Commento al Vangelo a cura di don Giovanni Berti
Amare nonostante tutto
[ads1]Il diavolo è ritornato! Ma non ha le corna… Quello che nel deserto, all’inizio della missione del Figlio di Dio e Messia, aveva tentato in tutti i modi di portare Gesù contro se stesso, contro la sua umanità e contro il Padre, ora lo ritroviamo sul Calvario. Durante i 40 giorni nel deserto aveva tentato Gesù nel momento di massima debolezza, quella che prende ogni essere umano quando affronta la propria vita e sente che è fragile. L’evangelista Luca scrive nel suo Vangelo: “Dopo aver esaurito ogni specie di tentazione, il diavolo si allontanò da lui per ritornare al tempo fissato” (Luca 4,13).
Quel “tempo fissato” sembra proprio questo, nel quale Gesù è sulla croce, abbandonato da tutti, con il potere religioso e civile contro, provato di ogni dignità umana, spogliato e messo a morte fuori dalla città eletta Gerusalemme. Se il racconto delle tentazioni del deserto era difficile da rappresentare e non è chiaro come si manifesta il diavolo, qui tutto è assai più concreto e reale. Gesù è attorniato da persone che nella derisione lo tentano di abbandonare la sua missione proprio nel suo momento più umanamente debole.
Come aveva detto allora il diavolo, anche ora i sacerdoti, i soldati e uno dei due malfattori più vicini, per tre volte fanno leva sul suo essere il Cristo Figlio di Dio (“Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto”, “Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso” e “Non sei tu il Cristo? Salva te stesso”) invitandolo a fare quello che era nei piani del diavolo, cioè portare l’uomo Gesù a pensare solo a se stesso.
La folla rimane sullo sfondo e sta a guardare, e questa passività la rende complice di chi urla contro Gesù. Più che mai qui vale il detto “chi tace acconsente”.
Gesù è di nuovo debole e tentato, ma stavolta non risponde citando la Scrittura, ma con un atto di misericordia sorprendente. E’ l’amore fino alla fine che lo fa vincere ogni tentazione e rende manifesta la sua vera forza, che non sta nello scendere dalla croce e sbaragliare i suoi avversari, ma sta nel dare la vita e accogliere il peccatore.
Il dialogo breve ma intenso che si svolge tra Gesù e il secondo dei due malfattori che parlano accanto a Gesù, ha una forza incredibile e sul monte Calvario fa brillare una luce di speranza in mezzo a tanto grigiore.
“Ricordati di me…” dice l’uomo accanto a Gesù, che è lì non per sbaglio ma perché vero delinquente, e lui stesso lo riconosce. Questo uomo, che non ha alcun titolo o merito davanti agli uomini e davanti a Dio, è raggiunto dall’ultimo pronunciamento solenne del Cristo Messia e Figlio di Dio: “In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso”.
Gesù risponde alla prova dei suoi nemici con l’amore, amando sempre e comunque, in ogni situazione e chiunque. Dona la salvezza a questo peccatore non perché se lo merita ma perché è un uomo, e ha bisogno di essere lui salvato per prima.
Gesù è davvero il re di un regno di amore che sulla terra è attaccato da tutte le parti ma che non può essere vinto.
Gesù anche nella debolezza della sua umanità, è potentissimo nell’amore e ci fa capire che anche noi possiamo fare lo stesso. Non c’è situazione di vita, non c’è condizione di salute, non c’è ricchezza o povertà che non ci permettano di amare davvero e di diventare anche noi parte del regno dove Gesù è Re e Signore.
Il Tentatore anche stavolta è stato sconfitto da Gesù, e può essere sconfitto anche dentro di noi se ci lasciamo vincere dall’amore. Anche nella nostra umanità siamo tentati di pensare solo a noi stessi, quando la nostra vita ci sembra fragile fisicamente, quando abbiamo paura di perdere sicurezze economiche e sociali, quando la paura dello straniero ci viene inculcata in tutti modi, quando il pettegolezzo e la maldicenza ci mettono in cattiva luce reciprocamente. La nostra forza è la stessa forza di Gesù morente sulla croce, quando anche nell’ultimo istante e all’ultimo respiro di vita non prova odio e non agisce con vendetta ma ama.
Ecco il nostro Re sulla croce che per noi affronta la vita non con la forza ma con l’amore.
LEGGI ALTRI COMMENTI AL VANGELO
Vangelo della Domenica di Nostro Signore Gesù Cristo, Re dell’Universo
- Colore liturgico: bianco
- 2 Sam 5, 1-3; Sal 121; Col 1, 12-20; Lc 23, 35-43
Lc 23, 35-43
Dal Vangelo secondo Luca
[ads2]35Il popolo stava a vedere; i capi invece lo deridevano dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto». 36Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto 37e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». 38Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei». 39Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». 40L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? 41Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male». 42E disse: «Gesù, ricòrdati di me quando entrerai nel tuo regno». 43Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 20 – 26 Novembre 2016
- Tempo Ordinario XXXIV, Colore verde
- Lezionario: Ciclo C | Anno II, Salterio: sett. 2
Fonte: LaSacraBibbia.net
LEGGI ALTRI COMMENTI AL VANGELO