La risurrezione di Lazzaro
Eโ cosa piรน grande creare gli uomini che risuscitarli. Tuttavia il Signore si รจ degnato creare e risuscitare: li ha creati tutti e ne ha risuscitati alcuni. Se avesse voluto, certamente avrebbe potuto risuscitare tutti i morti. E questo farร alla fine del mondo.
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[Creare รจ piรน che risuscitare.]
- Fra tutti i miracoli compiuti da nostro Signore Gesรน Cristo, quello della risurrezione di Lazzaro รจ forse il piรน strepitoso. Ma se consideriamo chi รจ colui che lo ha compiuto, la nostra gioia dovrร essere ancora piรน grande della meraviglia. Risuscitรฒ un uomo colui che fece lโuomo; egli infatti รจ lโUnigenito del Padre, per mezzo del quale, come sapete, furon fatte tutte le cose. Ora, se per mezzo di lui furon fatte le cose, fa meraviglia che per mezzo di lui sia risuscitato uno, quando ogni giorno tanti nascono per mezzo di lui? Eโ cosa piรน grande creare gli uomini che risuscitarli. Tuttavia egli si degnรฒ creare e risuscitare: creare tutti e risuscitarne alcuni. Infatti, benchรฉ il Signore Gesรน abbia compiuto molte cose, non tutte sono state scritte; lo stesso san Giovanni evangelista afferma che Cristo Signore disse e fece molte cose che non furono scritte (cf. Gv 20, 30); ma furono scelte quelle che si ritenevano sufficienti per la salvezza dei credenti. Tu hai udito che il Signore Gesรน risuscitรฒ un morto: ciรฒ ti basti per convincerti che, se avesse voluto , avrebbe potuto risuscitare tutti i morti. Del resto si รจ riservato di far questo alla fine del mondo; poichรฉ verrร lโora in cui tutti quelli che sono nei sepolcri, udranno la sua voce e ne usciranno; cosรฌ dice colui che, come avete sentito, con un grande miracolo risuscitรฒ uno che era morto da quattro giorni. Egli risuscitรฒ un morto in decomposizione; ma benchรฉ in tale stato, quel cadavere conservava ancora la forma delle membra. Nellโultimo giorno, ad un cenno, ricostituirร il corpo dalle ceneri. Ma bisognava che intanto compisse alcune cose, che a noi servissero come segni della sua potenza per credere in lui, e prepararci a quella risurrezione che sarร per la vita, non per il giudizio. Eโ in questo senso che egli ha detto: Verrร lโora in cui tutti quelli che sono nei sepolcri, udranno la sua voce e ne usciranno, quelli che hanno agito bene per la risurrezione della vita, quelli che hanno agito male per la risurrezione del giudizio (Gv 5, 28-29).
[I gesti del Signore sono segni.]
- Apprendiamo dal Vangelo che tre sono i morti risuscitati dal Signore, e ciรฒ non senza un significato. Sรฌ, perchรฉ le opere del Signore non sono soltanto dei fatti, ma anche dei segni. E se sono dei segni, oltre ad essere mirabili, devono pur significare qualcosa; e trovare il significato di questi fatti รจ alquanto piรน impegnativo che leggerli o ascoltarli. Abbiamo ascoltato il Vangelo che racconta come Lazzaro riebbe la vita, pieni di ammirazione come se quello spettacolo meraviglioso si svolgesse davanti ai nostri occhi. Se perรฒ rivolgiamo la nostra attenzione ad opere di Cristo piรน meravigliose di questa ci rendiamo conto che ogni uomo che crede risorge; se poi riuscissimo a comprendere lโaltro genere di morte molto piรน detestabile, (quello cioรจ spirituale), vedremmo come ognuno che pecca muore. Se non che tutti temono la morte del corpo, pochi quella dellโanima. Tutti si preoccupano per la morte del corpo, che prima o poi dovrร venire, e fanno di tutto per scongiurarla. Lโuomo destinato a morire si dร tanto da fare per evitare la morte, mentre non altrettanto si sforza di evitare il peccato lโuomo che pure รจ chiamato a vivere in eterno. Eppure quanto fa per non morire, lo fa inutilmente: al piรน ottiene di ritardare la morte, non di evitarla. Se invece si impegna a non peccare, non si affaticherร , e vivrร in eterno. Oh, se riuscissimo a spingere gli uomini, e noi stessi insieme con loro, ad amare la vita che dura in eterno almeno nella misura che gli uomini amano la vita che fugge! Che cosa non fa uno di fronte al pericolo della morte? Quanti, sotto la minaccia che pendeva sul loro capo, hanno preferito perdere tutto pur di salvare la vita! Chi infatti non lo farebbe per non essere colpito? E magari, dopo aver perduto tutto, qualcuno ci ha rimesso anche la vita. Chi pur di continuare a vivere, non sarebbe pronto a perdere il necessario per vivere, preferendo una vita mendicante ad una morte anticipata? Se si dice a uno: se non vuoi morire devi navigare, esiterร forse a farlo? Se a uno si dice: se non vuoi morire devi lavorare, si lascerร forse prendere dalla pigrizia? Dio ci comanda cose meno pesanti per farci vivere in eterno, e noi siamo negligenti nellโobbedire. Dio non ti dice: getta via tutto ciรฒ che possiedi per vivere poco tempo tirando avanti stentatamente; ti dice: dona i tuoi beni ai poveri se vuoi vivere eternamente nella sicurezza e nella pace. Coloro che amano la vita terrena, che essi non possiedono nรฉ quando vogliono nรฉ finchรฉ vogliono, sono un continuo rimprovero per noi; e noi non ci rimproveriamo a vicenda per essere tanto pigri, tanto tiepidi nel procurarci la vita eterna, che avremo se vorremo e che non perderemo quando lโavremo. Invece questa morte che temiamo, anche se non vogliamo, ci colpirร .
[Tre morti risuscitati.]
