IO SONO RE
In quel tempo 33. Pilato allora rientrรฒ nel pretorio, fece chiamare Gesรน e gli disse: โSei tu il re dei Giudei?โ.
La trentaquattresima domenica del tempo ordinario รจ posta alla fine dellโanno liturgico ed รจ dedicata a Nostro Signore Gesรน Cristo Re dellโUniverso. Questa solennitร ci ricorda che tutto ciรฒ che esiste procede verso una meta finale: la manifestazione definitiva di Cristo, Signore della storia e di tutto il creato. Siamo in cammino verso il suo regno eterno, verso la sua vittoria definitiva.
Lโepisodio che la Liturgia offre alla nostra meditazione รจ tratto dalla Passione secondo il Vangelo di Giovanni. Invece di presentarci un Cristo trionfatore, il Vangelo ci presenta il Signore dellโUniverso umiliato: accusato, arrestato nel Getsemani, condotto dal governatore, processato sommariamente, legato, insultato, condannato, crocifisso, sepolto. LโInnocente sembra aver perduto tutto, sembra inutile quanto ha fatto, predicato, amato. Eppure non รจ lโultima parola: Dio lo risuscita.
โPilatoโ: รจ stato governatore romano della Palestina dal 26 al 36 d.C. Gli storici parlano di lui come di un uomo autoritario e crudele, deposto poi da Vitellio. In apparenza รจ forte e duro contro i Giudei, tuttavia รจ incapace di resistere ai loro ricatti e in questo sta la sua debolezza. Ha paura di essere denunciato allโimperatore come nemico di Roma e di perdere il posto di governatore.
โSei tu il re dei Giudei?โ: Pilato, autoritร civile romana, entra nel pretorio, pensa di trovarsi davanti a uno zelota, a un capo rivoluzionario, a una persona con lโintenzione di soppiantare le autoritร locali ammesse dai Romani. I capi dei Giudei hanno condannato a morte Gesรน, ma la legge non consente loro di eseguire la sentenza. Lo portano dal governatore romano perchรฉ sia lui a sentenziare e a procedere allโesecuzione. Rimangono fuori dal pretorio, luogo pagano, proibito ai Giudei, per non contaminarsi in vista della festa di pasqua. Gesรน รจ solo davanti al governatore, senza testimoni.
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Gesรน non si รจ mai fatto chiamare โreโ per evitare equivoci politici, perchรฉ il suo รจ un regno ben diverso. La sua regalitร si attua nei cuori e si manifesta attraverso lโamore, lโofferta di sรฉ, il perdono, lโaccettazione della croce.
- Gesรน rispose: โDici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?โ.
Gesรน risponde con una contro-domanda, chiedendo a Pilato di formulare la sua opinione personale. Di fronte a Gesรน dobbiamo esprimerci esplicitamente, senza addurre discorsi altrui. Il suo sguardo su di noi ci interpella per aiutarci a prendere coscienza personalmente: chi รจ Lui per noi?
- Pilato disse: โSono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a Che cosa hai fatto?โ.
Pilato risponde a una domanda con unโaltra domanda. Si dimostra indifferente nei confronti di una questione che ritiene interna al mondo ebraico. Afferma che sono le autoritร giudaiche le sole responsabili delle accuse contro Gesรน e della sua condanna a morte.
โChe cosa hai fatto?โ: nel Vangelo cโรจ la risposta a questa domanda. Gesรน rivela in ogni momento della vita i segni del suo amore: dona il vino per la festa, perdona i peccati, risuscita i morti, guarisce i paralitici, cammina sulle acque, ridona la vista ai ciechi, lโudito ai sordi, la salute ai lebbrosi, ama i nemici, perdona i crocifissori, riabilita chi lo rinnega, dona misericordia, salva chi si affida a Lui. ร molto chiaro il suo stile di vita: dare gratuitamente, senza ricompensa, diversamente dai re di questo mondo che bramano ricchezze e onori. Ha predicato ciรฒ che prima ha vissuto.
