Commento al Vangelo del 22 novembre 2017 โ€“ Monastero di Bose

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Il brano del vangelo di oggi inizia e termina con il riferimento al cammino di Gesรน verso Gerusalemme (โ€œera vicino a Gerusalemmeโ€, v. 11; โ€œcamminava davanti a tutti verso Gerusalemmeโ€, v. 28); il senso e il fine di questo cammino viene perรฒ frainteso. I discepoli pensavano che il regno di Dio dovesse manifestarsi da un momento allโ€™altro, ma Gesรน non va nella cittร  santa per realizzare i loro desideri e i loro sogni, semmai per manifestare in che modo Dio regna in lui: Gesรน regna dallโ€™alto di una croce, lร  dove lo ha condotto il suo desiderio di amare senza condizioni, gratuitamente fino alla fine.

La parabola che Gesรน racconta parla del tempo intermedio tra la sua partenza per ritornare al Padre e il suo ritorno, tempo intermedio che รจ il nostro, quello in cui stiamo vivendo ora. Ci sono state consegnate in deposito dieci monete, ci รจ stato affidato un tesoro da far fruttare e questo tesoro รจ la nostra stessa vita. Chi รจ il servo buono e fedele? La bontร  e la fedeltร  si manifestano lungo lo scorrere del tempo, si rivelano nelle quotidiane relazioni con il Signore, con i fratelli e le sorelle, con quanti ci sono vicini โ€ฆ Fedeltร  e bontร  โ€œnel pocoโ€, nelle piccole cose di ogni giorno che creano il tessuto della vita. Ci vuole coraggio (dal latino cor=cuore), ci vuole un cuore grande per rimanere buoni e fedeli nelle piccole cose e rispondere allโ€™amore che il Signore ha avuto per noi con lโ€™amore, alla fiducia con la fiducia. Sรฌ, ci vuole molto coraggio per restare โ€œfedeli nel pocoโ€. E quando i nostri poveri tentativi di amare e di servire si scontrano con lโ€™indifferenza, o con il rifiuto e lโ€™ostilitร , รจ facile arrendersi e fare proprio lโ€™atteggiamento del terzo servo che non fa nulla, niente di male e niente di bene, non si espone, non rischia. La paura (del giudizio degli altri, prima ancora che del giudizio di Dio!) impedisce qualsiasi feconditร , la paura impedisce di vivere e di amare. La vita diventa allora sterile e infeconda.

Lโ€™atteggiamento del re nei confronti del terzo servo vuole semplicemente svelare lโ€™immagine che quel servo si รจ fatto del padrone: โ€œDalle tue stesse parole ti giudicoโ€. Quale immagine ci siamo fatti del Signore, nostro re? La fedele frequentazione della Scrittura viene a correggerla e a manifestarci un Signore che si fida di noi, che รจ affidabile e confida nella nostra capacitร  di rispondere con altrettanta fedeltร  e affidabilitร , con la disponibilitร  ad assumerci il rischio di amare, di voler bene, di volere il bene degli altri. Non sappiamo quale sarร  la risposta al nostro amore, alla nostra disponibilitร  a servire, non sappiamo cosa ci riserva il domani; a volte lโ€™attesa del ritorno del Signore, il nostro re, ci sembra lunga e faticosa. Non ci resta che seguire passo dopo passo Gesรน che cammina โ€œdavanti a tuttiโ€, verso Gerusalemme.

I titoli delle nostre Bibbie parlano di โ€œPrimo / secondo / terzo annuncio della passioneโ€; ma Gesรน non annuncia soltanto la sua passione e la sua morte, annuncia anche la sua resurrezione. โ€œEcco noi saliamo a Gerusalemme, e si compirร  tutto ciรฒ che fu scritto dai profeti riguardo al Figlio dellโ€™uomo: verrร  consegnato ai pagani, verrร  deriso e insultato, lo copriranno di sputi e, dopo averlo flagellato, lo uccideranno e il terzo giorno resusciterร โ€ (Lc 18,31-33). Il cammino dietro a Gesรน non si conclude con la morte, si apre sulla vita! Questa รจ la nostra fede, questa รจ la nostra speranza.

sorella Lisa della comunitร  monastica di Bose

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Lc 19, 11-28
Dal Vangelo secondo  Luca

In quel tempo, Gesรน disse una parabola, perchรฉ era vicino a Gerusalemme ed essi pensavano che il regno di Dio dovesse manifestarsi da un momento allโ€™altro.
Disse dunque: ยซUn uomo di nobile famiglia partรฌ per un paese lontano, per ricevere il titolo di re e poi ritornare. Chiamati dieci dei suoi servi, consegnรฒ loro dieci monete dโ€™oro, dicendo: โ€œFatele fruttare fino al mio ritornoโ€. Ma i suoi cittadini lo odiavano e mandarono dietro di lui una delegazione a dire: โ€œNon vogliamo che costui venga a regnare su di noiโ€. Dopo aver ricevuto il titolo di re, egli ritornรฒ e fece chiamare quei servi a cui aveva consegnato il denaro, per sapere quanto ciascuno avesse guadagnato.
Si presentรฒ il primo e disse: โ€œSignore, la tua moneta dโ€™oro ne ha fruttate dieciโ€. Gli disse: โ€œBene, servo buono! Poichรฉ ti sei mostrato fedele nel poco, ricevi il potere sopra dieci cittร โ€.
Poi si presentรฒ il secondo e disse: โ€œSignore, la tua moneta dโ€™oro ne ha fruttate cinqueโ€. Anche a questo disse: โ€œTu pure sarai a capo di cinque cittร โ€.
Venne poi anche un altro e disse: โ€œSignore, ecco la tua moneta dโ€™oro, che ho tenuto nascosta in un fazzoletto; avevo paura di te, che sei un uomo severo: prendi quello che non hai messo in deposito e mieti quello che non hai seminatoโ€. Gli rispose: โ€œDalle tue stesse parole ti giudico, servo malvagio! Sapevi che sono un uomo severo, che prendo quello che non ho messo in deposito e mieto quello che non ho seminato: perchรฉ allora non hai consegnato il mio denaro a una banca? Al mio ritorno lโ€™avrei riscosso con gli interessiโ€. Disse poi ai presenti: โ€œToglietegli la moneta dโ€™oro e datela a colui che ne ha dieciโ€. Gli risposero: โ€œSignore, ne ha giร  dieci!โ€. โ€œIo vi dico: A chi ha, sarร  dato; invece a chi non ha, sarร  tolto anche quello che ha. E quei miei nemici, che non volevano che io diventassi loro re, conduceteli qui e uccideteli davanti a meโ€ยป.
Dette queste cose, Gesรน camminava davanti a tutti salendo verso Gerusalemme.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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