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- Se dunque il Signore, per sua grande grazia e misericordia, risuscita le anime affinchรฉ non si muoia in eterno, ben possiamo supporre che quei tre che egli risuscitรฒ nei loro corpi significano e adombrano la risurrezione delle anime, che si ottiene mediante la fede. Risuscitรฒ la figlia del capo della sinagoga, che si trovava ancora in casa (cf Mc 5, 41-42); risuscitรฒ il giovane figlio della vedova, che era giร stato portato fuori della cittร (cf. Lc 7 14-15); risuscitรฒ Lazzaro, che era stato sepolto da quattro giorni. Esamini ciascuno la sua anima: se pecca muore, giacchรฉ il peccato รจ la morte dellโanima. A volte si pecca solo col pensiero: ti sei compiaciuto di ciรฒ che รจ male, hai acconsentito, hai peccato; il consenso ti ha ucciso; perรฒ la morte รจ solo dentro di te, perchรฉ il cattivo pensiero non si รจ ancora tradotto in azione. Il Signore, per indicare che egli risuscita tal sorta di anime, risuscitรฒ quella fanciulla che ancora non era stata portata fuori, ma giaceva morta in casa, a significare il peccato occulto. Se perรฒ non soltanto hai ceduto col pensiero al male, ma lo hai anche tradotto in opere, รจ come se il morto fosse uscito dalla porta; ormai sei fuori, e sei un morto portato alla sepoltura. Il Signore tuttavia risuscitรฒ anche quel giovane e lo restituรฌ a sua madre vedova. Se hai peccato, pentiti! e il Signore ti risusciterร e ti restituirร alla Chiesa, che รจ la tua madre. Il terzo morto รจ Lazzaro. Siamo di fronte al caso piรน grave, che รจ lโabitudine perversa. Una cosa infatti รจ peccare, unโaltra รจ contrarre lโabitudine al peccato. Chi pecca, ma subito si emenda, subito riprende a vivere; perchรฉ non รจ ancora prigioniero dellโabitudine, non รจ ancora sepolto. Chi invece pecca abitualmente, รจ giร sepolto, e ben si puรฒ dire che giร mette fetore, nel senso che la cattiva fama che si รจ fatta comincia a diffondersi come un pestifero odore. Cosรฌ sono coloro che ormai sono abituati a tutto e rotti ad ogni scelleratezza. Inutile dire a uno di costoro: non fare cosรฌ! Come fa a sentirti chi รจ come sepolto sotto terra, corrotto, oppresso dal peso dellโabitudine? Nรฉ tuttavia la potenza di Cristo รจ incapace di risuscitare anche uno ridotto cosรฌ. Abbiamo conosciuto, abbiamo visto, e ogni giorno vediamo uomini che, cambiate le loro pessime abitudini, vivono meglio di altri che li rimproveravano. Tu, ad esempio, avevi molto da ridire sulla condotta del tale: ebbene, guarda la sorella stessa di Lazzaro (ammesso che sia lei la peccatrice che unse i piedi del Signore, e glieli asciugรฒ con i suoi capelli dopo averglieli lavati con le sue lacrime); la sua risurrezione รจ piรน prodigiosa di quella del fratello, perchรฉ รจ stata liberata dal grave peso dei suoi cattivi costumi inveterati. Era infatti una famosa peccatrice, e di lei il Signore disse: Le sono rimessi molti peccati, perchรฉ ha amato molto (Lc 7, 47). Abbiamo visto e conosciamo molti di questi peccatori: nessuno disperi, nessuno presuma di sรฉ. Eโ male disperare, ed รจ male presumere di sรฉ. Non disperare e scegli dove poter collocare la tua speranza.
- Dunque il Signore risuscitรฒ anche Lazzaro. Avete sentito in che condizioni si trovava, cioรจ avete capito cosa significa questa risurrezione di Lazzaro. Cominciamo a leggere, e siccome in questa lettura molte cose sono chiare, non ci soffermeremo a spiegare ogni dettaglio, onde poter dedicare lโattenzione a ciรฒ che lo richiede. Sโera ammalato un certo Lazzaro di Betania, il villaggio di Maria e della sorella di lei Marta (Gv 11, 1). Dalla lettura precedente ricorderete che il Signore sfuggรฌ dalle mani di coloro che volevano lapidarlo, e si ritirรฒ oltre il Giordano dove Giovanni battezzava (cf. Gv 10, 39-40). Ora, mentre il Signore stava in quel luogo, Lazzaro si era ammalato in Betania, un villaggio che era vicino a Gerusalemme.
[Se ama non abbandona.]
- Maria era colei che unse di unguento profumato il Signore e gli asciugรฒ i piedi con i suoi capelli. Era suo fratello Lazzaro chโera ammalato. Dunque, le sorelle mandarono a dire a Gesรน (Gv 11, 2-3). Sappiamo giร dove mandarono il messaggio a Gesรน, poichรฉ sappiamo dove egli era: era assente e si trovava al di lร del Giordano. Mandarono a dire al Signore che il loro fratello era ammalato, e per pregarlo di venire a liberarlo dalla malattia. Egli ritardรฒ a guarirlo, per poterlo risuscitare. Che cosa dunque gli mandarono a dire le sorelle di Lazzaro? Signore, vedi, colui che tu ami รจ malato (Gv 11, 3). Non dissero: Vieni subito! A lui che amava era sufficiente la notizia. Non osarono dire: Vieni a guarirlo; oppure: Qui comanda e lร sarร fatto. Perchรฉ non dissero cosรฌ anchโesse, dal momento che la fede del centurione era stata tanto lodata per essersi espressa cosรฌ? Quello infatti disse: Non son degno che tu entri sotto il mio tetto, ma dรฌ soltanto una parola e il mio servo sarร guarito (Mt 8, 8). Le sorelle di Lazzaro non gli mandarono a dire niente di tutto questo, ma soltanto: Signore, vedi, colui che tu ami รจ malato. Eโ sufficiente che tu lo sappia; poichรฉ non puoi abbandonare quelli che ami. Qualcuno dirร : come puรฒ Lazzaro rappresentare il peccatore ed essere quindi amato dal Signore? Ascolti la sua parola: Non sono venuto a chiamare i giusti ma i peccatori (Mt 9, 13). Se infatti Dio non avesse amato i peccatori, non sarebbe disceso dal cielo in terra.
- Udendo ciรฒ, Gesรน rispose: Questa malattia non รจ per la morte, ma รจ per la gloria di Dio, affinchรฉ per essa sia glorificato il Figlio di Dio (Gv 11, 4). Questa glorificazione del Figlio di Dio, non aumentรฒ la sua gloria, ma giovรฒ a noi. Disse che non era per la morte, perchรฉ la morte stessa non era per la morte, ma lโoccasione di un miracolo, grazie al quale gli uomini avrebbero creduto in Cristo, evitando cosรฌ la vera morte. Osservate come il Signore in modo indiretto dice che รจ Dio per quanti negano che il Figlio รจ Dio. Ci sono infatti degli eretici i quali sostengono che il Figlio di Dio non รจ Dio. Ascoltino costoro le sue parole: Questa malattia non รจ per la morte, ma รจ per la gloria di Dio. Per quale gloria? e di quale Dio? Ascolta quanto segue: affinchรฉ sia glorificato il Figlio di Dio. Questa malattia โ dice โ non รจ per la morte, ma รจ per la gloria di Dio, affinchรฉ per mezzo di essa โ cioรจ appunto per mezzo di questa malattia โ sia glorificato il Figlio di Dio.
