Messaggio nel contesto
โSe qualcuno mi ama, osserverร la mia parolaโ: รจ il ritornello che, con variazioni, Gesรน ripete ai suoi discepoli (cf. vv. 15.21.23.24).
Amare Gesรน, il Signore, รจ il centro del cristianesimo, compimento del precetto: โAmerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutte le tue forzeโ (Dt 6,5). Ora i discepoli sono in grado di amarlo. Hanno visto come lui li ama con tutto il cuore, con tutta lโanima e con tutte le forze: si รจ fatto loro servo e ha dato la vita per loro, anche se lo rinnegano e tradiscono.
Egli รจ fedele a noi e ci ama di amore eterno (Sal 117; Ger 31,3). Il nostro amore per lui รจ risposta al suo per noi, che ci vuole simile a lui. Amare lui significa, in concreto,ย accogliere e vivere la sua parola.
Gesรน tra poche ore offrirร la vita per noi. ร bene per noi che se ne vada (16,7). Proprio cosรฌ ci prepara il posto e ci apre la via della veritร e della vita, per essere anche noi dove lui รจ (vv. 1-14). Per questo ci manda, insieme al Padre, il Paraclito (v.16).
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Non ci lascia quindi soli. Se lo amiamo, lo portiamo nel cuore e lui abita. Il Signore non รจ piรน solo con noi e presso di noi, ma addirittura in noi. Questo รจ il suo ritorno definitivo a noi. Con il suo andarsene inizia la sua nuova presenza, lโalleanza nuova ed eterna che i profeti hanno promesso. Il tema dellโalleanza fa da sottofondo al discorso di congedo di Gesรน. Mai nominata esplicitamente, รจ descritta attraverso le sue caratteristiche: amore e osservanza della Parola, presenza ed immanenza reciproca, dono dello Spirito e di un cuore nuovo.
Queste parole di Gesรน sono difficili da spiegare, perchรฉ semplici come lโacqua e il pane: le conosce chi ne gusta. Esse si riferiscono a ciรฒ che costituisce ogni relazione positiva tra le persone: amare e osservare la parola, dimorare con/presso/in e vedere, vivere e conoscere, manifestare e dire, ricordare e insegnare, pace e gioia. I termini sono collegati tra di loro. Infatti chi ama osserva la parola dellโamato, dimora con/presso/in lui e quindi lo vede, vive di lui e quindi lo conosce. La parola che lo manifesta, insegnata e ricordata, รจ per lui fonte di pace e di gioia.
Il tessuto connettivo del testo รจ il verbo โamareโ, ripetuto dieci volte, che descrive la relazione del discepolo con Gesรน e con il Padre. Lโamore per Gesรน ci fa entrare nella nuova alleanza, stabilendo un rapporto con Dio fondato sul suo amore di Padre, che il Figlio รจ venuto a comunicarci. Dio non รจ piรน lontano: รจ โconโ e โpressoโ di noi, addirittura โinโ noi mediante il suo Spirito, che ci riempie della sua conoscenza e ci fa sua dimora. Lโandarsene di Gesรน รจ la glorificazione del Figlio dellโuomo e di ogni figlio dโuomo, reso partecipe dellโamore reciproco tra Padre e Figlio.
Lo Spirito, che tra poco ci donerร , diventerร il principio della nostra esistenza di figli di Dio e di fratelli tra di noi: ci farร capire e ci suggerirร dal di dentro ciรฒ che il Figlio ha detto, perchรฉ viviamo del suo amore, fonte di pace e di gioia.
Tutto il discorso mostra qual รจ il frutto dellโamore di Gesรน: la comunione con lui, il Figlio, ci fa entrare in relazione con il Padre e ci fa vivere del loro amore reciproco. Innanzi tutto si specifica che amare Gesรน รจ osservare la sua parola, che ci dona lo Spirito della veritร (vv. 15-18). Anche se egli se ne va, chi lo ama lo vede, perchรฉ partecipa della sua stessa vita (vv. 19-21).ย Il mondo non ha questa conoscenza perchรฉ non lo ama e non conosce la sua parola: ignorando il Figlio, non ha lo Spirito della veritร che gli fa conoscere il Padre (vv. 22-24). Tutto ciรฒ che Gesรน ha detto quando era tra noi, ci verrร fatto comprendere e ricordare dallo Spirito (vv. 25-26). Gesรน non ci abbandona, ma compie il senso della sua venuta tra noi: ci lascia la sua pace e la sua gioia, frutto dello Spirito di amore (vv. 27-28). Gesรน ha predetto tutto, perchรฉ crediamo che il suo andarsene non รจ un morire, ma un tornare a noi e in noi con la sua presenza di amore, che vince il male e mostra al mondo chi รจ il Padre (vv. 29-31).
