Gesù manda la sua parola in ogni luogo e ad ogni persona. E non manda messaggi, manda altre persone che sono servi, che sono agnelli, che sono spogli perché pieni di lui e con solo lui da potare: e con Lui viene la pace e l’amore che spinge a stare con chi accetta il nostro amore, il Suo amore.
Poesia
Non chiedi più forze.
Non chiedi più poteri.
Chiedi più cuori.
Chiedi più anime.
Chiedi più vite.
Perché non è una questione di fare di più.
Non è una questione di fare meglio.
Ma di amare.
Amare come ami tu.
Con corpo, anima, tutta la vita.
Tutto.
Tutti.
Non si tratta di essere ben armati.
Non si tratta di essere ben organizzati.
Non si tratta di essere tanti.
Si tratta di amare.
Per amare ci vogliono due.
Due che si amano.
Due che pregano.
Due che siano mandati.
E dicano si.
E vanno.
La messe è molta.
Ci vuole più amore.
Più amanti.
Vieni amore mio.
Vinceremo i lupi.
Li vinceremo con la preghiera.
Con l’amore.
Con i nostri si al Signore della messe.
Vieni amore mio.
Non portare nulla.
Non tardare.
Portami la pace.
Portala tu dentro di me.
Ti aspettavo.
Ti aspetto.
Mangia e bevi e separa in me.
I lupi li vinco con la pace.
Con la pace che mi porti tu.
I lupi li vinco con l’amore.
Con l’amore che mi fai tu.
I lupi li vinco con te dentro di me.
Nella mia casa.
Armata di te.
Vinco.
Sei entrato nella mia vita come agnello in mezzo ai lupi.
I miei pensieri cattivi.
Le mie parole taglienti.
Il mio amore amaro.
Le mie braccia stanche.
Come lupi.
Sei venuto come agnello.
E mi hai dato la pace.
Sei venuto su di me.
E tutto si è placato in me.
E tutto si è svegliato in me.
Hai diritto a tutto di me.
Perché mi hai dato la vita.
Mi hai salvato con il tuo amore.
Si, sei il mio regno.
Si, amore mio.
Sempre si.
Ho pregato.
Ho pregato.
Pregato.
So fare solo questo.
Pregare.
E sei arrivato.
Solo tu e il tuo amore.
Hai placato i miei lupi.
Sei sceso su di me.
Hai mangiato e bevuto e riposato in me.
Hai fatto di me la tua casa.
Ho fatto di te il mio regno.
Non andare più via.
Non andrò mai via.
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Lc 10, 1-9
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Questo commento/poesia del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).
A cura di don Mauro Leonardi – Il suo blog è “Come Gesù“
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