- Gesรน voleva bene a Marta e alla sorella di lei, Maria, e a Lazzaro (Gv 11, 5). Lazzaro era malato, esse erano tristi, tutti erano amati: chi li amava era il salvatore degli infermi, colui che risuscita i morti, il consolatore degli afflitti. Comโebbe, dunque, sentito che egli era ammalato, si trattenne ancora due giorni nel luogo dovโera (Gv 11, 6). Ricevuta la notizia, rimane dovโera, lasciando passare quattro giorni. E non senza un motivo: forse, anzi certamente, il numero dei giorni racchiude un significato. Poi disse di nuovo ai suoi discepoli: Torniamo in Giudea (Gv 11, 7), dove per poco non era stato lapidato, e da dove sembrava essersi allontanato proprio per sfuggire alla lapidazione. Come uomo si era allontanato; ma ritornandovi, egli sembrava quasi dimenticare la debolezza umana, per mostrare la sua potenza. Torniamo โ disse โ in Giudea.
- Notate lo spavento dei discepoli di fronte a questa risoluzione. I discepoli gli dissero: Rabbi, i Giudei cercavano or ora di lapidarti e tu vuoi tornare di nuovo colร ? Gesรน rispose: Non sono forse dodici le ore del giorno? (Gv 11, 8-9). Qual รจ il senso di questa risposta? I discepoli gli avevano fatto osservare: I Giudei cercavano or ora di lapidarti e tu vuoi tornare di nuovo colร , cioรจ vuoi tornare lร per farti lapidare? E il Signore rispose: Non sono forse dodici le ore del giorno? Se uno cammina di giorno non inciampa perchรฉ vede la luce di questo mondo; ma se cammina di notte inciampa perchรฉ la luce non รจ in lui (Gv 11, 9-10). Egli parla qui del giorno, ma nella nostra intelligenza fa ancora notte. Invochiamo il giorno affinchรฉ cacci via la notte e con la sua luce rischiari il nostro cuore. Che cosa ha voluto dire il Signore? Mi sembra, per quanto appare dallโaltezza e profonditร di queste parole, che abbia voluto rimproverare la loro esitazione e la loro poca fede. Essi infatti pretendevano consigliare il Signore a evitare la morte, mentre egli era venuto a morire per sottrarre loro alla morte. In altra circostanza san Pietro, che era pieno dโamore per il Signore, ma che ancora non aveva ben capito il motivo della sua venuta, temette per la sua morte e dispiacque alla Vita, cioรจ al Signore. Il Signore aveva annunciato ai discepoli che avrebbe dovuto patire a Gerusalemme da parte dei Giudei, e Pietro, parlando a nome anche degli altri, disse: Dio ti scampi, o Signore; questo non ti accadrร . E il Signore gli rispose: Indietro, Satana! perchรฉ non hai il senso delle cose di Dio, ma di quelle degli uomini. E dire che poco prima Pietro, confessando il Figlio di Dio, si era meritato questo elogio: Beato sei tu, Simone figlio di Jona, perchรฉ non carne e sangue te lโha rivelato, ma il Padre mio che รจ nei cieli (Mt 16, 16-23). A quello cui aveva detto Beato sei tu, ora dice: Indietro, Satana!, in quanto Pietro non era beato da sรฉ. Ma da parte di chi? Perchรฉ non carne e sangue te lโha rivelato, ma il Padre mio che รจ nei cieli. Ecco perchรฉ sei beato, non da te, ma da me. Non perchรฉ io sia il Padre, ma perchรฉ tutto ciรฒ che appartiene al Padre รจ mio (cf. Gv 16, 15). Se lโesser beato, Pietro lo deve al Signore, a chi deve lโesser satana? Ecco che il Signore glielo dice. Gli ha indicato il motivo per cui รจ beato: perchรฉ non la carne e il sangue ti ha rivelato questo, ma il Padre mio che รจ nei cieli, ecco perchรฉ sei beato; ma ascolta anche perchรฉ ti ho detto: Indietro, satana!: perchรฉ non hai il senso delle cose di Dio ma di quelle degli uomini. Nessuno sโilluda: di per se stesso, ogni uomo รจ Satana; se รจ beato, รจ dono di Dio. Che vuol dire โdi per se stessoโ se non in forza del proprio peccato? Se togli il peccato, che rimane di tuo? La giustizia รจ, dice, roba mia. Infatti, che cosโhai che tu non abbia ricevuto (cf. 1 Cor 4, 7)? Siccome avevano la pretesa, essi che erano uomini, di dare consiglio a Dio, e pretendevano i discepoli insegnare al maestro, i servi al Signore, i malati al medico, egli li rimproverรฒ dicendo: Non sono forse dodici le ore del giorno? Se uno cammina di giorno non inciampa. Come a dire: seguitemi, se non volete inciampare; non vi mettete a darmi consigli, proprio voi che dovreste riceverli da me. Qual รจ dunque il senso della frase: Non sono forse dodici le ore del giorno? Il Signore si scelse dodici Apostoli per mostrare che egli era il giorno. Se io sono il giorno โ dice โ e voi le ore, forse le ore possono dare consigli al giorno? Sono le ore che seguono il giorno, non viceversa. Se perรฒ essi erano le ore, Giuda che cosa rappresentava? Faceva parte anchโegli delle dodici ore? Se era unโora, risplendeva; se risplendeva, come ha potuto consegnare il giorno alla morte? Ma il Signore con queste parole non si riferiva a Giuda, bensรฌ al suo successore, che giร egli aveva presente. Mattia infatti prese il posto di Giuda, e cosรฌ gli Apostoli rimasero dodici (cf. At 1, 26). Non senza motivo dunque il Signore aveva scelto dodici Apostoli: perchรฉ egli era il giorno in senso spirituale. Le ore, dunque, seguano il giorno, le ore annuncino il giorno, e dal giorno ricevano luce e splendore, di modo che attraverso lโannuncio che ne danno le ore il mondo creda nel giorno. Questo in sostanza vuol dire il Signore con la sua esortazione: Seguite me, se non volete inciampare.
