di mettere in difficoltร  Gesรน si mettono dโ€™accordo!

ยซMaestro, sappiamo che sei veritiero e insegni con veritร  la via di Dio, e non ti curi di nessuno, perchรฉ non guardi in faccia agli uomini.

Queste parole di introduzione sono fin troppo adulatorie, sembrano quasi una provocazione e di fatto ottengono da parte di Gesรน delle parole di biasimo (โ€œipocritiโ€). Il dire โ€œnon guardi in faccia agli uominiโ€ potrebbe sembrare unโ€™istigazione a sfidare il potere di Cesare.

17Diโ€™ dunque a noi, che te ne pare? Eโ€™ lecito o no dare il tributo a Cesare?ยป.

Il tributo di cui i farisei parlano era la tassa pro capite imposta dai romani dopo lโ€™occupazione della

Palestina avvenuta nel 6 a.C. (il cui nome tecnico era census). Questo veniva richiesto a tutti gli abitanti della Giudea, Samaria e Idumea (uomini, donne, schiavi) dai dodici fino ai sessantacinque anni. Il Cesare di cui si parla รจ Tiberio Cesare, imperatore di Roma dal 14 al 37 d.C. Il tributo era di un denaro dโ€™argento a testa, ossia la paga quotidiana di un bracciante. Il pagamento di questo tributo era una condizione essenziale per poter vivere in pace come sudditi dellโ€™impero romano ed esercitare i diritti derivanti da questo stato.

18Ma Gesรน, conoscendo la loro malvagitร , disse: ยซPerchรฉ mi tentate, ipocriti?

Non cโ€™รจ bisogno di avere la conoscenza del cuore umano che aveva Gesรน per capire che quel lungo preambolo e la domanda che gli veniva posta non erano altro che tentativi cattivi di incastrarlo. Gesรน sa bene che qualunque sua risposta diretta lo avrebbe messo in una posizione difficile. Se avesse detto che il tributo era lecito avrebbe avuto contro di sรฉ gli zeloti e tutti coloro che mal sopportavano lโ€™occupazione romana. Se avesse detto di no, gli erodiani lo avrebbero denunciato ai romani. Quindi รจ legittima la sua protesta: perchรฉ mi tentate, perchรฉ mi mettete alla prova? Essi sono davvero dei falsi (ipocriti).

19Mostratemi la moneta del tributoยป. Ora, essi gli presentarono un denaro.

Ma Gesรน, risponde alla domanda in modo indiretto. Sposta lโ€™attenzione sul fatto oggettivo, in se stesso. Esisteva una moneta speciale, coniata dai romani, per pagare questo tributo e il fatto che gli interlocutori di Gesรน gliela possano mostrare subito significava che vi era una certa facilitร  nel reperire e maneggiare tale tipo di denaro. Secondo unโ€™interpretazione stretta del secondo comandamento (Es 20,4), una moneta recante unโ€™immagine e lโ€™iscrizione che divinizzava lโ€™imperatore dovevano considerarsi idolatriche. Eppure anche i farisei ne facevano uso in modo piuttosto disinvolto.

20E dice loro: ยซDi chi (รจ) questa immagine e lโ€™iscrizione?ยป.

La moneta portava lโ€™immagine dellโ€™imperatore Tiberio, e lโ€™iscrizione che diceva Tiberio Cesare, augusto figlio del divino Augusto, sommo sacerdote. Dallโ€™altro lato vi era sua madre Livia, raffigurata come dea della pace.

21Gli dicono: ยซDi Cesareยป. Allora dice loro: ยซRendete dunque a Cesare quello (che รจ) di Cesare, e a Dio quello (che รจ) di Dio!ยป.

Gesรน mette la sua risposta su di un piano di appartenenza. Se la moneta riporta lโ€™immagine di Cesare รจ da dare a Cesare. Tutti i vantaggi che il popolo di Israele godeva grazie alla presenza dei romani sul suo territorio dovevano essere riconosciuti e ripagati con questo tributo. Ma il potere di Cesare per quanto grande non poteva essere assoluto. Vi รจ anche una โ€œmonetaโ€ che porta lโ€™immagine di Dio, cioรจ lโ€™uomo (Gn 1,26). Quindi ciรฒ che porta lโ€™immagine di Dio va reso a Dio, deve dedicarsi a Lui.

Durante la storia cristiana si ha avuto la tendenza a usare questo testo come base della dottrina dei rapporti tra ยซChiesa e Statoยป, giungendo spesso alla conclusione che si tratta di due sfere separate.

Matteo per conto suo era piรน interessato a mostrare la capacitร  di Gesรน di evitare i tranelli tesigli dai suoi avversari e alla sua esortazione a prestare altrettanta (e anche maggiore) attenzione a โ€œquello che รจ di Dioโ€ rispetto a โ€œquello che รจ di Cesareโ€.

Meditiamo

  • Mi capita mai di cercare di mettere Dio con le spalle al muro davanti alle mie richieste?
  • Quale รจ il mio atteggiamento verso il potere politico?
  • In quale modo sono chiamato a realizzare il โ€œdare a Dio quello che รจ di Dioโ€?

Preghiamo

(Colletta della 29a Domenica del Tempo Ordinario, Anno A)

O Padre, a te obbedisce ogni creatura nel misterioso intrecciarsi delle libere volontร  degli uomini; faโ€™ che nessuno di noi abusi del suo potere, ma ogni autoritร  serva al bene di tutti, secondo lo Spirito e la parola del tuo Figlio, e lโ€™umanitร  intera riconosca te solo come unico Dio. Per il nostro Signore Gesรน Cristo…

A cura delle Monache dell’Ordine dei Predicatori (domenicane) del Monastero Matris Domini

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XXIX Domenica del Tempo Ordinario – Anno A

Mt 22, 15-21
Dal Vangelo secondoย  Matteo

15Allora i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come coglierlo in fallo nei suoi discorsi. 16Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: ยซMaestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo veritร . Tu non hai soggezione di alcuno, perchรฉ non guardi in faccia a nessuno. 17Dunque, diโ€™ a noi il tuo parere: รจ lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?ยป. 18Ma Gesรน, conoscendo la loro malizia, rispose: ยซIpocriti, perchรฉ volete mettermi alla prova? 19Mostratemi la moneta del tributoยป. Ed essi gli presentarono un denaro. 20Egli domandรฒ loro: ยซQuesta immagine e lโ€™iscrizione, di chi sono?ยป. 21Gli risposero: ยซDi Cesareยป. Allora disse loro: ยซRendete dunque a Cesare quello che รจ di Cesare e a Dio quello che รจ di Dioยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 22 – 28 Ottobre 2017
  • Tempo Ordinario XXIX
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo A
  • Salterio: sett. 1

Fonte: LaSacraBibbia.net

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