Commento al Vangelo del 18 marzo 2018 – don Giovanni Berti – Gioba

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Commento al Vangelo a cura di don Giovanni Bertiย 

Laย forza del seme

Allโ€™incontro in preparazione alla Cresima oggi ho iniziato facendo vedere ai ragazzi le foto di tre personaggi famosi in qualche modo legati tra loro e anche al cammino di fede. Ho mostrato la foto di Stephen Hawking, lo scienziato malato di SLA sulla sua sedia a rotelle, la foto di Aldo Moro ritratto durante la sua prigionia ad opera delle Brigate Rosse e la foto di Martin Luther King che parla in pubblico. I ragazzi ovviamente hanno subito riconosciuto lo scienziato, morto qualche giorno fa a 76 anni, e del quale ovviamente hanno parlato molto i media e sicuramente a scuola. Qualcuno ha vagamente riconosciuto il pastore afroamericano che si รจ battuto per i diritti dei neri negli Stati Uniti negli anni โ€™60 e di cui ricorre nei prossimi giorni il mezzo secolo dallโ€™assassinio ad opera di un suprematista bianco. Nessuno purtroppo ha riconosciuto il grande statista italiano, a 40 anni dal rapimento e uccisione da parte dei terroristi italiani.

Ho chiesto ai ragazzi cosa questi personaggi avessero in comune e in cosa potessero essere di esempio per loro in vista della loro Confermazioneโ€ฆ

Il brano di Vangelo di questa quinta domenica di Quaresima che ci prepara alle celebrazioni pasquali, inizia con alcuni greci, quindi stranieri e lontani dal popolo ebreo, che vogliono vedere Gesรน. Si rivolgono a Filippo e Andrea, che dai loro nomi di origine greca forse sono i piรน disponibili a fare da mediazione, e attraverso di loro la richiesta arriva a Gesรน. In questi greci possiamo benissimo vedere anche noi stessi e tutti coloro che in qualche modo si interrogano su Gesรน, sulla fede e su Dio. Sono uomini e donne in ricerca ai quali Gesรน da una risposta a prima vista strana e non in sintonia con la domanda. Ovviamente lโ€™evangelista Giovanni ci fa comprendere la ricerca di vedere Gesรน non si esaurisce con uno sguardo lontano e superficiale. Vedere Gesรน significa entrare in contatto con tutta la sua persona e il senso profondo della sua esistenza. Se fosse una semplice ricerca superficiale, allora a noi oggi sarebbe davvero impossibile โ€œvedereโ€ Gesรน. Quindi le sue parole sono una risposta anche a noi oggi, lontani da quel contesto, sia temporalmente che culturalmente.

Gesรน dร  una risposta spiazzante, e come proposta di incontro mette davanti un piccolo seme e un patibolo di morte. รˆ cosรฌ che possiamo โ€œvedereโ€ Gesรน e soprattutto comprenderlo e viverlo, facendolo passare dalla superfice dei nostri occhi al profondo del nostro cuore e della nostra vita.

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Gesรน รจ come un piccolo seme, pieno di vita, carico di futuro, che deve per questo โ€œsparireโ€ nella terra, morire a sรฉ stesso come seme, per far emergere la pianta che racchiude dentro. Questo รจ Gesรน fin dal suo apparire piccolo bambino di Betlemme. Questo รจ il Figlio di Dio racchiuso nel limite dellโ€™uomo Gesรน di Nazareth, vulnerabile e mortale. Questo รจ Dio che con i gesti delle mani, lo sguardo amorevole, la parola di Gesรน arriva a toccare la vita e i cuori di chi รจ piรน lontano, entrando nel profondo della terra umana. Se il seme non muore non serve a nulla. Ma Gesรน ha mostrato proprio che entrando profondamente nella esperienza umana alla fine รจ uscito il frutto della resurrezione.

Vedere Gesรน รจ guardarlo sulla croce, nellโ€™atto supremo del dono di vita per amore, rinunciando a tutto pur di amare. La potenza di Dio รจ nellโ€™amore, e sulla croce questo amore diventa concreto e non rimane solo parole. รˆ un amore che attira vita, e diventa strada da percorrere per ogni vita umana. รˆ amore totale, un amore possibile a tutti gli uomini, di ogni lingua, credo, cultura e tempo.

Il seme seminato e la croce diventano la via per vedere Gesรน, per vederlo nella nostra vita, nei miei piccoli e quotidiani gesti di amore. Posso vedere Gesรน in tutti coloro che con amore danno la vita per il prossimo, si impegnano a migliorare il mondo, superando anche gli ostacoli e con profonda speranza nelle piรน piccole potenzialitร  della vita umana.

Hawking si dichiarava profondamente ateo, ma da 50 anni sulla sedia a rotelle e quasi totalmente immobile, ha dimostrato una forza e un amore per la conoscenza che ha ispirato generazioni di scienziati e ricercatori. Il seme della conoscenza che sembrava impossibilitato di portar frutto dalla sua profonda disabilitร , รจ invece fruttato. Aldo Moro, grande statista cattolico, ancora oggi ci testimonia che รจ possibile vivere la fede anche nella grande responsabilitร  del governare, e che nessuna violenza puรฒ alla fine spegnere il dovere di fare del bene per tutti. Questo vale anche per Martin Luther King, che non era cattolico, ma ha saputo trasformare la sua fede nel Vangelo in speranza di un mondo diverso. Non si รจ fermato davanti alle discriminazioni e ha sognato (โ€œI have a dreamโ€) un mondo diverso che pian piano si รจ realizzato.

La forza del piccolo seme dellโ€™amore e il dono della vita sono il grande insegnamento di Gesรน, che vale per tutti gli uomini, credenti e non credenti. A tutti Dio dona questa forza e indica la strada. Sta a noi crederci, seminare, morire, dare la vita, non smettere di sperare.

don Giovanni BertiSalv

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
della Quinta Domenica di Quaresima – Anno B

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 18 Marzo 2018 anche qui.

Gv 12, 20-33
Dal Vangelo secondo Giovanni
20Tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa cโ€™erano anche alcuni Greci. 21Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsร ida di Galilea, e gli domandarono: ยซSignore, vogliamo vedere Gesรนยป. 22Filippo andรฒ a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesรน. 23Gesรน rispose loro: ยซรˆ venuta lโ€™ora che il Figlio dellโ€™uomo sia glorificato. 24In veritร , in veritร  io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. 25Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverร  per la vita eterna. 26Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, lร  sarร  anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerร . 27Adesso lโ€™anima mia รจ turbata; che cosa dirรฒ? Padre, salvami da questโ€™ora? Ma proprio per questo sono giunto a questโ€™ora! 28Padre, glorifica il tuo nomeยป. Venne allora una voce dal cielo: ยซLโ€™ho glorificato e lo glorificherรฒ ancora!ยป. 29La folla, che era presente e aveva udito, diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: ยซUn angelo gli ha parlatoยป. 30Disse Gesรน: ยซQuesta voce non รจ venuta per me, ma per voi. 31Ora รจ il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarร  gettato fuori. 32E io, quando sarรฒ innalzato da terra, attirerรฒ tutti a meยป. 33Diceva questo per indicare di quale morte doveva morire.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 18 – 24 Marzo 2018
  • Tempo di Quaresima V
  • Colore Viola
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 1

Fonte: LaSacraBibbia.net

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