- Rispose Gesรน: โIl mio regno non รจ di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perchรฉ non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non รจ di quaggiรนโ.
โIl mio regno non รจ di questo mondoโ: nel dialogo, Gesรน afferma che la sua regalitร รจ spirituale, non terrena; infatti, nessuno รจ venuto a difenderlo, come avrebbero fatto per un re del mondo. Il suo potere viene dal Cielo e si esercita sulla terra, ma agendo nel cuore degli uomini. In Gesรน non cโรจ alcuna ambizione, nessuna sete di potere. Ha sete, sรฌ, ma della nostra salvezza eterna. Vuole attirare a sรฉ lโumanitร intera, del passato, del presente, del futuro, perchรฉ tutti siano una cosa sola con Lui, nellโeternitร beata.
โI miei servitori avrebbero combattutoโ: Gesรน contrappone alla logica del mondo, alla violenza e alla sopraffazione, la mitezza, lโumiltร , il perdono a tutta prova. Il regno di Gesรน non si realizza con le armi nรฉ con la guerra. Tutto รจ perduto con la forza; tutto รจ guadagnato con lโamore.
- Allora Pilato gli disse: โDunque tu sei re?โ. Rispose Gesรน: โTu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla veritร . Chiunque รจ dalla veritร , ascolta la mia voceโ.
Pilato riporta il discorso sulla materialitร della domanda, e chiede nuovamente se Egli sia re.
โPer dare testimonianza alla veritร โ: per Giovanni la regalitร di Gesรน รจ come quella di Jahwรจ che, nellโAntico Testamento, ha dato la Legge. La Legge che Gesรน dร รจ lโAmore. La Veritร รจ lโAmore. Amore che si consuma, che si dona, che non chiede nulla in cambio, che รจ coerente e fedele fino allโeffusione del sangue. ร venuto a dare testimonianza al Padre e alla veritร , a portare a tutti gli uomini il dono della comunione con Dio, a estendere a tutto lโuniverso il comandamento dellโamore.
โTu lo diciโ: rimane lโambiguitร della risposta. Gesรน si dichiara re, ma in modo diverso da quello che intende Pilato e da come si intende comunemente secondo la logica mondana. Lโumanitร cerca il riferimento in persone importanti, prende come modello chi ha successo. Viceversa, Gesรน si fa servo, affronta il martirio crudele e cruento, fidandosi del Padre.
โIo sono reโ: รจ la dichiarazione della regalitร universale di Cristo, come portatore della veritร di Dio. ร un re al contrario: senza potere mondano, senza gloria terrena, senza esercito, senza territori, senza forzieri, senza trionfo.
Se accettiamo la signoria di Gesรน, accogliamo che Egli ci indichi la via della veritร e dellโamore. La nostra sudditanza consisterร nel volere quello che Egli vuole. Egli รจ la nostra pace e la nostra salvezza. Nello stesso tempo, contiamo non su di noi, ma sul fatto che Egli ci dร la forza di vivere secondo il suo esempio.
Egli รจ passato attraverso la croce, non รจ scappato, non ha fatto valere le sue prerogative divine, non ha fatto proclami altisonanti, รจ rimasto in silenzio, inchiodato e immolato. La sua gloria consiste nellโamare fino alla fine, nel dare la vita, nel rimanere nellโamore, nella fedeltร al Padre in modo dichiarato e vissuto.
Ha regnato sul dolore e sulla morte ed ha trionfato con la risurrezione. In questo modo ha dimostrato la sua regalitร e noi siamo fieri di appartenere al nostro Re. Scaturisce, pertanto, in ogni cristiano, lโimpegno ad annunciare Cristo, perchรฉ tutti possano conoscerLo e aderire a Lui.
Gesรน ci faccia comprendere che servire รจ regnare, che donare รจ gioia, che morire รจ risorgere con Lui, Nostro Signore e Re dellโUniverso.
Suor Emanuela Biasiolo delle Piccole Suore della Sacra Famiglia