Gesรน รจ il Signore che ci ama: amare lui รจ il comando che ci rende simili a lui.
La Chiesa nasce dallโamore di Gesรน per lei, che diventa il suo stesso amore per lui. Non si tratta di un sentire vago o estatico, ma di un conoscere e mettere in pratica le sue parole.
Lettura del testo
15: Se mi amate. Nel c. 13 Gesรน ci ha lasciato in ereditร il comando di amarci gli uni gli altri. Qui va piรน a monte: ci dice di amare lui. Il fine dellโamore รจ la reciprocitร , per la quale uno diventa vita dellโaltro. Amando lui, diventiamo anche noi ciรฒ che lui รจ โ lโamato รจ vita di chi lo ama! โ e possiamo amare i fratelli con il suo amore, che รจ lo stesso del Padre.
Il cristianesimo รจ innanzi tutto amore per Gesรน, cheย ci assimila a lui, il Figlio, dandoci il suo stesso amore verso il Padre e i fratelli.
osserverete i miei comandi. Lโamore non รจ solo un sentimento. Coinvolge tutta la persona, dandole un nuovo modo di essere: informa il suo capire, volere e agire. ร unโunione di intelletto, di volontร e di azione, che trasforma chi ama nellโamato. Concretamente si ama con i fatti e nella veritร (1Gv 3,18).
โOsservareโ significa guardare con cura, custodire, praticare, eseguire. Osservare i suoi comandi รจ la condizione perย rimanere nellโalleanza del Dio fedele, che ci ha amati, scelti e liberati. Si possono osservare per dovere, da schiavi, come fa il fratello maggiore (cf. Lc 15,29), oppure per amore, da figli. Per Gesรน il principio dellโosservanza รจ lโamore di un cuore che si sa amato, il cuore nuovo dellโalleanza nuova.
Gesรน parla di โmiei comandiโ, alludendo ai vari precetti della legge, che assume come propri. Non ne vanifica nessuno, ma li compie tutti (cf. Mt 5,17s). Li chiama โmieiโ, perchรฉ di lui parlano le Scritture e Mosรจ (cf. 5,39.46); e parla di โcomandiโ, al plurale, perchรฉ il suo comando, pur essendo uno solo (cf. 13,34), รจ anche molteplice. Lโamore infatti si esprime in ogni singola azione e fa discernere, qui e ora, cosa รจ meglio fare.
Non in forza della legge, ma in piena libertร , lโamore รจ legge a se stesso: in ogni circostanza sa riconoscere e fare ciรฒ che รจ buono e giusto. Per questo lโamore รจ compimento della legge (Rm 13,10b), con tutti i suoi vari precetti.
โAma e faโ ciรฒ che vuoiโ (S. Agostino) non significa che chi ama si permette tutto, ma che lโamore non fa male ad alcuno (Rm 13,10a) e guida spontaneamente la volontร a fare ciรฒ che รจ bene. Chi fa il male, non ama.
16: io pregherรฒ il Padre. Gesรน, con il suo andarsene, diventa il pontefice tra noi e Dio, il fratello intercessore presso il Padre, colui che ci apre lโaccesso a lui e ai suoi doni. I numerosi verbi al futuro indicano ciรฒ che avverrร presto: lโinnalzamento del Figlio dellโuomo aprirร allโuomo il suo futuro definitivo.
e vi darร . Gesรน chiede per noi al Padre il dono definitivo. Egli ottiene tutto ciรฒ che chiede (11,42). Per questo il Consolatore ci รจ certamente dato. Noi preghiamo non perchรฉ lui ce lo dia, ma per disporci a riceverlo.
un altro Consolatore. La parola greca รจ Paraclito, che esce solo nel corpo giovanneo (Gv 14,16.26; 15,26; 16,7; 1Gv 2,1). Significa ad-vocatus (= chiamato-presso), colui che assiste e soccorre nel processo. รlโavvocato difensore, che si oppone allโaccusatore (= satana).
Abbiamo tradotto Consolatore, perchรฉ โcon-solareโ significa stare con uno che รจ solo, in modo che non sia piรน solo. Il Consolatore รจ colui che sta โconโ noi, offrendoci quella compagnia che vince la nostra solitudine radicale.
Questo Consolatore รจ โun altroโ rispetto a Gesรน, che ormai se ne va. ร dato dal Padre a chi ama il Figlio e osserva i suoi comandi.