- Cosรฌ parlรฒ, poi soggiunse: Lazzaro, lโamico nostro, dorme; ma io vado a svegliarlo (Gv 11, 11). Era la veritร . Per le sorelle Lazzaro era morto, ma per il Signore egli dormiva. Per gli uomini, che non potevano risuscitarlo, era morto; ma il Signore poteva farlo uscire dal sepolcro piรน facilmente di quanto tu non possa svegliare e far scendere dal letto uno che dorme. Tenendo, dunque, conto della sua potenza, disse che Lazzaro stava dormendo. Spesso, del resto, nella Scrittura si parla di tutti gli altri morti come di coloro che dormono; come quando lโApostolo dice: Noi non vogliamo, fratelli, che siate nellโignoranza riguardo a quelli che dormono, onde non vi rattristiate alla maniera degli altri che non hanno speranza (1 Thess 4, 12). Parla dei morti come di coloro che dormono, in ordine alla risurrezione che egli annunzia. Dormono tutti i morti, tanto i buoni come i cattivi. Ma come tutti noi ci addormentiamo e ci rialziamo, ciascuno perรฒ con il suo sogno (alcuni fanno sogni lieti, altri invece sogni angosciosi, tanto che svegliandosi vorrebbero non riaddormentarsi per non ricadere in balia di essi), cosรฌ tutti moriamo e risorgiamo ma ciascuno col suo giudizio particolare. Ed ancora: differiscono i generi di detenzione a cui ciascuno รจ sottoposto in attesa di essere giudicato; il tipo di detenzione รจ proporzionato alla gravitร del delitto: alcuni vengono affidati ai littori, che esercitano il loro ufficio in modo umano, mite e civile; altri vengono consegnati alle guardie, altri ancora vengono gettati in carcere; e anche in carcere non tutti occupano il medesimo luogo, ma piรน sotterraneo se piรน grave รจ il delitto. Ora come in questo mondo differiscono secondo la sorveglianza i generi di detenzione, cosรฌ differiscono per i morti, come pure differiscono le retribuzioni per i risorti. Viene accolto il povero e viene accolto il ricco; ma il primo nel seno di Abramo, il secondo dove patirร la sete e non troverร neppure una goccia dโacqua (cf. Lc 16, 22-24).
[Si riceve insieme ciรฒ che รจ stato promesso.]
- Profitto dellโoccasione per ricordare alla vostra Caritร che le anime uscendo da questo mondo non trovano tutte la medesima accoglienza. Vanno incontro al gaudio se sono buone, ai tormenti se sono malvagie. Dopo la risurrezione, il gaudio dei buoni sarร maggiore, e i tormenti dei malvagi saranno piรน terribili allorchรฉ ai tormenti delle anime si aggiungerร quello dei corpi. I santi Patriarchi, i Profeti, gli Apostoli, i martiri, i buoni fedeli sono stati accolti nella pace; ma tutti dovranno aspettare la fine dei tempi per ricevere ciรฒ che Dio ha promesso: egli infatti ha promesso anche la risurrezione della carne, la distruzione della morte, la vita eterna insieme con gli angeli. Questo lo dovremo ricevere tutti insieme. Il riposo concesso dopo questa vita a chi lo merita, lo riceve ciascuno appena muore. I primi a conseguirlo sono stati i Patriarchi (pensate da quanto tempo essi riposano in pace!); poi รจ stata la volta dei Profeti, piรน vicini a noi gli Apostoli, piรน vicini ancora i santi martiri, e ogni giorno i buoni fedeli. Alcuni si trovano in questo riposo da molto tempo, altri non da molto tempo, altri da pochi anni e altri infine da pochissimo tempo. Ma quando si sveglieranno dal loro sonno, tutti insieme riceveranno ciรฒ che รจ stato loro promesso.
- Lazzaro, lโamico nostro, dorme; ma vado a svegliarlo. Allora i discepoli gli disseroโฆ Risposero secondo quanto avevano compreso: Signore, se dorme guarirร ! (Gv 11, 12). Il sonno dei malati infatti viene interpretato come un sintomo di guarigione. Ora, Gesรน aveva parlato della morte di lui, mentre essi avevano creduto che parlasse dellโassopimento nel sonno. Allora Gesรน disse loro apertamenteโฆ In maniera velata aveva detto: dorme, in maniera aperta disse: Lazzaro รจ morto e sono contento per voi di non essere stato lร , affinchรฉ crediate (Gv 11, 13-15). So che รจ morto, e io non cโero. Infatti gli era stato detto solamente che era malato, non che era morto. Ma che cosa poteva rimanere nascosto a colui che lo aveva creato, e alle cui mani era emigrata lโanima del defunto? Egli dice: Sono contento per voi di non essere stato lร , affinchรฉ crediate; perchรฉ cominciassero a meravigliarsi del fatto che il Signore sapeva che Lazzaro era morto senza aver visto nรฉ sentito che era morto. Questo serve a ricordare che la fede degli stessi discepoli, che giร credevano in lui, aveva ancora bisogno di essere sostenuta dai miracoli; non perchรฉ mancasse e dovesse ancora nascere, ma perchรฉ cโera giร e doveva crescere; anche se lโespressione che ha usato puรฒ far pensare che essi dovevano ancora cominciare a credere. Infatti egli non dice: Sono contento per voi perchรฉ cosรฌ la vostra fede crescerร , o sarร rafforzata; dice: affinchรฉ crediate; il che si deve intendere: affinchรฉ crediate di piรน e con maggior fermezza.
[Significato del morto da quattro giorni.]
- Ma andiamo da lui. Disse allora Tommaso, chiamato Didimo, agli altri discepoli: Andiamo anche noi per morire con lui. Arrivato, dunque, Gesรน trovรฒ Lazzaro giร da quattro giorni nella tomba (Gv 11, 15-17). Molto si potrebbe dire su questi quattro giorni, come di altri passi oscuri della Scrittura, che consentono diverse interpretazioni secondo la diversa capacitร di chi legge. Diremo anche noi quello che ci sembra voglia significare il morto di quattro giorni. Come infatti nel cieco dalla nascita vedemmo rappresentato tutto il genere umano, cosรฌ in questo morto possiamo vedervi rappresentati molti; poichรฉ una medesima cosa puรฒ esser rappresentata in piรน modi. Quando lโuomo nasce, nasce giร con la morte; perchรฉ eredita da Adamo il peccato. Eโ per questo che lโApostolo dice: Per causa di un solo uomo il peccato entrรฒ nel mondo e mediante il peccato la morte, e in tal modo la morte passรฒ in tutti gli uomini in cui tutti hanno peccato (Rm 5, 12). Ecco il primo giorno della morte, che lโuomo deriva dalla sua triste origine. Poi cresce, comincia a toccare lโetร della ragione per cui prende coscienza della legge naturale che tutti gli uomini portano scritta nel cuore: Non fare agli altri ciรฒ che non vuoi sia fatto a te. Forse che questo sโimpara sui libri, e non si legge invece nelle pagine della natura stessa? Vuoi forse essere derubato? Certamente non lo vuoi. Ecco la legge scolpita nel tuo cuore: Non fare ciรฒ che non vuoi per te. Ma gli uomini trasgrediscono anche questa legge: ed ecco il secondo giorno della morte. Dio promulgรฒ la legge per mezzo di Mosรจ suo servo; in essa sta scritto: Non uccidere, non commettere adulterio, non dire falsa testimonianza, onora il padre e la madre, non desiderare la roba del tuo prossimo, non desiderare la donna del tuo prossimo (Es 20, 12-17). Questa รจ la legge scritta, ed anchโessa viene disprezzata: ecco il terzo giorno della morte. Che cosa rimane? Viene il Vangelo, viene annunciato il Regno dei cieli, ovunque si predica Cristo; si minaccia lโinferno, si promette la vita eterna; ma anche questa legge viene disprezzata; gli uomini trasgrediscono il Vangelo: ecco il quarto giorno della morte. A ragione si puรฒ dire che ormai il morto emana fetore. Non ci sarร dunque misericordia per costoro? Non รจ possibile. Il Signore non disdegna di accostarsi anche a tutti questi morti per risuscitarli.
