Venite in disparte e riposatevi un poco
Questo brano di Marco รจ particolarmente significativo perchรฉ presenta due aspetti complementari dellโessere cristiani: da un lato lโimpegno a dedicarsi con tutte le proprie forze allโannuncio e al servizio, al punto che Gesรน e i discepoli โnon avevano neanche il tempo di mangiareโ (v.31b); dallโaltro la necessitร di ricavare nella propria giornata momenti di silenzio, di lettura meditata della Bibbia, di adorazione, proprio per non rischiare di portare agli altri la nostra parola invece della Parola di Dio.
Non a caso Gesรน invita subito gli apostoli, tornati dalla loro prima missione, a riposarsi in disparte, in un luogo deserto, cioรจ nel silenzio e nella solitudine, in sua compagnia, per, diciamo cosรฌ, โricaricarsiโ. Da Marco 3,14 sappiamo che Gesรน scelse i 12 โperchรฉ stessero con lui e per mandarli a predicare.โ Cosรฌ di tanto in tanto Gesรน ricavava dei momenti in cui fermarsi solo con i discepoli, per introdurli ad una piรน approfondita conoscenza dei โmisteri del regnoโ (cfr.Mac.4,10-11) e renderli capace di annunziare la Parola.
Eโ questo un grande insegnamento, che costituisce un aspetto basilare della vita cristiana e che lo stesso Gesรน ha vissuto in prima persona, dandone un esempio trasparente: pur assediato dalla folla (come si vede anche nella pericope odierna), Gesรน pregava ogni giorno, al mattino presto e alla sera (cfr. Mc.1,35 e 6,46), e in tutti i momenti piรน importanti e decisivi della sua missione. Il ritmo della sua giornata non trascurava il momento della solitudine, della preghiera, della comunicazione con il Padre.
Osserva Giuseppe Angelini: โQualcuno ha scritto: . Eโ quanto ci viene ricordato dallโinvito del Signore ai suoi discepoli. Anche con le migliori intenzioni e, persino, allo scopo di far del bene agli altri, si puรฒ smarrire se stessi. Ci si puรฒ โsvuotareโ al limite di non verificare piรน il senso e lโorientamento per cui si lavora. Se questo puรฒ succedere allโapostolo, al missionario, tanto piรน accade a chi si รจ come ingolfato nella vita attiva di tutti i giorni, la vita che porta con sรฉ una serie di impegni e di problemi tutti allโesterno di noi. Non siamo piรน noi a guidare gli avvenimenti, ma siamo travolti come fuscelli nel gran movimento che ci circonda.โ
Dunque รจ indispensabile โstare soli con Gesรนโ. Uno dei pilastri dellโeducazione cristiana รจ proprio questa capacitร di trovare del tempo, ogni giorno, per stare in silenzio, in preghiera, in ascolto del Signore.
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Ricordo che, giร allโetร di 12-13 anni, a catechismo mi avevano insegnato a fare la meditazione quotidiana; e ricordo anche alcuni dei libri meditati allora: dal card. Suenens, โVita quotidiana, vita cristianaโ a Michel Quoist, โCristo รจ vivoโ; da Jacques Leclercq, โMeditazioni di vita cristianaโ a Romano Guardini, โIl Signoreโ. Poi, specialmente qualche anno dopo il Concilio Vaticano IIยฐ, sulla scia del rinnovamento biblico, mi venne sempre piรน spesso proposta la Parola di Dio, della quale mi innamorai al punto da decidere di studiarla anche scientificamente alla Facoltร Teologica di Milano. Sono stata insegnante di lettere al Liceo per 35 anni e dunque ne ho โmaneggiateโ di parole e testi letterari! sempre con grande interesse e passione. Ebbene, la mia esperienza รจ questa: non cโรจ testo poetico, anche il piรน sublime (Catullo, Virgilio, Leopardi, Montale, etc.) che regga il confronto con una pagina biblica: la ricchezza dellโinsegnamento che se ne ricava รจ sempre nuova, anche se la si rileggesse mille volte.
Lโinvito al silenzio รจ poi ancora piรน necessario oggi, visto che siamo ovunque assediati dal rumore.
โQuesta legge del silenzio diventa non solo una necessitร psicologica, ma unโesigenza fondamentale dello spirito. Percorsi e attraversati come siamo dai flussi continui di parole, di suoni, di emozioni, bombardati dalle immagini piรน affascinanti e piรน spietate, lentamente non ci accorgiamo di non essere piรน padroni del nostro โioโ, della nostra intimitร e del mistero che รจ in noi e attorno a noi. Non per nulla โmisteroโ e โmisticaโ derivano da una radice greca che significa โtacereโ.
Una delle piรน antiche testimonianze della mistica greca, il cosiddetto โpapiro di Mitraโ, contiene questa frase fondamentale: . Il filosofo Pitagora insegnava ai suoi discepoli che il sapiente non rompe mai il silenzio se non per dire una cosa piรน importante del silenzio stesso.โ (G. Ravasi, p. 235 di โSecondo le Scritture Anno Bโ)
Abbiamo visto che, per poter dare, รจ necessario prima ricevere quella ricchezza che รจ dispensata dal silenzio. Questo duplice ritmo trova la sua espressione piรน significativa nella celebrazione dellโEucarestia, che in un primo momento consiste proprio in quel โvenire in disparteโ cui Gesรน invita i discepoli, e successivamente, quando si esce dalla chiesa, รจ un andare in missione, per portare ai fratelli quella pienezza di vita che il Padre ci ha dispensato attraverso la comunione con Gesรน.
Come ha scritto Chiara Lubich, grande maestra spirituale, โnon dobbiamo misurare il tempo nella preghiera. Lรฌ piรน ne perdiamo piรน ne guadagniamo.โ
Ileana Mortari โ Sito Web
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XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ ANNO B
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- Colore liturgico: Verde
- Ger 23, 1-6; Sal.22; Ef 2, 13-18; Mc 6, 30-34
Un profeta non รจ disprezzato se non nella sua patria.
Dal Vangelo secondo Marco
Mc 6, 30-34
Erano come pecore che non hanno pastore.
30Gli apostoli si riunirono attorno a Gesรน e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. 31Ed egli disse loro: ยซVenite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un poโยป. Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare. 32Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. 33Molti perรฒ li videro partire e capirono, e da tutte le cittร accorsero lร a piedi e li precedettero.
34Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perchรฉ erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.
Parola del Signore
Fonte: LaSacraBibbia.net
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