Il brano del vangelo di oggi inizia e termina con il riferimento al cammino di Gesรน verso Gerusalemme (โera vicino a Gerusalemmeโ, v. 11; โcamminava davanti a tutti verso Gerusalemmeโ, v. 28); il senso e il fine di questo cammino viene perรฒ frainteso. I discepoli pensavano che il regno di Dio dovesse manifestarsi da un momento allโaltro, ma Gesรน non va nella cittร santa per realizzare i loro desideri e i loro sogni, semmai per manifestare in che modo Dio regna in lui: Gesรน regna dallโalto di una croce, lร dove lo ha condotto il suo desiderio di amare senza condizioni, gratuitamente fino alla fine.
La parabola che Gesรน racconta parla del tempo intermedio tra la sua partenza per ritornare al Padre e il suo ritorno, tempo intermedio che รจ il nostro, quello in cui stiamo vivendo ora. Ci sono state consegnate in deposito dieci monete, ci รจ stato affidato un tesoro da far fruttare e questo tesoro รจ la nostra stessa vita. Chi รจ il servo buono e fedele? La bontร e la fedeltร si manifestano lungo lo scorrere del tempo, si rivelano nelle quotidiane relazioni con il Signore, con i fratelli e le sorelle, con quanti ci sono vicini โฆ Fedeltร e bontร โnel pocoโ, nelle piccole cose di ogni giorno che creano il tessuto della vita. Ci vuole coraggio (dal latino cor=cuore), ci vuole un cuore grande per rimanere buoni e fedeli nelle piccole cose e rispondere allโamore che il Signore ha avuto per noi con lโamore, alla fiducia con la fiducia. Sรฌ, ci vuole molto coraggio per restare โfedeli nel pocoโ. E quando i nostri poveri tentativi di amare e di servire si scontrano con lโindifferenza, o con il rifiuto e lโostilitร , รจ facile arrendersi e fare proprio lโatteggiamento del terzo servo che non fa nulla, niente di male e niente di bene, non si espone, non rischia. La paura (del giudizio degli altri, prima ancora che del giudizio di Dio!) impedisce qualsiasi feconditร , la paura impedisce di vivere e di amare. La vita diventa allora sterile e infeconda.
Lโatteggiamento del re nei confronti del terzo servo vuole semplicemente svelare lโimmagine che quel servo si รจ fatto del padrone: โDalle tue stesse parole ti giudicoโ. Quale immagine ci siamo fatti del Signore, nostro re? La fedele frequentazione della Scrittura viene a correggerla e a manifestarci un Signore che si fida di noi, che รจ affidabile e confida nella nostra capacitร di rispondere con altrettanta fedeltร e affidabilitร , con la disponibilitร ad assumerci il rischio di amare, di voler bene, di volere il bene degli altri. Non sappiamo quale sarร la risposta al nostro amore, alla nostra disponibilitร a servire, non sappiamo cosa ci riserva il domani; a volte lโattesa del ritorno del Signore, il nostro re, ci sembra lunga e faticosa. Non ci resta che seguire passo dopo passo Gesรน che cammina โdavanti a tuttiโ, verso Gerusalemme.
I titoli delle nostre Bibbie parlano di โPrimo / secondo / terzo annuncio della passioneโ; ma Gesรน non annuncia soltanto la sua passione e la sua morte, annuncia anche la sua resurrezione. โEcco noi saliamo a Gerusalemme, e si compirร tutto ciรฒ che fu scritto dai profeti riguardo al Figlio dellโuomo: verrร consegnato ai pagani, verrร deriso e insultato, lo copriranno di sputi e, dopo averlo flagellato, lo uccideranno e il terzo giorno resusciterร โ (Lc 18,31-33). Il cammino dietro a Gesรน non si conclude con la morte, si apre sulla vita! Questa รจ la nostra fede, questa รจ la nostra speranza.
sorella Lisa della comunitร monastica di Bose
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Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesรน disse una parabola, perchรฉ era vicino a Gerusalemme ed essi pensavano che il regno di Dio dovesse manifestarsi da un momento allโaltro.
Disse dunque: ยซUn uomo di nobile famiglia partรฌ per un paese lontano, per ricevere il titolo di re e poi ritornare. Chiamati dieci dei suoi servi, consegnรฒ loro dieci monete dโoro, dicendo: โFatele fruttare fino al mio ritornoโ. Ma i suoi cittadini lo odiavano e mandarono dietro di lui una delegazione a dire: โNon vogliamo che costui venga a regnare su di noiโ. Dopo aver ricevuto il titolo di re, egli ritornรฒ e fece chiamare quei servi a cui aveva consegnato il denaro, per sapere quanto ciascuno avesse guadagnato.
Si presentรฒ il primo e disse: โSignore, la tua moneta dโoro ne ha fruttate dieciโ. Gli disse: โBene, servo buono! Poichรฉ ti sei mostrato fedele nel poco, ricevi il potere sopra dieci cittร โ.
Poi si presentรฒ il secondo e disse: โSignore, la tua moneta dโoro ne ha fruttate cinqueโ. Anche a questo disse: โTu pure sarai a capo di cinque cittร โ.
Venne poi anche un altro e disse: โSignore, ecco la tua moneta dโoro, che ho tenuto nascosta in un fazzoletto; avevo paura di te, che sei un uomo severo: prendi quello che non hai messo in deposito e mieti quello che non hai seminatoโ. Gli rispose: โDalle tue stesse parole ti giudico, servo malvagio! Sapevi che sono un uomo severo, che prendo quello che non ho messo in deposito e mieto quello che non ho seminato: perchรฉ allora non hai consegnato il mio denaro a una banca? Al mio ritorno lโavrei riscosso con gli interessiโ. Disse poi ai presenti: โToglietegli la moneta dโoro e datela a colui che ne ha dieciโ. Gli risposero: โSignore, ne ha giร dieci!โ. โIo vi dico: A chi ha, sarร dato; invece a chi non ha, sarร tolto anche quello che ha. E quei miei nemici, che non volevano che io diventassi loro re, conduceteli qui e uccideteli davanti a meโยป.
Dette queste cose, Gesรน camminava davanti a tutti salendo verso Gerusalemme.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
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