Commento al Vangelo del 19 marzo 2017 – Don Francesco Cristofaro

Terza domenica di Quaresima:
Ecco come ti cambia la vita.
Incontro di Gesù con la Samaritana.

Ci sono condizioni storiche, avvenimenti, fatti che non consentono il dialogo. In questo contesto, abitanti di Samaria, e abitanti di Gerusalemme sono in netto contrasto. Il contrasto è in ordine alla fede. Sono i giudei che non parlano con i samaritani perché si sentono superiori. Questo contrasto non consente neppure di scambiarsi una parola. Lo testimonia il Vangelo: “Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?”. I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani.

Gesù non è l’uomo della divisione, della inimicizia, della cattiveria. Da ogni situazione, evento, per il Signore ne scaturisce un’opportunità di grazia. Lui deve portare ogni uomo a conoscere e aderire alla verità. Questo è anche il nostro compito. Portare ogni uomo alla conoscenza della verità. Il cristiano non è l’uomo dell’odio, dell’inimicizia, del rancore, della divisione.

Questo vangelo ci insegna a valorizzare ogni situazione, ogni evento, ogni incontro.  Ci si serve di una necessità, di un episodio, di un fatto, di un bisogno. Gesù si serve di un pozzo e di un po’ d’acqua.  Gesù chiede da bere e chiede dell’acqua ad una donna. La samaritana gli ricorda: io e te non possiamo parlare.

Gesù si serve di questo per aprire la donna alla verità. Lo comprendiamo dal dialogo che segue: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: “Dammi da bere!”, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva». Gli dice la donna: «Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest’acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?». Gesù le risponde: «Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna». «Signore – gli dice la donna –, dammi quest’acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua».

Si capovolge la situazione: non è più Gesù a chiedere l’acqua ma è la donna a chiedere l’acqua a Gesù.

Apparentemente Gesù abbassandosi a chiedere dell’acqua si è umiliato, ma questo abbassamento ha provocato tanto bene. Ha salvato la donna e una comunità intera.

Questo episodio ci insegna la Legge della missione cristiana. Possiamo affermare che il quarto capitolo del vangelo di Giovanni è il Capitolo della missione. Gesù cammina, incontra persone. Le incontra in luoghi particolari, con una vita particolare, un passato ed un presente particolari.

Gesù parte dalla particolarità della persona che incontra e con essa inizia un vero dialogo di salvezza. Il dialogo per Gesù è quel mettersi in relazione con la particolarità storica della persona. La persona particolare ha bisogno di una parola particolare, di una salvezza particolare, di un dire particolare.

Quanto dobbiamo imparare noi da questo vangelo! Ogni giorno incontriamo in mare di persone. Spesso o quasi sempre le lasciamo senza una parola di verità. Tristi le incontriamo e tristi le lasciamo magari gli abbiamo messo addosso anche un carico maggiore portando i nostri pesi. Disperate le incontriamo le persone e disperate le lasciamo. Vuote le incontriamo e vuole le lasciamo e pensare che noi abbiamo il segreto della gioia, della pace, della serenità perché abbiamo Cristo e ci vergogniamo di parlare di Lui.

La Samaritana salvata da Cristo diventa strumento di salvezza di un’intera comunità. Del resto noi non siamo dei salvati da Cristo, da un incontro con lui, da una parola ascoltata?

Allora, diventiamo anche noi veri strumenti di salvezza verso i fratelli che incontriamo. Non ci viene chiesto di leggere la Bibbia per intero ad ogni nostro incontro con l’altro. Ci viene chiesto di avere attenzione verso di lui, di trovare una via giusta per amarlo. Poi il resto lo farà lo Spirito Santo del Signore.

IMPEGNO SETTIMANALE:

mi impegno a trasformare ogni incontro in occasioni di grazia e di salvezza per i fratelli.

Don Francesco Cristofaro

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III Domenica del Tempo di Quaresima

Gv 4, 5-42
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù giunse a una città della Samarìa chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c’era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere». I suoi discepoli erano andati in città a fare provvista di cibi. Allora la donna samaritana gli dice: «Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani.
Gesù le risponde: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: “Dammi da bere!”, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva». Gli dice la donna: «Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest’acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?».

Gesù le risponde: «Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna». «Signore – gli dice la donna –, dammi quest’acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua». Le dice: «Va’ a chiamare tuo marito e ritorna qui». Gli risponde la donna: «Io non ho marito». Le dice Gesù: «Hai detto bene: “Io non ho marito”. Infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero».

Gli replica la donna: «Signore, vedo che tu sei un profeta! I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare». Gesù le dice: «Credimi, donna, viene l’ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma viene l’ora – ed è questa – in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità». Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa». Le dice Gesù: «Sono io, che parlo con te».

In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliavano che parlasse con una donna. Nessuno tuttavia disse: «Che cosa cerchi?», o: «Di che cosa parli con lei?». La donna intanto lasciò la sua anfora, andò in città e disse alla gente: «Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia lui il Cristo?». Uscirono dalla città e andavano da lui.

Intanto i discepoli lo pregavano: «Rabbì, mangia». Ma egli rispose loro: «Io ho da mangiare un cibo che voi non conoscete». E i discepoli si domandavano l’un l’altro: «Qualcuno gli ha forse portato da mangiare?». Gesù disse loro: «Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera. Voi non dite forse: ancora quattro mesi e poi viene la mietitura? Ecco, io vi dico: alzate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura. Chi miete riceve il salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perché chi semina gioisca insieme a chi miete. In questo infatti si dimostra vero il proverbio: uno semina e l’altro miete. Io vi ho mandati a mietere ciò per cui non avete faticato; altri hanno faticato e voi siete subentrati nella loro fatica».

Molti Samaritani di quella città credettero in lui per la parola della donna, che testimoniava: «Mi ha detto tutto quello che ho fatto». E quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregavano di rimanere da loro ed egli rimase là due giorni. Molti di più credettero per la sua parola e alla donna dicevano: «Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 19 – 25 Marzo 2017
  • Tempo di Quaresima III, Colore viola
  • Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 3

Fonte: LaSacraBibbia.net

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