CHARLES DE FOUCAULD
XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
MEDITAZIONE NUM. 202 Mc 6, 30-34
Come sei buono, mio Dio, hai pietà di questi uomini, perché sono come «pecore senza pastori» … Oh! Come questo è vero e come siamo pecore senza pastori finché non saremo, obbedienti, attorno a Te! Come sei buono, mio Dio, ad aver pietà di noi! Il Tuo amore, la Tua pietà si traducono in due atti e annunciano un terzo beneficio ineffabile: dai innanzitutto il nutrimento alle anime di queste povere pecore, insegnando loro molte cose, poi, avendo ancora pietà dei loro corpi, le nutri di pane e di pesce…
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E questi benefici non sono che l’inizio degli effetti del Tuo Amore, oh mio Dio; il pane che moltiplichi per nutrire questa folla è l’immagine della Santa Eucaristia, di questo mistero con il quale ci ami «fino alla fine», senza fine, donandoci come nutrimento Te interamente, Dio interamente, Gesù Uomo – Dio interamente! Oh! Mio Dio, come sei divinamente buono!
Abbiamo pietà degli uomini, siamo teneri, compassionevoli alla vista di tutti i loro bisogni; facciamo tutto il bene alle loro anime e ai loro corpi; che la nostra carità agisca come quella di Gesù,… che non si riduca a dei sentimenti, a una pietà interiore, né a delle parole, ma che si traduca in azioni e che queste azioni non abbiano altri limiti che la volontà di Dio, volontà che possiamo sempre conoscere con il nostro direttore spirituale…
Siamo riconoscenti senza fine a Dio del dono con il quale ci ama senza fine, Egli si dona a noi senza fine, abbandonandosi, consegnandosi completamente a noi, noi a cui tanti uomini non si consegnerebbero; sposandoci, donandosi a noi così completamente, noi che tanti mortali troverebbero indegni della loro unione; donandoci, da quaggiù, ciò che fa la fel icità degli eletti, la felicità di Dio stesso, di Dio interamente, a noi peccatori… Non perdiamo mai per colpa nostra né una comunione, né un momento di presenza presso il Tabernacolo… Questo non è più il finito, qui, è l’infinito… Niente di creato, mille universi come questo non sono che un niente accanto alla grazia, alla possibilità che c’è nel restare un solo istante ai piedi del Tabernacolo, molto più ancora di ricevere la divina Ostia. È Dio, è tutto: tutto il resto non è che la creatura, cioè il niente.
Traduzione a cura delle Discepole del Vangelo .
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XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO B
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- Colore liturgico: Verde
- Ger 23, 1-6; Sal.22; Ef 2, 13-18; Mc 6, 30-34
Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria.
Dal Vangelo secondo Marco
Mc 6, 30-34
Erano come pecore che non hanno pastore.
30Gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. 31Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare. 32Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. 33Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero.
34Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.
Parola del Signore
Fonte: LaSacraBibbia.net
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