L’Eucaristia e la Pentecoste sono i due eventi singolari con cui Dio ha sigillato la Nuova Alleanza: Dio si offre come Padre; l’uomo accetta di partecipare della sua vita. Questo “salire” dell’uomo verso Dio fino all’unione con Lui è la più antica, audace e desiderabile aspirazione del genere umano.
Come si è resa possibile tale “follia”? Dio ha preso l’iniziativa e per amore all’uomo Lui si è fatto “tangibile”. Egli lo ha fatto gradualmente. In che modo? In primo luogo, Dio ha accettato di portare un Nome, e ce lo rivela per sapere che Egli è Qualcuno -non qualcosa- con Chi possiamo parlare fiduciosamente. Così, nel deserto Dio apparve a Mosè come il “Io sono”. Un nome un po ‘strano per noi! Ma la verità è che questo è il suo nome: “Dio È” (“è SEMPRE” ed “è TUTTO,” pienezza dell’essere).
In secondo luogo, Dio si è fatto uomo, il Padre manda il Figlio, assumendo la nostra natura umana. Questo è il grande dono per l’umanità: Cristo! In questo atto Dio diviene così “tangibile” che possiamo trattarlo … anche rifiutarlo, perseguitarlo e crocifiggerlo! L’uomo giudica Dio!, al punto che Dio dona la sua vita per noi, paga per le nostre trasgressioni, ci rimuove con l’esempio e ci eleva con la sua misericordia.
Infine, questa storia d’amore “folle” conduce, da un lato, in l’invio dello Spirito Santo alle nostre anime. E, dall’altro, il grande dono: l’Eucaristia. «Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Mt 28,20). Gesù rimane in noi con il suo Spirito, ma lo fa anche fisicamente con il suo Corpo e il suo Sangue, nascosto sotto le “apparenze” eucaristiche del pane e del vino.
Non è qualcosa di improvvisato! Viene da lungo: la consegna di Dio nell’Eucaristia era già stata annunciata e prefigurata nell’Antico Testamento. Quel “manna”, il pane che miracolosamente è disceso dal cielo ogni mattina per nutrire gli ebrei nella traversata del deserto, era un assaggio dell’Eucaristia. Anche la moltiplicazione dei pani e dei pesci che Gesù ha fatto per soddisfare la fame del popolo in ascolto.
Non sorprende che Gesù è apparso dicendo che «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo» (Gv 6,51). Egli ha effettivamente sceso dal cielo, è vivo e —più incredibilmente— “diventa” Pane per sfamarci con la sua vita, una vita che è stata “sacrificata” durante la Passione. «Prendete e mangiatene tutti: questo è il mio corpo offerto per voi» (cfr Mt 26,26; Lc 22,19). Il Gesù-Eucaristia si fa presente ogni volta che il sacerdote pronuncia quelle “parole di dolore”: Corpo “consegnato”; Sangue “versata”. Della Passione di Gesù riceviamo la compagnia dello Spirito Santo e il cibo/compagnia del Corpo di Cristo.
[ads2]Nel dono dell’Eucaristia si nasconde la vita di Dio e viene offerta la nostra salvezza. È quì che Dio ci dà la massima discrezione e, allo stesso tempo, con la massima disponibilità. Così è l’Amore: discreto e serviziale. Non sembra, ma c’è. Con questo “metodo”, in Gesù Cristo venne compiuto l’annuncio che un discendente di Davide —come nuovo Rey— consoliderebbe sempre e ovunque il Regno di Dio. Esso non fa rumore, ma è efficace! Nelle processioni del Corpus Domini nostro Re passeggia attraverso innumerevoli strade del nostro mondo. Questo è il Cielo sceso sulla terra! «Che altro poteva fare Dio per noi?», si domandava San Giovanni Paolo II.
Antoni Carol i Hostench, Rev.
(Coordinatore Generale di evangeli.net)