Quel ยซdonoยป che mette lโuomo prima del mercato
Padre Ermes Ronchi commenta il brano del Vangelo di domenica 20 Settembre 2020.
La vigna รจ il campo piรน amato, quello in cui lโagricoltore investe piรน lavoro e passione, fatica e poesia. Senza poesia, infatti, anche il sorso di vino รจ sterile. Vigna di Dio siamo noi, sua coltivazione che non ha prezzo. Lo racconta la parabola del proprietario terriero che esce di casa allโalba, che giร dalla prima luce del giorno gira per il villaggio in cerca di braccianti. E vi ritornerร per altre quattro volte, ogni due ore, fino a che cโรจ luce.
A questo punto perรฒ qualcosa non torna: che senso ha per un imprenditore reclutare dei giornalieri quando manca unโora soltanto al tramonto? Il tempo di arrivare alla vigna, di prendere gli ordini dal fattore, e sarร subito sera. Allora nasce il sospetto che ci sia dellโaltro, che quel cercatore di braccia perdute si interessi piรน degli uomini, e della loro dignitร , che della sua vigna, piรน delle persone che del profitto. Ma arriviamo al cuore della parabola, la paga.
Primo gesto spiazzante: cominciare da quelli che hanno lavorato di meno. Secondo gesto illogico: pagare unโora di lavoro quanto dodici ore. E capiamo che non รจ una paga, ma un regalo. Quelli che hanno portato il peso del caldo e della fatica si aspettano, giustamente, un supplemento alla paga. Come dargli torto?
Ed eccoci spiazzati ancora: No, amico, non ti faccio torto. Il padrone non toglie nulla ai primi, aggiunge agli altri. Non รจ ingiusto, ma generoso. E crea una vertigine dentro il nostro modo mercantile di concepire la vita: mette lโuomo prima del mercato, la dignitร della persona prima delle ore lavorate. [โฆ]
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QUESTIONE di LUCE
Finalmente un Dio che non รจ un padrone, e nemmeno il migliore.
ร altra cosa.
Intanto รจ il signore di una vigna, terra dove il contadino investe di piรน, con sudore e poesia, pazienza e intelligenza.
Terra, passione di Dio che coinvolge me nella sua custodia; รจ questa mia vita che gli sta a cuore, vigna da cui attende il frutto piรน gioioso.
Esce allโalba in cerca di operai, avanti e indietro per cinque volte fin quasi al tramonto, pressato da unโansia che non รจ il lavoro: che senso ha assumere gente quando manca unโora alla sera della vita?
Il tempo di arrivare alla vigna, di prendere gli ordini dal fattore, e sarร subito buio. A quanto ammonterร la giusta paga?
Cโรจ dellโaltro: perchรฉ lo disturba che stiano tutto il giorno senza fare niente? Nasce il sospetto che il padrone non pensi per nulla allโazienda, ma che voglia prendersi cura di quegli uomini seduti: รจ il lavoro a tessere la dignitร dellโuomo.
Un Signore che si leva contro la cultura dello scarto!
Nessuno ha pensato agli ultimi, allora ci penserร lui, non per il suo ma per il loro interesse, per i loro bambini.
Costui spiazza di nuovo tutti al momento della paga: gli ultimi ricevono in proporzione molto di piรน. Istintivamente, mi sento solidale con gli operai della prima ora.
Nel cuore di Dio e nel mio, cerco un perchรฉ.
E, se come Lui metto al centro solo lโuomo, il padre a testa bassa, e tutto il resto scompare, allora non posso inveire contro chi assicura la vita dโaltri oltre alla mia.
Dolcissimo sguardo, che Dio mi invita a fare mio.
Lโoperaio della sera รจ guardato con dignitร , e ora posso vederlo anchโio non come un rivale, gioire con lui della sua paga senza sentirmi defraudato, fare festa con mio fratello e i suoi bambini.
Sentirci tutti piรน ricchi.
Eโ la bontร ; che, impietosamente, svela la grettezza del mio cuore impoverito se altri ricevono quanto me, cristiano esemplare che guarda con sufficienza al bene diffuso, urtato dalla larghezza di Dio.
Gli operai assunti allโalba protestano โnon รจ giusto!โ
ร vero: non รจ giusto. Ma il padrone buono non sa nulla della giustizia, lui รจ solo generoso.
Nessuno qui comprende dโessere stato lanciato nellโavventura sconosciuta della bontร , che non รจ giusta, รจ oltre, รจ molto di piรน.
Neppure lโamore รจ giusto, รจ altra cosa, รจ di piรน.
E insieme fanno grandi cose.
Non soffermarti sul conteggio della paga, รจ un dettaglio, osserva piuttosto lโincremento di vita che si espande su tutti creando gioia!
Ti dispiace che io sia buono?
No Signore, perchรฉ lโoperaio della sera, un poโ ozioso e un poโ bisognoso sono io.
Vieni a cercarmi, anche se รจ ormai notte.
Non ho bisogno di una paga, ma di te e di grandi vigne da coltivare con i miei amici dellโalba e del tramonto, e della promessa che una goccia di luce aspetta, invisibile come te, nel cuore vivo del mio ultimo minuto.