Il commento di mons. Angelo Sceppacerca al Vangello di domenica 20 marzo 2016.
È la domenica che apre la Settimana Santa, di passione e resurrezione, coagulo di tutto il vivere dell’uomo, come all’origine del tutto ci fu un’altra settimana, misurata sui giorni di Dio che fece tutto dal niente. Questa Settimana è misurata sulle mosse di Gesù a Gerusalemme, ombelico del mondo e terra scavata dai grandi monoteismi che scorrono nelle vene dell’umanità. Per presagio e scelta del Papa santo della Polonia, sono trent’anni che questo giorno appartiene ai giovani del mondo incontro a Cristo che entra nelle città e nei paesi a distribuire il pane della pace. Che domenica, dunque, è questa?
[ads2]Per capire bisogna rifarsi ai segni piccoli, all’asino preso in prestito e cavalcato dal “re della figlia di Sion” (Gerusalemme). La profezia di Zaccaria lo mostra capace di spezzare l’arco di guerra e annunciare la pace alle genti. Il re venturo è povero tra i poveri, i credenti umili della prima Beatitudine. A questo re acclamiamo oggi, chiedendogli di prenderci con sé sulla sua via.
Un re di pace mediante il segno della Croce, che è l’arco di guerra spezzato, vero arcobaleno di Dio, segno di riconciliazione, di perdono, dell’amore più forte della morte. Ogni volta che ci facciamo il segno della Croce dobbiamo ricordarci che il male si vince con il bene.
Questo regno è universale, l’intero universo, la terra tutta. Da mare a mare, fino ai confini ultimi, superando ogni limite e cultura, portando tutto all’unità. Misere capanne, povere campagne, splendide cattedrali, ovunque Egli viene e unisce tra loro i suoi fratelli, insieme in un unico corpo. Cristo si fa pane e si dona noi e così costruisce il suo regno.
“Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore”; è il canto della nostra processione, del nostro pellegrinaggio per la via alta verso il Dio vivente. È di questa salita che si tratta. Lui sale a Gerusalemme per la Pasqua, ma è un cammino che tocca anche a noi, anche se sembra superare le nostre forze.
Papa Benedetto, nella domenica delle Palme di qualche anno fa, ci ricordò che “i Padri hanno detto che l’uomo sta nel punto d’intersezione tra due campi di gravitazione. C’è anzitutto la forza di gravità che tira in basso – verso l’egoismo, verso la menzogna e verso il male; la gravità che ci abbassa e ci allontana dall’altezza di Dio. Dall’altro lato c’è la forza di gravità dell’amore di Dio: l’essere amati da Dio e la risposta del nostro amore ci attirano verso l’alto. L’uomo si trova in mezzo a questa duplice forza di gravità, e tutto dipende dallo sfuggire al campo di gravitazione del male e diventare liberi di lasciarsi totalmente attirare dalla forza di gravità di Dio, che ci rende veri, ci eleva, ci dona la vera libertà”.
Mons. Angelo Sceppacerca | AgenSir
Domenica delle Palme o della Passione del Signore
Dominica in Palmis – De Passione Domini
- Colore liturgico: rosso
- Is 50, 4-7; Sal.21; Fil 2, 6-11; Lc 22, 14 – 23, 56
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Lc 23,1-49 (Forma breve)
Dal Vangelo secondo Luca
– Non trovo in quest’uomo alcun motivo di condanna
In quel tempo, tutta l’assemblea si alzò; condussero Gesù da Pilato e cominciarono ad accusarlo: «Abbiamo trovato costui che metteva in agitazione il nostro popolo, impediva di pagare tributi a Cesare e affermava di essere Cristo re». Pilato allora lo interrogò: «Sei tu il re dei Giudei?». Ed egli rispose: «Tu lo dici». Pilato disse ai capi dei sacerdoti e alla folla: «Non trovo in quest’uomo alcun motivo di condanna». Ma essi insistevano dicendo: «Costui solleva il popolo, insegnando per tutta la Giudea, dopo aver cominciato dalla Galilea, fino a qui». Udito ciò, Pilato domandò se quell’uomo era Galileo e, saputo che stava sotto l’autorità di Erode, lo rinviò a Erode, che in quei giorni si trovava anch’egli a Gerusalemme.
