L’evangelo di oggi è un appello a guardare a noi stessi. Spesso pensiamo che la fede riguardi atteggiamenti, parole, azioni da dire e da compiere, mentre l’importante è il cuore, è lì la fonte della nostra vita da cui tutto sgorga. “State attenti a voi stessi” (v. 34). “Fate dunque molta attenzione al vostro modo di vivere, comportandovi non da stolti, ma da saggi” (Ef 5,15)
Questo nuovo tempo di Avvento che stiamo per vivere è dunque l’occasione, è il momento favorevole per fermarci, per guardare a noi stessi e a ciò che ci abita. Mettiamo da parte troppo facilmente questa vigilanza su noi stessi, trascinati via dalla vita che ci chiama a mille cose da gestire, siamo dispersi al di fuori di noi dimenticando di avere cura della nostra interiorità. Questo ci porta a smarrire il senso profondo, a lasciarci andare alle paure, alla tristezza, allo scoraggiamento ed è come se non avessimo più il timone che dà direzione e spessore alla nostra vita.
E allora il Signore ci richiama: “State attenti a voi stessi”, quasi “State in guardia da voi stessi perchè in voi stessi può crescere e annidarsi ciò che vi allontana da me, dalla radicalità e dalla semplicità dell’evangelo, ciò che fa perdere luce e forza alla nostra vita, che spegne in voi la gioia di essere discepoli”.
Ci appesantiamo dimenticando che è nella povertà e nella spogliazione di sé che troviamo quella libertà per camminare più spediti e più leggeri nella sequela. Quante cose inutili custodiamo in noi senza lasciarle andare, non le lasciamo alle spalle, restiamo ancorati a noi stessi, nel bene e nel male, piuttosto di credere alla Parola del Signore che è sempre portatrice di un vento di cambiamento, di una parola di speranza e di fiducia che ci spinge avanti.
“Per lottare efficacemente contro la guerra bisogna volgere la guerra all’interno, vincere il male in se stessi. Si tratta di fare una guerra contro se stessi molto più aspra delle guerre degli uomini.
Bisogna imparare a disarmarsi.
Io questa guerra l’ho fatta per anni e anni è stata terribile. Ma ora sono disarmato. Non ho più paura di niente perché l’amore scaccia la paura. Sono disarmato della volontà di spuntarla, di giustificarmi perciò non ho più paura. Quando non si possiede più nulla non si ha più paura.
Per me valgono ormai soltanto le parole: “Chi mi separerà dall’amore di Cristo?” (patriarca Athenagoras).
Ecco a cosa ci chiama il vangelo oggi:
“Donami, Signore la forza non per contrastare il fratello
ma per lottare contro il vero nemico, me stesso,
fammi vincere il male con il bene che tu ispiri” (dalla liturgia di Bose)
“La bocca parla dalla pienezza del cuore.
L’uomo buono dal suo buon tesoro trae cose buone” (Mt 12,34)
“Quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero, ma perde o rovina se stesso?” (Lc 9,25)
“Abbiate sale in voi stessi!” (Mc 9,50)
sorella Roberta della comunità monastica di Bose
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra.
Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Puoi ricevere il commento al Vangelo del Monastero di Bose quotidianamente cliccando qui