Commento al Vangelo del 19 novembre 2017 – Charles de Foucauld

CHARLES DE FOUCAULD:
COMMENTI AL VANGELO DI MATTEO

XXXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

«A chiunque ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; e a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha» …

O divino bambino Gesù, ai piedi del quale sono, tra i tuoi santi genitori, stretto a loro, che hai donato anche a me come genitori, te che adoro in questa notte nel tuo viaggio verso l’Egitto, nell’angolo della foresteria dove riposi tra le braccia e sotto gli occhi di Maria e di Giuseppe, poiché vuoi che mentre ti guardo mediti le tue parole, fammele comprendere, fammi comprendere ciò che vuoi che comprenda…

In cosa si mostra di più il tuo cuore in queste parole, o dolcissimo bambino Gesù!.. Ho dato ad uno 5 talenti, all’altro di più, all’altro di meno, a tutti qualcosa, pensa a ciò che ti ho dato e cadi in adorazione davanti alle mie infinite bontà e alle misericordie del mio cuore…

Ripassa i benefici generali, la creazione, l’Amore e la volontà della tua salvezza, da sempre, i benefici dell’antico testamento di cui godi, l’Incarnazione, tutta la mia vita sulla terra, in tutti gli istanti della quale ti ho visto, amato, ho agito e sofferto per te e ti ho colmato di beni, tutti i benefici elargiti nel mondo e soprattutto nella mia Chiesa, dall’Ascensione, la tua nascita, il tuo battesimo, la tua educazione cristiana, la tua prima Comunione, tante dolcezza di cui ho colmato la tua vita, l’averti preservato nei pericoli quando tu eri lontano da me e la morte ti avrebbe condotto all’inferno…

La mia protezione per impedirti di cadere nei più grandi peccati, protezione del tutto speciale e straordinaria, se tu la consideri, ti impedivo malgrado te, la tua conversione, la tua vocazione alla vita religiosa, il tuo direttore, tant e grazie, dolcezze, la Trappa, la vita da eremita, il tuo soggiorno a Nazareth dove ti ho così visibilmente stabilito e mantenuto per mia mano, le incomparabili dolcezze, la pace e l’esultanza che tu vi hai trovato…

Ecco una piccola parte, figlio mio, dei talenti che hai ricevuto da me… Giudica l’albero dai suoi frutti, il mio Cuore dalle mie bontà, il mio Amore dai miei benefici… Grazie, grazie, grazie! Mio Dio! O dolcissimo bambino Gesù, mi metto ai tuoi piedi con tutto, con tutto il mio cuore e ti chiedo una sola cosa per me, è di essere riconoscente e fedele?.. Mi sembra, mio Dio, che questo mi basti, perché è renderti tutto, a te al quale devo tutto, è amarti e servirti meglio che posso, in tutti gli istanti della mia vita, Te dal quale ricevo tutti questi istanti, tutto ciò che ho e tutto ciò che sono… Come sei buono, come sei tenero e affettuoso, o beneamato Signore Gesù! Ci sarà chiesto conto di tutto ciò che abbiamo ricevuto… E poiché ho tanto ricevuto, mi sarà chiesto molto!… Se ho ricevuto molto di più della maggior parte degli uomini… la conversione, la vocazione religiosa, la Trappa, la vita di eremita, Nazareth, la comunione quotidiana, e tante altre grazie, mi sarà chiesto molto…

Mio Signore e mio Dio, cosa bisogna fare per renderti ciò che mi hai dato e far fruttificare tutti questi doni, poiché me ne domanderai conto … Dimmi ancora questo, o dolcissimo bambino Gesù! Te lo domando, rannicchiato ai tuoi piedi, adorandoti e guardandoti tra i tuoi santi Genitori… Te lo chiedo per loro intercessione… Dimmelo, divino bambino Gesù, e fammelo fare, affinché, come sono in questo momento stretto ai tuoi piedi, tra Gesù e Maria, così io sia (ma con maggior perfezione da parte mia) in tutti gli istanti della mia vita e nell’eternità…

Rispondimi, o dolcissimo bambino Gesù, come ti renderò ciò che t i devo?…

…Ed è il solo mezzo che tu hai per obbedirmi; perché io voglio, modello degli uomini, che essi seguano il mio esempio e camminino per la via che io ho seguito; ora io ho, vedi, camminato per la via dell’obbedienza, io che sono in questo momento un piccolo bambino in fasce, che non posso fare un passo, e mi lascio portare dove si vuole e come si vuole: è l’esempio che ti dono; obbedisci come me quando ero in fasce; senza ombra di resistenza, senza dire una parola… Parla per aprire la tua anima, per esprimere tutto ciò che vi accade, ripugnanze, desideri, grazie, tentazioni, tutto; ma fatto questo, sii muto, obbediente e come me bambino di poche settimane imitami nel tempo in cui ero portato verso l’Egitto…

Così,  ecco  la  mia  risposta:  obbedisci  in  tutto  al  tuo  direttore,  in  vista  di  me,  e  apriti perfettamente a lui. Mi restituirai così tutto ciò che mi devi, per quanto sia possibile a un uomo…  Grazie,  grazie,  grazie,  o  dolc issimo  bambino  Gesù;  soccorrimi  affinché  compia perfettamente le tue parole, in te, con te e per te. Amen.

 Traduzione a cura delle Discepole del Vangelo .

La vicenda spirituale di Charles de Foucauld (1858-1916) continua anche oggi ad essere motivo di interesse diffuso tra cristiani e non cristiani, poiché si affida a valori umani sempre più cercati, diventati ormai rari nelle nostre comunità civili: il primato di Dio, le relazioni umane, la cura del prossimo, la qualità della vita ordinaria.Il vangelo rimane la parola più autorevole per introdurre il credente ad una vita autentica. Charles de Foucauld ha sostato a lungo sui testi evangelici, per imparare a vivere in modo fedele un’esistenza degna di essere vissuta: una vita a imitazione di Gesù. Le meditazioni sul vangelo di Giovanni, che egli ha realizzato in Terra santa, possono essere considerate come un insieme di lezioni di vita cristiana, una raccolta di indicazioni pedagogiche per imparare, giorno dopo giorno, a seguire il Signore nella propria condizione di vita, in ascolto delle reali esigenze del mondo d’oggi.

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XXXIII Domenica del Tempo Ordinario – Anno A

Mt 25, 14-30
Dal Vangelo secondo  Matteo

14Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, sentì compassione per loro e guarì i loro malati. 15Sul far della sera, gli si avvicinarono i discepoli e gli dissero: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare». 16Ma Gesù disse loro: «Non occorre che vadano; voi stessi date loro da mangiare». 17Gli risposero: «Qui non abbiamo altro che cinque pani e due pesci!». 18Ed egli disse: «Portatemeli qui». 19E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull’erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli, e i discepoli alla folla. 20Tutti mangiarono a sazietà, e portarono via i pezzi avanzati: dodici ceste piene. 21Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini. 22Subito dopo costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, finché non avesse congedato la folla. 23Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo. 24La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. 25Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. 26Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. 27Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!». 28Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». 29Ed egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. 30Ma, vedendo che il vento era forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 19 – 25 Novembre 2017
  • Tempo Ordinario XXXIII
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo A
  • Salterio: sett. 1

Fonte: LaSacraBibbia.net

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