Le sue caratteristiche sono descritte attraverso le sue azioni: รจ โconโ noi in eterno (v. 16b), รจ โlo Spirito della veritร โ, dimora โpressoโ di noi in Gesรน, sarร โinโ noi dopo il suo andarsene (v. 17), ci insegnerร e farร ricordare quanto Gesรน ha detto (v. 26).
affinchรฉ sia con voi in eterno. Il Consolatore รจ descritto innanzi tutto come compagnia: รจ lโessere per sempre conโnoi. Non siamo mai piรน soli.
17: lo Spirito della veritร . Lo Spirito รจ vita; Spirito della veritร si puรฒ tradurre anche come โvita vera, autenticaโ, quella di Dio. Questa ci รจ restituita dalla veritร che ci libera dalla menzogna e ci fa vivere nellโamore del Padre. Lo Spirito della veritร รจ il contrario dello spirito di menzogna, che ci ha fatto fuggire da lui e vivere nella schiavitรน dellโegoismo.
Lo Spirito della veritร รจ lo Spirito di Gesรน, che ha detto a Tommaso: โIo-Sono la veritร e la vitaโ (v.6).
che il mondo non puรฒ accogliere. Il mondo, in quanto sta sotto il dominio della menzogna, non puรฒ ancora ricevere lo Spirito della veritร . Solo dopo la croce potrร conoscere Gesรน (cf. v. 31).
perchรฉ non lo vede nรฉ lo conosce. Lo Spirito della veritร del Padre รจ visibile e conoscibile nel Figlio: chi vede lui, vede il Padre (cf. v. 9). Il mondo non puรฒ riceverlo, perchรฉ รจ incapace di vederlo e conoscerlo. Infatti, tra poche ore, prenderร e appenderร al legno il Signore della gloria. Lo farร per cecitร (cf. 1Cor 2,8): โNon sanno quello che fannoโ (Lc 23,34).
voi lo conoscete. I discepoli conoscono questo Spirito contemplando quanto Gesรน ha appena fatto. Lavando i piedi a Pietro che rinnega e dando il boccone a Giuda che tradisce, ha rivelato lโamore compiuto (13,1), quel Dio che รจ amore (cf. 1Gv 4,8).
perchรฉ dimora presso di voi. Questo amore ha preso dimora presso di noi in Gesรน, il Figlio che vive nei nostri confronti lโamore stesso del Padre: in lui abbiamo conosciuto e creduto allโamore che Dio ha per noi (1Gv. 4,16a). Gesรน, stando con noi e presso di noi, ci ha fatto conoscere lo Spirito della veritร .
sarร in voi. Tra poche ore, quellโamore che era โconโ e โpresso diโ noi, โsarร โ in noi. Questo รจ il dono supremo che il Figlio ci comunica dalla croce, dove โtuttoโ รจ compiuto e consegna il suo Spirito (19,30).
Noi siamo da sempre in Dio, che ci ama con fedeltร eterna (cf. Sal 117,2; Ger 31,3b). Infatti chi ama ha nel cuore lโamato: รจ abitato dalla sua presenza. Accogliendo il suo amore, pure noi lo amiamo. Allora, nellโamore reciproco, anche lui รจ in noi come noi in lui.
18: non vi lascerรฒ orfani. Orfana รจ una persona orbata, derubata di ciรฒ che di sua natura le spetta, come un figlio privato del padre, un amico dellโamico, una sposa dello sposo, e viceversa. Non รจ solo unโesperienza di abbandono. ร solitudine e smarrimento di sรฉ: perdita di identitร , scomparsa di ciรฒ che fa essere ciรฒ che si รจ.
I discepoli, con la morte di Gesรน, non sono lasciati orfani. Anzi, ritrovano il loro posto presso il Padre, perchรฉ ricevono lโamore stesso del Figlio.
vengo a voi. Il suo andarsene รจ in realtร il suo venire a noi, anzi il suo essere in noi con il suo Spirito che ci fa figli, in comunione con lui e con il Padre.
19: ancora un poco e il mondo non mi vede piรน. Il mondo, che ora non vede lo Spirito della veritร in Gesรน, tra poco non vedrร piรน neppure Gesรน: lo eliminerร fisicamente.
ma voi mi vedete. I discepoli continueranno a vederlo. Ma lo vedranno in modo nuovo: attraverso le ferite delle mani e del fianco, che mostrano il suo amore, sorgente di gioia e di pace (cf. 20,20).
perchรฉ io vivo e voi vivrete. Gesรน ha in se stesso la vita (5,26) che vince la morte (11,25). Tra poco, quando noi gli avremo preso e lui ci avrร dato la vita, erediteremo la stessa vita che egli da sempre vive: quella di Figlio amato, che ama il Padre e i fratelli.
Continueremo a vederlo anche in futuro, ma in modo piรน profondo, perchรฉ lui sarร la nostra vita. Vedremo lui in noi e noi in lui. Questa nuova vita sarร visibile anche agli altri, attraverso il frutto abbondante che produce in noi (cf. 15,1ss; Gal 5,22).