- Molti Giudei erano venuti da Marta e da Maria per consolarle del loro fratello. Marta, appena seppe che arrivava Gesรน, gli andรฒ incontro, mentre Maria restรฒ a casa. Marta disse a Gesรน: Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto; ma anche adesso so che qualunque cosa domanderai a Dio, Dio te la concederร (Gv 11, 19-22). Non disse: Ti prego di risuscitare subito mio fratello. Come poteva sapere infatti che a suo fratello giovasse risorgere? Quindi disse soltanto: So che puoi farlo, se vuoi; ma sei tu che devi giudicare se รจ il caso di farlo, non io. Ma anche adesso so che qualunque cosa domanderai a Dio, Dio te la concederร .
- Gesรน le disse: Tuo fratello risorgerร . Lโespressione era ambigua, perchรฉ non le disse: Ora risusciterรฒ tuo fratello; ma le disse: Tuo fratello risorgerร . Marta gli rispose: So che risorgerร , nella risurrezione, nellโultimo giorno (Gv 11, 23-24). Era come dire: Di quella risurrezione sono sicura, di questa no. Le disse Gesรน: Io sono la risurrezione. Tu dici che tuo fratello risorgerร nellโultimo giorno. Questo รจ vero. Perรฒ colui per mezzo del quale risorgerร , puรฒ farlo risorgere anche adesso, perchรฉ Io sono la risurrezione e la vita (Gv 11, 25). Ascoltate, fratelli, ascoltate ciรฒ che dice. Tutti i circostanti erano nellโattesa di veder Lazzaro, un morto di quattro giorni, rivivere. Ebbene, ascoltiamo e risorgiamo. Quanti in questa folla sono oppressi dal peso della cattiva abitudine! Forse tra quelli che mi ascoltano ci sono taluni ai quali vien detto: Non vogliate inebriarvi di vino, che รจ causa di dissolutezza (Ef 5, 18). Essi rispondono: non possiamo farne a meno! Forse mi ascoltano alcuni che si sono lasciati corrompere da ogni disordine e vizio, ai quali vien detto: non fate cosรฌ, se non volete perdervi. Ma essi rispondono: non riusciamo a liberarci dalle nostre abitudini. O Signore, risuscita costoro! Io sono โ egli dice โ la risurrezione e la vita. Eโ la risurrezione perchรฉ รจ la vita.
[La fede รจ lโanima dellโanima.]
- Chi crede in me anche se รจ morto vivrร , e chiunque vive e crede in me non morirร in eterno (Gv 11, 25-26). Che vuol dire questo? Chi crede in me, anche se รจ morto come รจ morto Lazzaro, vivrร , perchรฉ egli non รจ Dio dei morti ma dei viventi. Cosรฌ rispose ai Giudei, riferendosi ai patriarchi morti da tanto tempo, cioรจ ad Abramo, Isacco e Giacobbe: Io sono il Dio di Abramo, il Dio dโlsacco e il Dio di Giacobbe; non sono Dio dei morti ma dei viventi: essi infatti sono tutti vivi (Mt 22, 32; Lc 20, 37-38). Credi dunque, e anche se sei morto, vivrai; se non credi, sei morto anche se vivi. Proviamolo. Ad un tale che indugiava a seguirlo e diceva: Permettimi prima di andare a seppellire mio padre, il Signore rispose: Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu vieni e seguimi (Mt 8, 21-22). Vi era lร un morto da seppellire, e vi erano dei morti intenti a seppellirlo: questi era morto nel corpo, quelli nellโanima. Quando รจ che muore lโanima? Quando manca la fede. Quando รจ che muore il corpo? Quando viene a mancare lโanima. La fede รจ lโanima della tua anima. Chi crede in me โ egli dice โ anche se รจ morto nel corpo, vivrร nellโanima, finchรฉ anche il corpo risorgerร per non piรน morire. Cioรจ: chi crede in me, anche se morirร vivrร . E chiunque vive nel corpo e crede in me, anche se temporaneamente muore per la morte del corpo, non morirร in eterno per la vita dello spirito e per la immortalitร della risurrezione. Questo รจ il senso delle sue parole: E chiunque vive e crede in me non morirร in eterno. Lo credi tu? โ domanda Gesรน a Marta -; Ed essa risponde: Sรฌ, Signore, io ho creduto che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, che sei venuto in questo mondo (Gv 11, 26-27). E credendo questo, ho con ciรฒ creduto che tu sei la risurrezione, che tu sei la vita; ho creduto che chi crede in te, anche se muore, vivrร , e che chi vive e crede in te, non morirร in eterno.
- Detto questo, andรฒ a chiamare Maria, sua sorella, dicendole in silenzio: IL maestro รจ qui e ti chiama (Gv 11, 28). Eโ da notare che โin silenzioโ significa sottovoce: come infatti avrebbe potuto dire, rimanendo in silenzio: IL maestro รจ qui e ti chiama? Eโ da notare altresรฌ che lโevangelista non ha detto nรฉ dove nรฉ come nรฉ quando il Signore aveva chiamato Maria: per amore di brevitร preferisce farcelo sapere solo attraverso le parole di Marta.
- Ella, udito questo, si alza in fretta e va da lui. Gesรน, perรฒ, non era ancora entrato nel villaggio, ma stava sempre nel luogo dove gli era venuta incontro Marta. I Giudei che erano in casa con lei a consolarla, al vedere Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono pensando che sarebbe andata al sepolcro a piangere (Gv 11, 29-31). Perchรฉ lโevangelista si preoccupa di raccontarci questo particolare? Per informarci della circostanza che aveva raccolto tanta gente, quando Lazzaro fu risuscitato. I Giudei, pensando che Maria corresse al sepolcro per cercare nelle lacrime sollievo al suo dolore, la seguirono, e cosรฌ il grande miracolo della risurrezione di uno che era morto da quattro giorni ebbe moltissimi testimoni.
