Commento al Vangelo del 19 Agosto 2018 – P. Antonio Giordano, IMC

L’Eucaristia in relazione alla virtù della Carità = Amore = Dio è Amore

L’Amore, o virtù teologale della Carità, è il dono dello Spirito Santo effuso sui battezzati. Signore Gesù: “Vi do un comandamento nuovo, che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli” (Gv 13,34-35).

 “Avendo amato i suoi, li amò fino alla fine” S. Giovanni.

La Virtù dell’Amore nell’Antico Testamento = fedeltà
Nell’Antico Testamento non si parla tanto di Dio che ama, piuttosto di Dio che sceglie ed elegge per sé un popolo, gli Israeliti, con i quali conclude la sua alleanza perenne. Dio fa conoscere il suo amore col manifestarsi fedele al suo impegno di preferenza anche quando Israele lo tradisce per altre divinità. Ed è proprio in queste occasioni dolorose che il Dio di Abramo fa chiaramente capire che Egli è un Dio che ama, uno Sposo che perdona e che riaccetta il suo popolo, un Padre che ama svisceratamente.

Ecco due espressioni:

“Ti farò mia sposa per sempre, ti farò mia sposa nella giustizia e nel diritto, nella benevolenza e nell’amore, ti fidanzerò con me nella fedeltà e tu conoscerai il Signore” (Osea 2,21-22).

“Quando Israele era giovinetto, io l’ho amato e dall’Egitto ho chiamato mio figlio” (Os 11,1).

E poiché Dio ama così il suo popolo, Egli chiede in cambio amore: il popolo eletto deve essere fedele.

“Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo. Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze. Questi precetti che oggi ti do, ti stiano fissi nel cuore; li ripeterai ai tuoi figli” (Dt 6,4-7).

Gli Israeliti dovranno impegnarsi, dunque, ad amare Dio, osservando tutti i suoi comandamenti, fra i quali primeggia l’amore al prossimo. Fedeltà totale. “Amerai il tuo prossimo come te stesso” dice il Signore (Lv 19,18).

Eleviamo la nostra preghiera a Dio con le stesse parole di Davide, il servo fedele:

“O Dio, tu sei il mio Dio, all’aurora ti cerco, di te ha sete l’anima mia, a te anela la mia carne, come terra deserta, arida, senz’acqua” (Sal 62). Indicami, Signore, la via dei tuoi decreti. Piega il mio cuore verso i tuoi insegnamenti e non verso la sete del guadagno. Distogli i miei occhi dalle cose vane, fammi vivere sulla tua via.

La Virtù dell’Amore nel Nuovo Testamento = Paternità
“Dio ha tanto amato da dare il suo unico Figlio” (Gv 3.16). Costretto dall’Amore, Dio, il Creatore del cielo e della terra, non solo ama, ma svela la sua propria identità alla sua creatura e le comunica che Egli è Padre di un Figlio amatissimo e glielo vuole donare perché, umiliato fino alla morte di croce, paghi il riscatto del peccato del mondo, sì che, da peccatori, noi potessimo diventare veri figli dello stesso Padre.

Ma la vita eterna interessa? C’è qualcuno che desi­dera la vita? C’è qualcuno che vuole lunghi giorni felici, per gustarla? (Salmo 33,13). Sì, io voglio per me e per i miei una vita che sia vera e piena. Voglio lunghi giorni e che sia­no felici. Voglio un’eternità felice in Dio, mio Padre. Cristo possiede il se­greto della vita che non muo­re. E vuole trasmetterlo.

Dio ci ha amato per primo, come Padre, mentre a noi viene dato di riamarlo, come figli. Ma Gesù, il nostro Dio e Salvatore, dice anche: “Chi mi ama sarà amato dal Padre mio, e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui” (Gv 14,21.23).

La Madonna, quando riceveva la Comunione da S. Giovanni si presentava a Dio nella Fedeltà, dell’Antico Testamento, nella Paternità di Dio che l’aveva scelta ad essere Madre del Salvatore, e nella totalità di offerta, perché era tutta e solo di Dio.

Fonte

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XX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno B

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Gv 6, 51-58
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».
Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me.
Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 19 – 25 Agosto 2018
  • Tempo Ordinario XIX
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 4

Fonte: LaSacraBibbia.net

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