20: in quel giorno. โQuel giornoโ, nellโAT, รจ quello in cui il Signore viene, rivelando la sua gloria e salvando lโuomo. ร il giorno della risurrezione, quando il Risorto si farร vedere ai discepoli e donerร loro il suo Spirito (20,19ss). ร il giorno definitivo in cui, finita la notte, inizia la luce senza tramonto. Allora il Signore, che prima era con noi e presso di noi nella carne, sarร in noi mediante il suo Spirito.
voi conoscerete che io (sono) nel Padre mio, voi in me e io in voi (cf. vv. 7-11). Si parla della nostra comunione con Dio in termini di conoscenza e di immanenza, propria dellโamore: lโamato abita in chi lo ama. Nel giorno di Pasqua conosceremo che Gesรน รจ nel Padre, che lo ama e lo fa risorgere; conosceremo pure che noi siamo nel Figlio, perchรฉ ci ha amato e ha dato la vita per noi; conosceremo infine che lui รจ in noi, perchรฉ lo amiamo e osserviamo le sue parole. Attraverso lโimmanenza reciproca di noi nel Figlio e del Figlio in noi, conosciamo che il Figlio รจ nel Padre e il Padre nel Figlio. โNessuno conosce chi รจ il Figlio se non il Padre e chi รจ il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrร rivelareโ (Lc 10,22). In quel giorno il Figlio ci darร la sua stessa conoscenza reciproca con il Padre: avremo parte alla vita di Dio.
21: chi ha i miei comandi e li osserva. โAvereโ i comandi di Gesรน significa farli propri e viverli. Ascoltare la Parola e non osservarla รจ lโempietร denunciata dai profeti. Si puรฒ infatti ascoltare il profeta con piacere, โcome una canzone dโamoreโ, senza fare ciรฒ che dice (Ez 33,30-33); si puรฒ addirittura ucciderlo, come fa Erode con il Battista (Mc 6,20.27). Ascoltare la Parola e non farla รจ stoltezza e rovina (Mt 7,26s).
quegli รจ chi mi ama. Nel v. 15 Gesรน diceva che chi lo ama, osserva i suoi comandi; qui dice che chi osserva i suoi comandi, lo ama. Lโamore รจ principio e fine dellโosservare i suoi comandamenti: se lโamore fa vivere come lui, vivere come lui realizza lโamore.
chi mi ama sarร amato dal Padre mio. Il Padre ama tutti gli uomini, anche se lo ignorano e rifiutano. Ma solo chi ama il Figlio e osserva i suoi comandi, ha il Figlio dentro di sรฉ e sperimenta lโamore del Padre verso di lui.
Accettare lโamore gratuito del Padre รจ lโatto di libertร che ci fa essere ciรฒ che siamo: figli che rispondono con amore allโamore del Padre.
io amerรฒ lui. Il Figlio ci ama da sempre, come il Padre, anche se lo rinneghiamo con Pietro e lo tradiamo con Giuda. Il fatto che ci ami cosรฌ, ci permetterร di fare esperienza del suo amore per noi.
a lui mi manifesterรฒ. Solo chi ama conosce lโamore con cui รจ amato. Senza amore per Gesรน, non cโรจ conoscenza nรฉ di lui nรฉ del Padre nรฉ dello Spirito: โChi non ama non ha conosciuto Dio, perchรฉ Dio รจ amoreโ (1Gv 4,8).
Qui si parla di amore e manifestazione di Gesรน al futuro: anche se รจ una realtร giร presente (cf. v. 17b), essa si manifesterร in โquel giornoโ e crescerร sempre di piรน, allโinfinito.
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VI Domenica del Tempo di Pasqua
- Colore liturgico: Bianco
- At 8, 5-8. 14-17; Sal.65; 1 Pt 3, 15-18; Gv 14, 15-21
Gv 14, 15-21
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli: ยซSe mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherรฒ il Padre ed egli vi darร un altro Parร clito perchรฉ rimanga con voi per sempre, lo Spirito della veritร , che il mondo non puรฒ ricevere perchรฉ non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perchรฉ egli rimane presso di voi e sarร in voi.
Non vi lascerรฒ orfani: verrรฒ da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrร piรน; voi invece mi vedrete, perchรฉ io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi.
Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi รจ colui che mi ama. Chi ama me sarร amato dal Padre mio e anch’io lo amerรฒ e mi manifesterรฒ a luiยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 21 – 27 Maggio 2017
- Tempo di Pasqua VI, Colore – Bianco
- Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 2
Fonte: LaSacraBibbia.net
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