Questo episodio caratteristico di S. Luca va soggetto a molte interpretazioni, alcune semplici e facili, altre profonde in significato e di alta teologia.
- Teresa d’Avila riprende tre volte nei suoi scritti (Castello interiore, 7° mansione; Cammino di perfezione; Sospiri dell’anima) l’episodio di Marta e Maria e lo interpreta come un cammino dell’anima dall’Orazione vocale, all’orazione mentale e all’orazione contemplativa. Vediamo brevemente questi tre gradi di preghiera:
- Preghiera vocale. Il cristiano si mette in relazione con Dio per mezzo dei suoi sensi esterni, vivificati e resi attivi della sua anima che ne è il motore vitale, e in cui il battesimo ha innestato la vita divina o Grazia. Questa forma di preghiera si chiama vocale: così pronuncia preghiere che legge o che manda a memoria; così vede un bel fiore e con un atto di volontà pensa alla bellezza di Dio; così ascolta una musica angelica e riflette quanto deve essere la delizia del paradiso; gusta un buon cibo e riflette sul pane dell’anima, l’Eucaristia…
Queste sono preghiere vocali che il cristiano comincia a praticare da bambino e continua per tutta la vita; crescendo in età le rende più profonde e teologiche.
- La preghiera mentale o meditazione. Il cristiano usa la sua intelligenza e ragiona su Dio, su i suoi attributi e sulla sua bontà che è pienezza di Amore. L’atto di volontà lo porta a meditare, riflettendo nella sua mente, a Dio, alla SS Trinità, il Verbo per mezzo del quale tutto fu creato e che porta a compimento la Redenzione facendosi uomo nel seno di Maria SS. Gesù che predica che muore e risorge, e invia lo Spirito Santo a compiere ogni santificazione.
Riflette sull’opera di Cristo, la Chiesa, il suo Corpo mistico, la sua Sposa illibata, la Madre che raccogli i peccatori e li unisce in uno sforzo di santificazione
La preghiera mentale è superiore a quella vocale, ma non la distrugge, solo, appoggiandosi ad essa, sale a un livello più alto.
- La preghiera di contemplazione. Con un atto di volontà il cristiano può dirigere la sua anima verso Dio, senza passare per i sensi e neppure per l’intelligenza. Quando c’è questa disposizione di volontà nell’anima, Dio risponde mandando una luce particolare che è come una carezza all’anima, la quale la sente e contempla questa bontà di Dio che si degna di chinarsi fino a lei per darle un suo tocco speciale. Questa luce speciale in forma di carezza che Dio offre all’anima, è tutto dono gratuito suo, l’anima non lo può meritare; l’anima può solo disporsi con un atto di volontà a riceverlo, nella più profonda umiltà. Tutti i santi hanno raggiunto questa disposizione verso Dio, e Dio ha risposto loro con un tocco della sua bontà. In quel momento l’anima ha la grande fortuna di contemplare qualcosa di Dio a cui la sua intelligenza sarebbe mai arrivata, e tanto meno i suoi sensi. Questo tocco della bontà di Dio arricchisce l’anima di beni spirituali indescrivibili, di amore a Dio e al prossimo, di desiderio di possedere sempre più la “bellezza infinita” di Dio.
Tutti i cristiani sono chiamati a queste tre forme di preghiera: vocale, meditativa e contemplativa. E tutti vi possono arrivare anche se in modi e forme diverse.
Esempi:
– Santo Francesco Marto: passava ore in preghiera contemplativa del mistero della salvezza che toglie i peccatori all’inferno. Aveva appena 11 anni.
– San Domenico Savio: quella mattina, dopo la Comunione rimase nel banco con una mano appoggiata al banco e l’altra sul cuore in contemplazione di Gesù Ostia che aveva appena ricevuto… i compagni andarono a scuola.. solo più tardi Don Bosco lo trova là in contemplazione.
– Il contadino di Ars: “io guardo Lui e Lui guarda me” e passava ore così: non era uno sguardo sensibile, ma era preghiera di contemplazione di quel semplice contadino.
– Il Beato Giuseppe Allamano passava ore nel coretto del santuario della Consolata guardando il quadro della Consolata: era contemplazione.
– I mistici: S. Francesco d’Assisi, S. Teresa, S. Bernardo, S. Tommaso … ricevevano così tanto bene spirituale dal “tocco” di Dio che venivano rapiti in estasi.
– La preghiera contemplativa della Madonna era la più sublime di quella di tutti i santi.
