La notte che dalla festa dei Santi scivola lentamente nel giorno della memoria dei defunti รจ una vera e propria celebrazione della luce. Anche nel cimitero del nostro paese di Magnano la notte รจ punteggiata da uno straordinario palpitare di lumi, che rinvia al pulsare stesso della vita. Sรฌ, in questi giorni piรน che mai, i cimiteri mostrano in modo visibile ciรฒ che la fede ci fa vedere con gli occhi del cuore: quello che definiamo il luogo dei morti, in veritร รจ un luogo che narra e celebra la vita.
Pia illusione? No, il cristiano รจ uno che si lascia guidare dalla parola del vangelo: la sua fede si fonda su una parola affidabile. E oggi ci รจ consegnata una parola autorevole, degna di fede: โQuesta รจ la volontร di Colui che mi ha mandato โ dice Gesรน โ, che io non perda nulla di quanto egli mi ha datoโ (Gv 6,39). Parola di grande consolazione, che ci dice che Gesรน vive il suo rapporto con noi sotto il segno del dono: noi siamo per lui un dono affidatogli dal Padre, dono di cui si assume piena responsabilitร , impegnandosi a che nulla e nessuno vada perduto, ma abbia la pienezza della vita.
Piรน avanti Gesรน dirร a Marta: โIo sono la resurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrร . โฆ Credi tu questo?โ (Gv 11,25-26). Cโรจ la promessa del Signore, ma cโรจ nel contempo la domanda rivolta a ciascuno di noi: โCredi tu questo?โ, cioรจ: โTi fidi? Ti affidi?โ. ร questo che ci รจ chiesto, anzitutto, nei confronti del Signore. E nei confronti dei nostri morti?
Noi andiamo in questi giorni a visitarli, a deporre un lume e dei fiori sulla loro tomba, a dire una preghiera, a parlare con loro, a esprimere sentimenti che forse non siamo stati capaci di formulare quando essi erano in vita:
La gratitudine, perchรฉ la vita, la fede, lโamore, e tanto altro ancora, non ce li siamo dati da soli:
altri ce li hanno trasmessi. Quale debito di riconoscenza abbiamo nei loro confronti! Penso a quellโuomo โsempliciottoโ, un poโ folle (folle, o non piuttosto sapiente?) che, passando davanti alle tombe del cimitero, dinanzi a ognuna diceva: โGrazie!โ e faceva un inchinoโฆ Va detto: spesso siamo cosรฌ insipienti che รจ il distacco, la perdita, la morte a farci prendere consapevolezza della preziositร di chi ci sta accanto.
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Il rammarico per le tante occasioni mancate, per il gesto di amore che potevamo fare e non
abbiamo fatto, per il sorriso, la gentilezza, lโattenzione che potevamo avere e che per egoismo, per indifferenza o anche solo per pigrizia non abbiamo avuto. ร cosa bella portare fiori alle tombe dei nostri cari che sono morti. Ma se imparassimo a offrire anche qualche fiore e qualche gentilezza in piรน a coloro che sono ancora in vita accanto a noi?
La purificazione della memoria: forse ci sono state esperienze negative nei rapporti con chi ci ha lasciato; possono essere rimaste ombre, grumi di amarezza. Ecco, cโรจ unโascesi da operare: avvolgere tutto nel manto della misericordia. โBeati i misericordiosi, perchรฉ troveranno misericordiaโ (Mt 5,7).
Sรฌ, usare misericordia, perchรฉ avremo bisogno a nostra volta di essere avvolti nel manto della misericordia.
E se pensassimo la vita eterna come una vita in cui, purificati da tutti i nostri egoismi e da tutte le nostre meschinitร , e fatti conformi al Figlio, saremo resi capaci di amarci per davvero, molto di piรน e molto meglio di quanto abbiamo saputo fare quaggiรน?
fratel Valerio della comunitร monastica di Bose
Leggi il brano del Vangelo
Gv 6, 37-40
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesรน disse alla folla:
ยซTutto ciรฒ che il Padre mi dร , verrร a me: colui che viene a me, io non lo caccerรฒ fuori, perchรฉ sono disceso dal cielo non per fare la mia volontร , ma la volontร di colui che mi ha mandato.
E questa รจ la volontร di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nellโultimo giorno.
Questa infatti รจ la volontร del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterรฒ nellโultimo giornoยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
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