- Maria, giunta al luogo dovโera Gesรน, al vederlo gli si gettรฒ ai piedi ed esclamรฒ: Signore, se fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto. Gesรน, vedendola piangere, e con lei piangere i Giudei che lโaccompagnavano, fremette nello spirito, si turbรฒ e disse: Dove lโavete deposto? (Gv 11, 32-34). Non so cosa abbia voluto indicarci il Signore con questo fremito e con questo suo turbamento. Chi poteva turbarlo, se non era lui a turbare se stesso? Perciรฒ, fratelli miei, tenete ben presente la sua potenza prima di cercare il significato del suo turbamento. Tu puoi essere turbato senza volerlo; Cristo invece si turbรฒ perchรฉ volle. Eโ vero che Gesรน ha sentito la fame, รจ vero che si รจ rattristato ed รจ altrettanto vero che รจ morto; ma tutto questo perchรฉ lโha voluto lui: era in suo potere soffrire questo o altro o non soffrire affatto. Il Verbo ha assunto lโanima, ma anche la carne, armonizzando, nellโunitร della sua persona, la natura dellโuomo tutto intero. La luce del Verbo, รจ vero, illuminรฒ lโanima di Pietro e lโanima di Paolo, illuminรฒ le anime degli altri apostoli e dei santi profeti; di nessuna perรฒ si potรฉ dire: Il Verbo si รจ fatto carne (Gv 1, 14); di nessuna si puรฒ dire: Io e il Padre siamo una cosa sola (Gv 20, 30). Lโanima e la carne di Cristo formano col Verbo di Dio una sola persona, un solo Cristo. Cโรจ in lui la massima potenza, e perciรฒ la debolezza umana obbediva in tutto alla sua volontร . Ecco il senso dellโespressione: egli si turbรฒ.
[Il fremito di Cristo.]
- Ho parlato della potenza; ora vediamo il significato del suo turbamento. Lazzaro morto da quattro giorni e chiuso nel sepolcro รจ simbolo di un grande peccatore. Perchรฉ si turba il Cristo, se non per insegnarti che tu devi metterti in agitazione quando ti vedi oppresso e schiacciato da tanta mole di peccati? Ti sei esaminato, ti sei riconosciuto colpevole, ti sei detto: ho fatto quel peccato e Dio mi ha perdonato; ho commesso quellโaltro e Dio ha differito il castigo; ho ascoltato il Vangelo e lโho disprezzato; sono stato battezzato e sono ricaduto nelle medesime colpe; che faccio? dove vado? come posso uscirne? Quando parli cosรฌ, giร il Cristo freme perchรฉ in te freme la fede. Negli accenti di chi freme si annuncia la speranza di chi risorge. Se dentro di te cโรจ la fede, dentro di te cโรจ Cristo che freme: se in noi cโรจ fede, in noi cโรจ Cristo. Lo dice lโApostolo: Per mezzo della fede, Cristo abita nei vostri cuori (Ef 3, 17). La presenza di Cristo nel tuo cuore รจ legata alla fede che tu hai in lui. Questo รจ il significato del fatto che egli dormiva nella barca: essendo i discepoli in pericolo, ormai sul punto di naufragare, gli si avvicinarono e lo svegliarono. Cristo si levรฒ, comandรฒ ai venti e ai flutti, e si fece gran bonaccia (cf. Mt 8, 24-26). Eโ quello che avviene dentro di te: mentre navighi, mentre attraversi il mare tempestoso e pericoloso di questa vita, i venti penetrano dentro di te; soffiano i venti, si levano i flutti e agitano la barca. Quali venti? Hai ricevuto un insulto e ti sei adirato; lโinsulto รจ il vento, lโira รจ il flutto; sei in pericolo perchรฉ stai per reagire, stai per rendere ingiuria per ingiuria e la barca sta per naufragare. Sveglia Cristo che dorme. Eโ per questo che sei agitato e stai per ricambiare male per male, perchรฉ Cristo nella barca dorme. Il sonno di Cristo nel tuo cuore vuol dire il torpore della fede. Se svegli Cristo, se cioรจ la tua fede si riscuote, che ti dice Cristo che si รจ svegliato nel tuo cuore? Ti dice: Io mi son sentito dire indemoniato (Gv 7, 20), e ho pregato per loro. Il Signore ascolta e tace; il servo ascolta e si indigna? Ma, tu vuoi farti giustizia. E che, mi son forse fatto giustizia io? Quando la fede ti parla cosรฌ, รจ come se si impartissero comandi ai venti e ai flutti: e viene la calma. Risvegliare Cristo che dorme nella barca รจ, dunque, scuotere la fede; allo stesso modo Cristo frema nel cuore dellโuomo oppresso da una grande mole e abitudine di peccato, nel cuore dellโuomo che trasgredisce anche il santo Vangelo; Cristo frema, cioรจ lโuomo rimproveri se stesso. Ascolta ancora: Cristo ha pianto, lโuomo pianga se stesso. Per qual motivo infatti Cristo ha pianto se non perchรฉ lโuomo impari a piangere? Per qual motivo fremette e da se medesimo si turbรฒ se non perchรฉ la fede dellโuomo, giustamente scontento di se stesso, impari a fremere condannando le proprie cattive azioni, affinchรฉ la forza della penitenza vinca lโabitudine al peccato?
- E disse: dove lโavete deposto? Sapevi che era morto, e non sapevi dove era stato sepolto? Questo significa che Dio quasi non conosce piรน lโuomo che si รจ perduto in questa maniera. Non ho osato dire: non conosce. Ho detto quasi, perchรฉ in effetti non cโรจ nulla che Dio non conosca. La prova che Dio quasi non conoscerร piรน lโuomo perduto si trova nelle parole che il Signore pronuncerร nel giudizio: Non vi conosco; allontanatevi da me! (Mt 7, 23). Che significa non vi conosco? Significa: non vi vedo nella mia luce, non vi vedo nella giustizia che io conosco. Cosรฌ anche qui, come se egli non conoscesse piรน un cosรฌ grande peccatore, dice: Dove lโavete deposto? Cosรฌ si era espressa la voce di Dio nel paradiso dopo che lโuomo peccรฒ: Adamo dove sei? (Gn 3, 9). Gli dicono: Signore, vieni e vedi. Che vuol dire: vedi? Vuol dire: abbi pietร . Il Signore infatti vede allorchรฉ usa misericordia. Per questo col salmista gli diciamo: Vedi la mia miseria, la mia pena, e perdona tutti i miei peccati (Sal 24, 18).
- E Gesรน pianse. Dissero allora i Giudei: Guarda come lโamava! (Gv 11, 35-36). Che vuol dire lo amava? Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori al pentimento (Mt 9, 13). Ma alcuni di loro soggiunsero: Non poteva costui, che ha aperto gli occhi al cieco, fare altresรฌ che questo non morisse? (Gv 11,37). Colui che non ha impedito che un malato morisse, farร molto di piรน: risusciterร un morto.
