Commento al Vangelo del 19 Agosto 2018 โ€“ don Giovanni Berti โ€“ Gioba

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la messa oltre la messa

Nulla รจ eterno, nulla dura per sempre.

Possiamo darci da fare per allungare la vita, la salute, la sicurezza delle nostre cose, di quello che costruiamo e progettiamo, ma poi ci sono esperienze che ci ricordano davvero quando siamo precari e โ€œfinitiโ€, e quanto fragile รจ la vita umana e quello che lโ€™uomo costruisce.

In questi giorni il crollo del ponte Morandi a Genova, insieme al dolore e alla rabbia, ha fatto emergere quel sentimento profondo di precarietร  che tende a renderci insicuri nellโ€™animo. Un ponte di cemento armato, pensato e costruito per durare molto a lungo, in un attimo si sgretola e la vita di molte persone viene inghiottita e distrutta. E la vita di singoli e famiglie, pensata per durare e nel corso del viaggio della vita, viene interrotta improvvisamente, assurdamente. Siamo colpiti da questa tragedia perchรฉ davvero la parola โ€œeternitร โ€ che viene ripetuta molte volte in questo passo del Vangelo e anche nella liturgia sembra lontana dalla nostra esperienza.

Gesรน nel suo lungo discorso sul โ€œpane di vitaโ€, iniziato con il gesto concreto della moltiplicazione dei pani e dei pesci (allโ€™inizio del capitolo 6 del Vangelo di Giovanni), arriva al vertice del suo insegnamento e la Chiesa ha visto in questo discorso il significato profondo dellโ€™Eucarestia. Gli altri tre evangelisti raccontano gli eventi dellโ€™Ultima Cena, dalle cui parole รจ nata la Liturgia della Messa, mentre Giovanni non ce la racconta ma ci dร  il senso vero, il come viverla durante e dopo i riti.

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Gesรน parla di โ€œmangiare la sua carne e bere il suo sangueโ€ per avere la vita eterna. I Giudei, nemici storici del Maestro, ancora una volta non comprendono e pongono una domanda superficiale (โ€œCome puรฒ costui darci la sua carne da mangiare?โ€). Da li parte lโ€™approfondimento di Gesรน per loro e per noi suoi discepoli di oggi che viviamo la Messa con il rischio continuo di viverla anche noi in modo superficiale.

โ€œChi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in luiโ€ dice Gesรน, insistendo su questa unione โ€œfisicaโ€ tra Cristo e noi, una unione reale e non solo di facciata. Mangiare la sua carne e bere il suo sangue, celebrato nellโ€™Eucarestia con il pane e il vino, significa far si che la nostra vita concreta, quello che siamo, le relazioni umane, i progetti che pensiamo e realizziamo, siano uniti a Cristo in modo reale e totale.

La Messa ridotta a un rito รจ una messa che non diventa vita, non diventa carne e sangue. La Celebrazione Eucaristica รจ fatta di riti antichi e rinnovati e talvolta forse non tutti comprensibili e non sempre vissuti con piena consapevolezza. Eppure in questa Celebrazione la Chiesa da sempre incontra โ€œfisicamenteโ€ Gesรน perchรฉ questa โ€œunione fisicaโ€ si prolunghi oltre i riti e oltre i tempi piรน o meno lunghi della Celebrazione.

E abbiamo davvero bisogno che la Messa vada oltre la Messa, nel senso di oltre la Celebrazione, perchรฉ lโ€™eternitร  di Cristo ci aiuti ad affrontare le nostre precarietร , le nostre non-eternitร  che ci fanno faticare e soffrire e rischiano di chiuderci in noi stessi.

Gesรน per rafforzare il suo discorso diventa assai provocatorio con i suoi contemporanei che vedevano lโ€™esperienza dellโ€™Esodo come fondamentale punto di riferimento. Infatti arriva a dire che il pane dato nel deserto da Dio al popolo affamato (la manna) non era il vero pane vivo, infatti chi lโ€™ha mangiato alla fine รจ morto ancor prima di arrivare alla Terra Promessa: una sorta di fallimento! Il vero pane che dร  vita eterna รจ proprio Lui stesso, al quale siamo chiamati ad unirci profondamente. Lโ€™Eucarestia domenicale รจ quindi davvero necessaria per ogni cristiano, perchรฉ senza quel pane di vita condiviso tra i fratelli, rischia di morire di fame non tanto fisicamente, ma spiritualmente. E se moriamo nello spirito, allora si che tutto quello che ci succede e tutte le esperienze di non-eternitร  che sperimentiamo ci schiacciano definitivamente.

La Messa vera dunque va oltre la Messa, perchรฉ diventa esperienza di vita nella vita di tutti i giorni, nelle esperienze quotidiane. La Messa vera, celebrata con la comunitร , diventa eterna non perchรฉ dura a lungo ma perchรฉ ci fa sperimentare Cristo in noi sempre, in ogni istante. E cosรฌ anche ne sperimentiamo continuamente che nulla รจ eterno di quello che รจ nostro, lโ€™amore di Cristo che abita in noi ci fa sperimentare la forza della sua eternitร .

Fonte

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XX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ€“ Anno B

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Gv 6, 51-58
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesรน disse alla folla: ยซIo sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrร  in eterno e il pane che io darรฒ รจ la mia carne per la vita del mondoยป.
Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: ยซCome puรฒ costui darci la sua carne da mangiare?ยป.
Gesรน disse loro: ยซIn veritร , in veritร  io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dellโ€™uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterรฒ nellโ€™ultimo giorno. Perchรฉ la mia carne รจ vero cibo e il mio sangue vera bevanda.
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, cosรฌ anche colui che mangia me vivrร  per me.
Questo รจ il pane disceso dal cielo; non รจ come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrร  in eternoยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 19 โ€“ 25 Agosto 2018
  • Tempo Ordinario XIX
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 4

Fonte: LaSacraBibbia.net

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