Commento al Vangelo del 21 Ottobre 2018 โ€“ don Giovanni Berti โ€“ Gioba

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I contro-segni dellโ€™amore

Quando Giovanni Battista Montini divenne Papa con il nome di Paolo Sesto, nel 1963, la Chiesa stava vivendo uno dei passaggi piรน profondi della sua storia recente. Si stava celebrando il Concilio Vaticano Secondo, che voleva riscrivere lโ€™atteggiamento della Chiesa nel mondo, in uno stile di maggior ascolto e sintonia verso la sempre piรน complessa realtร  umana verso la modernitร . Era anche un Concilio che non voleva cambiare la fede nei suoi fondamenti ma riformare il modo di viverla. Una delle prime scelte del neo eletto Paolo VI dal punto di vista simbolico fu quella di rinunciare alla Tiara, la triplice corona piรน o meno a forma conica che dal Medioevo veniva usata per lโ€™incoronazione dei pontefici. Era un segno forte di potere che insieme a molti altri pian piano accumulati nel corso della storia, aveva reso il papato piรน simile ad una corte regale umana che alla prima comunitร  cristiana voluta da Gesรน. Rinunciando alla Tiara e anche pian piano anche alla sedia portata da portantini (come nelle corti medievali e rinascimentali), Paolo Sesto voleva dare una sterzata evangelica allo stile ecclesiale cominciando proprio dai suoi vertici.

Ovviamente รจ stato solo uno dei tanti gesti simbolici compiuti da Paolo VI, da poco dichiarato santo, e che sono stati seguiti anche da altri gesti molto forti dai papi successivi fino allโ€™attuale papa Francesco. La Chiesa con la sua lunga storia immersa nella storia dellโ€™umanitร , non รจ stata immune dalla contaminazione del potere umano e da tutte le sue deviazioni. Il racconto dei vangeli non nasconde che questo problema del potere ha contaminato gli stessi apostoli spesso raffigurati litigiosi tra loro e alla ricerca di gloria umana, pigri nel servizio e incapaci di comprendere il Maestro che รจ lรฌ con loro. Questa domenica lโ€™episodio รจ incentrato sulla scandalosa richiesta di Giacomo e Giovanni che pretendono da Gesรน un posto privilegiato accanto a lui nella sua gloria. Ovviamente per loro la gloria di Gesรน รจ quella di re di Israele che entra trionfante a Gerusalemme a comandare. Lo sdegno degli altri 10 apostoli cosรฌ come รจ descritto nel racconto non รจ di chi ha capito la strada di Gesรน, ma รจ di chi รจ invidioso, di chi vede che qualcun altro si รจ fatto avanti prima nel posto dโ€™onore.

Gesรน prende la palla al balzo di questa profonda incomprensione dei suoi amici per richiamarli. Li โ€œrichiamaโ€ non nel senso del rimprovero, ma nel senso della chiamata. Il testo ricorda come Gesรน di nuovo โ€œli chiama a seโ€ per rinnovare il legame con Lui e con quello che dice, un legame che si era pian piano allentato ed era stato โ€œinquinatoโ€ dalla mentalitร  umana del potere. Gesรน chiama i suoi pe insegnare quale รจ lo stile interno alla loro comunitร  e alla comunitร  dei suoi discepoli di ogni tempo. Lo stile รจ quello che rifiuta ogni forma di potere che schiacci e opprima il prossimo. Il potere รจ un servizio che si fa mettendosi allโ€™ultimo posto, quello di chi serve per amore senza aspettarsi nulla, neanche lโ€™onore e la gloria umana. La comunitร  cristiana non ha come modello i regni umani e le strutture di potere, ma ha come modello la famiglia, gli amici, i poveri. Giacomo e Giovanni e tutti gli altri attorno a Gesรน in fondo rappresentano le tante nostre pretese di valere e comandare di piรน di altri, in una gara di salita verso lโ€™alto, verso chi ha di piรน e comanda di piรน. E in questa โ€œgara perversaโ€ i segni sono importanti. E bisogna ammettere che tanti dei gloriosi segni del potere nella storia della Chiesa hanno risposto di piรน a questa โ€œperversioneโ€ che alla giusta organizzazione della comunitร .

Il vangelo ci riporta quindi a Gesรน e solo a lui siamo chiamati a guardare ancora una volta come Maestro per la nostra vita ecclesiale e anche umana. Lui ha scelto si spogliarsi di ogni segno di potere non per non fare nulla, ma proprio per dare pieno potere a quello che davvero vale nella vita in Dio tra gli uomini, cioรจ lโ€™amore. Lui si รจ fatto servo dei servi e ha scelto la croce come luogo piรน alto del suo potere. La parola โ€œbattesimoโ€ che ricorre molte volte in questo passo evangelico, va intesa proprio nel suo significato vero che รจ โ€œimmersioneโ€. Gesรน ha scelto di immergersi totalmente in questa realtร  umana, fatta di tante contraddizioni e piccolezze e dal peccato. Gesรน si immerge nellโ€™umanitร  per far emergere da essa il cuore dellโ€™uomo che รจ la parte piรน nobile e preziosa, che non ha bisogno di segni dorati e potenti, ma rende grande lโ€™uomo piรน grande รจ il suo amore.

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Quando Gesรน parla a Giacomo e Giovanni, cosรฌ pieni di orgoglio e troppo sicuri di sรฉ stessi, parla sapendo che pian piano capiranno la lezione che lui sta dando con il suo esempio. Sa che arriveranno anche loro a dare la vita per amore e trovare il loro posto nella gloria di Dio non passando attraverso troni umani, ma attraverso lโ€™amore di Dio.

Come il gesto profetico di Paolo VI allโ€™inizio del suo pontificato, anche noi quotidianamente possiamo dare i nostro โ€œcontro-segniโ€ di amore. Ogni volta che scegliamo di spogliarci delle nostre pretese e orgoglio, e ci mettiamo a servizio del prossimo, diventiamo grandi, facendoci piccoli e servi, come Gesรน.

Fonte โ€“ il blog di don Giovanni Berti

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ€“ Anno B

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 21 Ottobre 2018 anche qui.

Il Figlio dellโ€™uomo รจ venuto per dare la propria vita in riscatto per molti.

Mc 10, 35-45
Dal Vangelo secondo Marco

35Gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedeo, dicendogli: ยซMaestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemoยป. 36Egli disse loro: ยซChe cosa volete che io faccia per voi?ยป. 37Gli risposero: ยซConcedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistraยป. 38Gesรน disse loro: ยซVoi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?ยป. 39Gli risposero: ยซLo possiamoยป. E Gesรน disse loro: ยซIl calice che io bevo anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. 40Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; รจ per coloro per i quali รจ stato preparatoยป.
41Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. 42Allora Gesรน li chiamรฒ a sรฉ e disse loro: ยซVoi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. 43Tra voi perรฒ non รจ cosรฌ; ma chi vuole diventare grande tra voi sarร  vostro servitore, 44e chi vuole essere il primo tra voi sarร  schiavo di tutti. 45Anche il Figlio dellโ€™uomo infatti non รจ venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per moltiยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 21 โ€“ 27 Ottobre 2018
  • Tempo Ordinario XXIX
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 1

Fonte: LaSacraBibbia.net

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