- Intanto Gesรน, fremendo di nuovo in se stesso, giunse al sepolcro. Egli fremerร anche in te, se sei disposto a rivivere. Per ognuno che sia sotto il peso di unโabitudine perversa vien detto che Cristo si reca al sepolcro. Era una grotta, contro la quale era stata posta una pietra (Gv 11, 38). Il morto sotto la pietra rappresenta il colpevole sotto la legge. Sapete infatti che la legge data ai Giudei fu scritta sulla pietra (cf. Es 31, 18). Tutti i colpevoli sono sotto la legge, mentre quelli che vivono bene sono con la legge. La legge non serve per il giusto (cf. 1 Tim 1, 9). Che significa dunque la parola del Signore: Levate via la pietra (Gv 11, 39)? Significa: Proclamate la grazia. Lโapostolo Paolo infatti dice di essere ministro del Nuovo Testamento, non della lettera ma dello spirito, poichรฉ la lettera uccide โ egli dice โ mentre lo spirito vivifica (2 Cor 3, 6). La lettera che uccide, รจ come la pietra che opprime. Levate via la pietra! egli dice. Cioรจ togliete il peso della legge, e proclamate la grazia. Se si fosse data una legge capace di conferire la vita, la giustificazione scaturirebbe dalla legge; la Scrittura invece ha rinserrato ogni cosa sotto il peccato, perchรฉ venisse data la promessa in virtรน della fede in Gesรน Cristo a quelli che credono (Gal 3, 21-22). Dunque: Levate via la pietra!
- Gli dice Marta, la sorella del morto: Signore, giร puzza, perchรฉ son quattro giorni che รจ lร . Gesรน le dice: Non ti ho detto che, se credi, vedrai la gloria di Dio? (Gv 11, 39-40). Le dice che vedrร la gloria di Dio perchรฉ sta per risuscitare un morto di quattro giorni che giร puzza. Tutti infatti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio (Rm 3, 23); e ancora: Dove abbondรฒ il peccato, sovrabbondรฒ la grazia (Rm 5, 20).
- Tolsero, allora, la pietra. Gesรน levรฒ gli occhi al cielo e disse: Padre, ti ringrazio di avermi ascoltato. Io perรฒ sapevo che tu mi ascolti sempre, ma lโho detto per il popolo che mi circonda, affinchรฉ credano che tu mi hai mandato. E, detto questo, con gran voce gridรฒ (Gv 11, 41-43). Fremette, pianse, con gran voce gridรฒ. Quanto รจ difficile che si alzi chi รจ oppresso dal peso delle cattive abitudini! E tuttavia si alza: una grazia occulta interiormente lo vivifica e al suono della voce potente si alza. Che cosa รจ avvenuto? Con gran voce gridรฒ: Lazzaro, vieni fuori! Il morto uscรฌ con i piedi e le mani legate da fasce e la faccia avvolta in un sudario (Gv 11, 43-44). Ti meravigli che abbia potuto camminare con i piedi e le mani legati, e non ti meravigli che sia risorto un morto di quattro giorni? Lโuna e lโaltra sono dovute alla potenza del Signore, non alla forza del morto. Esce ancora legato; รจ ancora avvolto, eppure viene fuori. Che significa? Quando disprezzi la grazia di Dio, giaci morto; e se la disprezzi al punto che ho detto, giaci sepolto. Ma quando confessi il tuo peccato, vieni fuori. Che significa infatti venir fuori, se non manifestarsi uscendo come da un nascondiglio? Perchรฉ tu abbia a riconoscere la tua colpevolezza, Dio ti chiama a gran voce, cioรจ con una grazia straordinaria. E siccome il morto era uscito ancora legato, come un reo confesso non ancora assolto, affinchรฉ fosse sciolto dai suoi peccati, il Signore disse ai servitori: Scioglietelo e lasciatelo andare (Gv 11, 44). Che significa scioglietelo e lasciatelo andare? Ciรฒ che scioglierete sulla terra sarร sciolto nei cieli (cf. Mt 16, 19).
- Molti dei Giudei venuti da Maria, e che avevano visto ciรฒ che egli aveva fatto, credettero in lui. Ma alcuni di essi si recarono dai farisei a riferire ciรฒ che aveva fatto Gesรน (Gv 11, 45-46). Non tutti i Giudei che erano venuti da Maria credettero, perรฒ in gran numero. Ma alcuni di essi, cioรจ alcuni dei Giudei che erano venuti, oppure anche di quelli che avevano creduto, si recarono dai farisei a riferire ciรฒ che aveva fatto Gesรน, per recare un annuncio che convincesse anche i farisei a credere, o piรน probabilmente per fare una denuncia che provocasse il loro furore. Comunque fossero le intenzioni di chi andรฒ a riferire, i farisei furono informati.
- I gran sacerdoti e i farisei radunarono allora un consiglio e dicevano: Che facciamo? (Gv 11, 47). Non dicevano mica: Crediamo! Quegli uomini perversi infatti erano piรน impegnati a infierire su di lui fino a eliminarlo che non a cercare la loro salvezza. E tuttavia erano perplessi e si consultavano. Infatti dicevano: Che facciamo? perchรฉ questโuomo fa molti prodigi! Se lo lasciamo continuare, tutti crederanno in lui e verranno i Romani e ci distruggeranno cittร e nazione (Gv 11, 47-48). Temevano di perdere le cose temporali e non si preoccupavano della vita eterna, e cosรฌ perdettero lโuna e lโaltra. I Romani infatti, dopo la passione e la glorificazione del Signore, distrussero la loro cittร e la loro nazione, espugnando la cittร e deportando la popolazione. Si realizzรฒ cosรฌ la profezia: I figli del regno saranno cacciati fuori nelle tenebre (Mt 8, 12). Temevano che se tutti avessero creduto in Cristo, non sarebbe rimasto nessuno a difendere la cittร e il tempio di Dio contro i Romani. Erano infatti convinti che la dottrina di Cristo fosse contraria al tempio e alle leggi dei loro padri.
- Uno di essi, perรฒ, Caifa, che era sommo sacerdote di quellโanno, disse loro: Voi non ci capite nulla, nรฉ riflettete che รจ nel vostro interesse che un uomo solo muoia e non perisca la nazione intera. Ora, questo non lo disse da se stesso, ma, essendo sommo sacerdote di quellโanno, profetรฒ (Gv 11, 49-51). Apprendiamo qui che lo spirito di profezia puรฒ annunciare il futuro anche per bocca di un uomo indegno; la qual cosa lโevangelista lโattribuisce a unโocculta disposizione di Dio, per il fatto che Caifa era pontefice, cioรจ sommo sacerdote. Puรฒ sembrare strano che lโevangelista dica di Caifa che era sommo sacerdote per quellโanno, dato che Dio aveva stabilito che un sommo sacerdote dovesse restare in carica fino alla sua morte. Ma รจ risaputo che in seguito, per soddisfare ambizioni ed evitare contese, si stabilรฌ che fossero piรน di uno fra i Giudei, e che ciascuno a turno esercitasse la carica per un anno. Anche di Zaccaria si dice che mentre prestava servizio sacerdotale nel turno della sua classe, innanzi a Dio, secondo lโuso del sacro ministero, gli toccรฒ in sorte di entrare nel santuario del Signore per bruciare lโincenso (Lc 1, 8-9). Questo dimostra che vi era piรน di un sommo sacerdote, e che prestavano il loro servizio a turno, poichรฉ solo al sommo sacerdote spettava bruciare lโincenso (cf. Es 30, 7). E probabilmente anche durante il medesimo anno prestavano servizio in diversi, ai quali si avvicendavano altri nellโanno successivo, e tra questi veniva sorteggiato chi doveva bruciare lโincenso. E cosa profetรฒ Caifa? Profetรฒ che Gesรน sarebbe morto per la nazione, e non per quella nazione soltanto, ma anche per radunare insieme i figli di Dio dispersi (Gv 11, 51-52). Questo lo ha aggiunto lโevangelista, in quanto la profezia di Caifa si limitava alla nazione dei Giudei, nella quale si trovavano quelle pecore di cui il Signore aveva detto: Sono stato mandato soltanto alle pecore perdute della casa dโlsraele (Mt 15, 24). Ma lโevangelista sapeva che esistevano altre pecore che non erano di quellโovile, e che dovevano essere radunate, in modo che vi fosse un solo ovile, e un solo pastore (cf. Gv 10, 16). Tutto questo, perรฒ, lโevangelista lo dice tenendo conto della predestinazione, in quanto quelli che non credevano in lui, non erano ancora nรฉ sue pecore nรฉ figli di Dio.