Altre riflessioni:
In tutte le anime che ricevono questo dono di Dio cresce sempre più il bisogno di offrirsi a Dio per diventare tutti suoi. Ancora S. Teresa di Gesù fa le seguenti riflessioni in “Cammino di Perfezione”:
“Certo, noi non abbiamo nessun diritto di ricevere il tocco, la carezza di Dio sull’anima nostra, ma se con buona volontà ci disponiamo a questa relazione con Dio, il Padre celeste che vuole la nostra salvezza eterna, risponderà, anche se la sua risposta sarà forse ben diversa da quanto noi avremmo potuto immaginare. E la sua risposta porterà l’anima a contemplare aspetti sempre nuovi della bellezza di Dio che è puro Amore”.
“Il cristiano deve continuare tutta la sua vita terrena la preghiera vocale, la preghiera mentale e può disporsi con la sua volontà a ricevere che l’anima sua possa contemplare gli attributi di Dio, il quale gli concede questa grande grazia in risposta alla preghiera vocale e mentale ben fatte”.
“Quando il cristiano prega bene vocalmente e prega bene mentalmente, Dio lo nota e nella sua paterna benevolenza, si china sulla sua anima e le offre un segno di compiacimento: una carezza, un tocco, un bacio, una illuminazione, una pace… che l’anima sente che vengono da Dio e sente di fare un grande cammino spirituale” (S. Teresa d’Avila).
Come il bambino, che si affatica a camminare… il papà lo prende e gli fa fare in un momento un lungo cammino, ponendolo molto più avanti sulla strada.
Letture della
XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO C
Prima Lettura
Signore, non passare oltre senza fermarti dal tuo servo.
Dal libro della Gènesi
Gn 18,1-10a
In quei giorni, il Signore apparve ad Abramo alle Querce di Mamre, mentre egli sedeva all’ingresso della tenda nell’ora più calda del giorno.
Egli alzò gli occhi e vide che tre uomini stavano in piedi presso di lui. Appena li vide, corse loro incontro dall’ingresso della tenda e si prostrò fino a terra, dicendo: «Mio signore, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, non passare oltre senza fermarti dal tuo servo. Si vada a prendere un po’ d’acqua, lavatevi i piedi e accomodatevi sotto l’albero. Andrò a prendere un boccone di pane e ristoratevi; dopo potrete proseguire, perché è ben per questo che voi siete passati dal vostro servo». Quelli dissero: «Fa’ pure come hai detto».
Allora Abramo andò in fretta nella tenda, da Sara, e disse: «Presto, tre sea di fior di farina, impastala e fanne focacce». All’armento corse lui stesso, Abramo; prese un vitello tenero e buono e lo diede al servo, che si affrettò a prepararlo. Prese panna e latte fresco insieme con il vitello, che aveva preparato, e li porse loro. Così, mentre egli stava in piedi presso di loro sotto l’albero, quelli mangiarono.
Poi gli dissero: «Dov’è Sara, tua moglie?». Rispose: «È là nella tenda». Riprese: «Tornerò da te fra un anno a questa data e allora Sara, tua moglie, avrà un figlio».
Parola di Dio
Salmo Responsoriale
Dal Salmo 14 (15)
R. Chi teme il Signore, abiterà nella sua tenda.
Colui che cammina senza colpa,
pratica la giustizia
e dice la verità che ha nel cuore,
non sparge calunnie con la sua lingua. R.
Non fa danno al suo prossimo
e non lancia insulti al suo vicino.
Ai suoi occhi è spregevole il malvagio,
ma onora chi teme il Signore. R.
Non presta il suo denaro a usura
e non accetta doni contro l’innocente.
Colui che agisce in questo modo
resterà saldo per sempre. R.
Seconda Lettura
Il mistero nascosto da secoli, ora è manifestato ai santi.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossési
Col 1, 24-28
Fratelli, io sono lieto nelle sofferenze che sopporto per voi e do compimento a ciò che, dei patimenti di Cristo, manca nella mia carne, a favore del suo corpo che è la Chiesa.
Di essa sono diventato ministro, secondo la missione affidatami da Dio verso di voi di portare a compimento la parola di Dio, il mistero nascosto da secoli e da generazioni, ma ora manifestato ai suoi santi.
A loro Dio volle far conoscere la gloriosa ricchezza di questo mistero in mezzo alle genti: Cristo in voi, speranza della gloria. È lui infatti che noi annunciamo, ammonendo ogni uomo e istruendo ciascuno con ogni sapienza, per rendere ogni uomo perfetto in Cristo.
Parola di Dio
Vangelo
Marta lo ospitò. Maria ha scelto la parte migliore.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 10, 38-42
In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò.
Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi.
Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».
Parola del Signore