Commento al Vangelo del 20 gennaio 2019 – Wilma Chasseur

QUANTE FESTE DI NOZZE?

Entriamo nel tempo ordinario con un fatto assolutamente straordinario: il miracolo di Cana.
Strano matrimonio: avete notato che non vengono mai nominati gli sposi? Non sono affatto loro i protagonisti: chi sono allora? Il Vangelo ci parla dell’acqua trasformata in vino e delle nozze, ma non degli sposi: non ci dice neanche come era l’abito della sposa… l’elemento più ammirato e che riscuote maggior successo nelle moderne feste di nozze. E non abbiamo né audio, né video per scoprirlo…. Ma abbiamo altri particolari e altri protagonisti “Ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c’era anche la madre di Gesù . Fu invitato alle nozze pure Gesù”. Ecco i protagonisti! La loro presenza deve aver fatto sbiadire tutte le altre presenze compresa quella degli sposi.

Il testamento di Maria

A quei tempi le feste di matrimonio duravano un’intera settimana, quindi era facile correre il rischio di calcolare male la quantità di cibo e di vino necessari per tutti. Così capitò che venne a mancare il vino. Allora la Madre disse al Figlio: “Non hanno più vino”. Per fortuna che c’era anche la madre se no chissà come sarebbero andate le cose: la festa sarebbe probabilmente finita male.
Fu dunque proprio la Madre che annunciò al Figlio che gli sposi erano rimasti senza vino .

Maria qui viene sempre definita la madre di Gesù. E’ questa la sua missione sulla terra. E Gesù obbedisce alla Madre senza che questa gli abbia neanche precisato cosa dovesse fare. E neanche Maria chiede al Figlio cosa farà, si fida ciecamente e dice ai servi di fare tutto ciò che Egli dirà. Sono le ultime parole di Maria, è il suo testamento che lascia anche a tutti noi. Qui vediamo il grande potere di intercessione di Maria che cambia addirittura i progetti di Gesù. Egli obbedisce alla Madre e i servi obbediscono a Gesù. All’obbedienza di entrambi corrisponde l’abbondanza di Dio. Maria è l’esperta di Dio, è l’onnipotente per grazia e la mediatrice per eccellenza di ogni grazia.

“Invocami e ti annunzierò cose grandi che tu non conosci”

Nella vita di ognuno di noi ci sono tante feste di nozze, anche nella mia che non sono sposata. Quali sono queste feste di nozze? Ogni volta che invitiamo Gesù nella nostra vita è una festa di nozze; la più grande e meravigliosa sarà l’incontro definitivo con Lui che ci introdurrà nel suo Regno.

Nel frattempo dobbiamo invocarlo e ringraziarlo. Nel libro del profeta Geremia al capitolo 33 c’è questa bellissima promessa che Dio fa: “Invocami e io ti risponderò e ti annunzierò cose grandi e impenetrabili che tu non conosci. Farò rimarginare le vostre piaghe, vi curerò e risanerò, purificherò le vostre iniquità e le perdonerò e si udranno ancora voci di gioia e di allegria, la voce dello sposo e quella della sposa e il canto di coloro che dicono: Lodate il Signore perché è buono e la sua grazia dura sempre”. Magnifico! Chiediamo l’intelligenza spirituale per capire quanto Dio ci ami e ci voglia guarire, perdonare e soccorrere in ogni nostra necessità. E allora ogni giorno sarà festa!

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ALTRO COMMENTO

“Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino»”.

Tutti ci cercano per quello che abbiamo, ma chi ti vuole davvero bene non tiene da conto di ciò che hai, ma di ciò che ti manca. L’amore vero è prendere a cuore la mancanza dell’altro, perchè in quella mancanza si gioca il meglio e il peggio della vita. Sono infatti le nostre mancanze la causa prima dei nostri peccati, ma sono altresì proprio le mancanze i punti di svolta dei grandi santi. Ritrovare il vino che manca non serve a riempire un vuoto, ma a cambiarne la sostanza.

Gesù non crea il vino dal nulla, ma cambia l’acqua in vino, cioè prende ciò che c’è e a partire da questo opera un cambiamento radicale. Quello che fino a ieri ti faceva peccare può cominciare ad essere il punto di forza della tua santità. Assurdo! Ma questo è il miracolo: il Signore è l’unico che può prendere sul serio la mia mancanza e trasformarla in santificazione.

Da cosa ce ne accorgiamo? Dal fatto che cominciamo a sentire un’inspiegabile letizia che non trova altra ragione se non nella Grazia di Dio.

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