- Da quel giorno, dunque, decisero di farlo morire. Gesรน non si faceva piรน vedere in pubblico fra i Giudei, ma si ritirรฒ nella regione prossima al deserto, in una cittร chiamata Efraim, e lร soggiornรฒ con i suoi discepoli (Gv 11, 53-55). Non gli era certo venuto meno il suo potere, perchรฉ, se avesse voluto, avrebbe ben potuto rimanere pubblicamente in mezzo ai Giudei senza che essi potessero fargli del male. Egli volle invece offrire ai discepoli lโesempio di come si possa vivere accettando la debolezza umana; e mostrare loro che i suoi fedeli, che sono le sue membra, possono, senza commettere peccato, sottrarsi ai loro persecutori; e che si deve cercare di sfuggire al furore degli iniqui, anzichรฉ provocarli maggiormente col mettersi nelle loro mani.
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V Domenica del Tempo di Quaresima
- Colore liturgico: Viola
- Ez 37, 12-14; Sal.129; Rm 8, 8-11; Gv 11, 1-45
Gv 11, 1-45
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, un certo Lazzaro di Betร nia, il villaggio di Maria e di Marta sua sorella, era malato. Maria era quella che cosparse di profumo il Signore e gli asciugรฒ i piedi con i suoi capelli; suo fratello Lazzaro era malato. Le sorelle mandarono dunque a dire a Gesรน: ยซSignore, ecco, colui che tu ami รจ malatoยป.
Allโudire questo, Gesรน disse: ยซQuesta malattia non porterร alla morte, ma รจ per la gloria di Dio, affinchรฉ per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificatoยป. Gesรน amava Marta e sua sorella e Lazzaro. Quando sentรฌ che era malato, rimase per due giorni nel luogo dove si trovava. Poi disse ai discepoli: ยซAndiamo di nuovo in Giudea!ยป. I discepoli gli dissero: ยซRabbรฌ, poco fa i Giudei cercavano di lapidarti e tu ci vai di nuovo?ยป. Gesรน rispose: ยซNon sono forse dodici le ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perchรฉ vede la luce di questo mondo; ma se cammina di notte, inciampa, perchรฉ la luce non รจ in luiยป.
Disse queste cose e poi soggiunse loro: ยซLazzaro, il nostro amico, sโรจ addormentato; ma io vado a svegliarloยป. Gli dissero allora i discepoli: ยซSignore, se si รจ addormentato, si salverร ยป. Gesรน aveva parlato della morte di lui; essi invece pensarono che parlasse del riposo del sonno. Allora Gesรน disse loro apertamente: ยซLazzaro รจ morto e io sono contento per voi di non essere stato lร , affinchรฉ voi crediate; ma andiamo da lui!ยป. Allora Tommaso, chiamato Dรฌdimo, disse agli altri discepoli: ยซAndiamo anche noi a morire con lui!ยป.
Quando Gesรน arrivรฒ, trovรฒ Lazzaro che giร da quattro giorni era nel sepolcro. Betร nia distava da Gerusalemme meno di tre chilometri e molti Giudei erano venuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello. Marta dunque, come udรฌ che veniva Gesรน, gli andรฒ incontro; Maria invece stava seduta in casa. Marta disse a Gesรน: ยซSignore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederร ยป. Gesรน le disse: ยซTuo fratello risorgerร ยป. Gli rispose Marta: ยซSo che risorgerร nella risurrezione dellโultimo giornoยป. Gesรน le disse: ยซIo sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrร ; chiunque vive e crede in me, non morirร in eterno. Credi questo?ยป. Gli rispose: ยซSรฌ, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondoยป.
Dette queste parole, andรฒ a chiamare Maria, sua sorella, e di nascosto le disse: ยซIl Maestro รจ qui e ti chiamaยป. Udito questo, ella si alzรฒ subito e andรฒ da lui. Gesรน non era entrato nel villaggio, ma si trovava ancora lร dove Marta gli era andata incontro. Allora i Giudei, che erano in casa con lei a consolarla, vedendo Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono, pensando che andasse a piangere al sepolcro.
Quando Maria giunse dove si trovava Gesรน, appena lo vide si gettรฒ ai suoi piedi dicendogli: ยซSignore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!ยป. Gesรน allora, quando la vide piangere, e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente e, molto turbato, domandรฒ: ยซDove lo avete posto?ยป. Gli dissero: ยซSignore, vieni a vedere!ยป. Gesรน scoppiรฒ in pianto. Dissero allora i Giudei: ยซGuarda come lo amava!ยป. Ma alcuni di loro dissero: ยซLui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sรฌ che costui non morisse?ยป.
Allora Gesรน, ancora una volta commosso profondamente, si recรฒ al sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra. Disse Gesรน: ยซTogliete la pietra!ยป. Gli rispose Marta, la sorella del morto: ยซSignore, manda giร cattivo odore: รจ lรฌ da quattro giorniยป. Le disse Gesรน: ยซNon ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?ยป. Tolsero dunque la pietra. Gesรน allora alzรฒ gli occhi e disse: ยซPadre, ti rendo grazie perchรฉ mi hai ascoltato. Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma lโho detto per la gente che mi sta attorno, perchรฉ credano che tu mi hai mandatoยป. Detto questo, gridรฒ a gran voce: ยซLazzaro, vieni fuori!ยป. Il morto uscรฌ, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesรน disse loro: ยซLiberร telo e lasciร telo andareยป.
Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciรฒ che egli aveva compiuto, credettero in lui.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 02 โ 08 Aprile 2017
- Tempo di Quaresima V, Colore โ Viola
- Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 5
Fonte: LaSacraBibbia.net
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