Commento al Vangelo del 22 Aprile 2018, Domenica di Pasqua – Charles de Foucauld

CHARLES DE FOUCAULD:
COMMENTI AL VANGELO DI GIOVANNI

IV DOMENICA DI PASQUA

MEDITAZIONE NUM. 467
Gv 10, 11-18

«Io sono il buon Pastore… Ho altre pecore… Bisogna condurle a  me… affinché ci siano     un solo ovile e un solo Pastore».

Come sei buono, o buon Pastore, a cui è piaciuto designare te stesso con questo nome così tenero e che ti si addice così bene… Come sei  buono, tu  che sei venuto sulla terra a  cercare, da buon Pastore, l’umanità così smarrita!…

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Come sei buono, tu che cerchi ogni anima con  tanta pazienza, tanta costanza, o tenero Pastore!… Come sei buono, o  buon  Pastore, tu  che  hai cercato, trovato la mia anima e l’hai riportata da così lontano!… Come sei buono, o buon Pastore, tu che guidi le tue pecore con le tue parole, con i tuoi ese mpi, con la tua  santa  Chiesa, con questi rappresentanti benedetti ai quali hai detto: «Chi ascolta voi, ascolta me», donando loro così il mezzo per non smarrirsi mai!…

Come sei buono, o  buon Pastore, che  nutri le tue pecore con le tue sante Scritture, con gli insegnamenti dei  dottori  della  tua Chiesa, con la dottrina sacra, con i  sacramenti, infine con  il  Sacramento dei  sacramenti, con il tuo corpo sacro e, inoltre, con la tua grazia che le sostiene in ogni  istante!… Come sei  buono, mio Dio, che difendi le tue pecore con tanto amore, che hai dato la tua vita, il tuo sangue per liberarle, e  che in ogni momento le difendi con la tua grazia, con i  tuoi  angeli,   con la tua Chiesa!…

Imitiamo il buon Pastore, quando ci dà in qualche modo la missione di pascere una o  parecchie delle sue pecore. Come lui, guidiamole nel bene con la parola e con l’esempio, nutriamole con buoni insegnamenti, con buone letture, con una buona dottrina; difendiamole  da loro stesse, dai demoni e dagli uomini; curiamole, consoliamole quando sono deboli e malate, facciamole prosperare il più possibile, poiché «questa è la gloria di Dio  che  si  divenga i discepoli di Gesù e che si porti molto frutto»…

Cerchiamo di condurre a Nostro Signore, come egli chiede, quelle tra le sue pecore che non sono nel suo  ovile, affinché ci  siano un solo ovile e un solo pastore…

Conduciamo a lui anche secondo la sua domanda, in obbedienza alla sua parola, il più grande numero possibile delle anime che non sono del suo ovile, cattoliche nel peccato, scismatiche, eretiche, infedeli, tutte le anime infine  che  non  sono membra viventi del Corpo  della Chiesa… Conduciamole a  lui  con le nostre preghiere,  la nostra penitenza, i nostri esempi, la nostra personale santificazione sempre, e inoltre con tutti gli altri mezzi di cui vuole che ci serviamo, secondo la vocazione che ci dona.

 Traduzione a cura delle Discepole del Vangelo .

La vicenda spirituale di Charles de Foucauld (1858-1916) continua anche oggi ad essere motivo di interesse diffuso tra cristiani e non cristiani, poiché si affida a valori umani sempre più cercati, diventati ormai rari nelle nostre comunità civili: il primato di Dio, le relazioni umane, la cura del prossimo, la qualità della vita ordinaria.Il vangelo rimane la parola più autorevole per introdurre il credente ad una vita autentica. Charles de Foucauld ha sostato a lungo sui testi evangelici, per imparare a vivere in modo fedele un’esistenza degna di essere vissuta: una vita a imitazione di Gesù. Le meditazioni sul vangelo di Giovanni, che egli ha realizzato in Terra santa, possono essere considerate come un insieme di lezioni di vita cristiana, una raccolta di indicazioni pedagogiche per imparare, giorno dopo giorno, a seguire il Signore nella propria condizione di vita, in ascolto delle reali esigenze del mondo d’oggi.

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IV Domenica del Tempo di Pasqua

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 22 Aprile 2018 anche qui.

Gv 10, 11-18
Dal Vangelo secondo Giovanni

11Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. 12Il mercenario – che non è pastore e al quale le pecore non appartengono – vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; 13perché è un mercenario e non gli importa delle pecore. 14Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, 15così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. 16E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore. 17Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. 18Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 22 – 28 Aprile 2018
  • Tempo di Pasqua IV
  • Colore Bianco
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 4

Fonte: LaSacraBibbia.net

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