– Erode con i suoi soldati insulta Gesù
Vedendo Gesù, Erode si rallegrò molto. Da molto tempo infatti desiderava vederlo, per averne sentito parlare, e sperava di vedere qualche miracolo fatto da lui. Lo interrogò, facendogli molte domande, ma egli non gli rispose nulla. Erano presenti anche i capi dei sacerdoti e gli scribi, e insistevano nell’accusarlo. Allora anche Erode, con i suoi soldati, lo insultò, si fece beffe di lui, gli mise addosso una splendida veste e lo rimandò a Pilato. In quel giorno Erode e Pilato diventarono amici tra loro; prima infatti tra loro vi era stata inimicizia.
– Pilato abbandona Gesù alla loro volontà
Pilato, riuniti i capi dei sacerdoti, le autorità e il popolo, disse loro: «Mi avete portato quest’uomo come agitatore del popolo. Ecco, io l’ho esaminato davanti a voi, ma non ho trovato in quest’uomo nessuna delle colpe di cui lo accusate; e neanche Erode: infatti ce l’ha rimandato. Ecco, egli non ha fatto nulla che meriti la morte. Perciò, dopo averlo punito, lo rimetterò in libertà». Ma essi si misero a gridare tutti insieme: «Togli di mezzo costui! Rimettici in libertà Barabba!». Questi era stato messo in prigione per una rivolta, scoppiata in città, e per omicidio. Pilato parlò loro di nuovo, perché voleva rimettere in libertà Gesù. Ma essi urlavano: «Crocifiggilo! Crocifiggilo!». Ed egli, per la terza volta, disse loro: «Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato in lui nulla che meriti la morte. Dunque, lo punirò e lo rimetterò in libertà». Essi però insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso, e le loro grida crescevano. Pilato allora decise che la loro richiesta venisse eseguita. Rimise in libertà colui che era stato messo in prigione per rivolta e omicidio, e che essi richiedevano, e consegnò Gesù al loro volere.
– Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me
Mentre lo conducevano via, fermarono un certo Simone di Cirene, che tornava dai campi, e gli misero addosso la croce, da portare dietro a Gesù. Lo seguiva una grande moltitudine di popolo e di donne, che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso di loro, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: “Beate le sterili, i grembi che non hanno generato e i seni che non hanno allattato”. Allora cominceranno a dire ai monti: “Cadete su di noi!”, e alle colline: “Copriteci!”. Perché, se si tratta così il legno verde, che avverrà del legno secco?».
Insieme con lui venivano condotti a morte anche altri due, che erano malfattori.
– Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno
Quando giunsero sul luogo chiamato Cranio, vi crocifissero lui e i malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra. Gesù diceva: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno».
Poi dividendo le sue vesti, le tirarono a sorte.
– Costui è il re dei Giudei
Il popolo stava a vedere; i capi invece lo deridevano dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto». Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».
– Oggi con me sarai nel paradiso
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male». E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».
– Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito
Era già verso mezzogiorno e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio, perché il sole si era eclissato. Il velo del tempio si squarciò a metà. Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo, spirò.
(Qui si genuflette e si fa una breve pausa)
Visto ciò che era accaduto, il centurione dava gloria a Dio dicendo: «Veramente quest’uomo era giusto». Così pure tutta la folla che era venuta a vedere questo spettacolo, ripensando a quanto era accaduto, se ne tornava battendosi il petto. Tutti i suoi conoscenti, e le donne che lo avevano seguito fin dalla Galilea, stavano da lontano a guardare tutto questo.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
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- 20 – 26 Marzo 2016
- Settimana Santa, Colore rosso
- Lezionario: Ciclo C, Salterio: sett. 2
Fonte: LaSacraBibbia.net