A volte la vita ci mette seduti, ad un angolo. Non abbiamo neppure la forza di vedere cosa accade attorno a noi. Dobbiamo chiedere agli altri: non chiediamo l’elemosina: siamo un’elemosina vivente. A questa spoliazione cui rimane solo la forza della fede e della voce per chiedere aiuto e guarigione, Gesù guarda con ammirazione ed amore, per poi rivestirla con tutta la sua potenza.
Poesia
Hai fatto questa strada per incontrarmi.
Hai fatto questi alberi perché io potessi salirci e vederti da vicino.
Mi hai dato una casa perché ti accogliessi.
Mi hai dato gambe per correre e mani per incontrarti e servirti.
Mi hai fatto un cuore perché gioissi di te.
Mi hai lasciato rubare perché potessi restituire tutto e di più.
Perché il mio peccato attira l’abbondanza del tuo amore che tutto sommerge.
Mi hai dato una vita perduta e ladra.
Perché tu la cercassi e io te la donassi.
Eccola.
Eccomi.
Mi lascio trovare da te.
Mi lascio salvare e amare.
Sommergimi.
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Mt 12, 46-50
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, mentre Gesù parlava ancora alla folla, ecco, sua madre e i suoi fratelli stavano fuori e cercavano di parlargli.
Qualcuno gli disse: «Ecco, tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e cercano di parlarti».
Ed egli, rispondendo a chi gli parlava, disse: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?».
Poi, tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Questo commento/poesia del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).
A cura di don Mauro Leonardi – Il suo blog è “Come Gesù“
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